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  1. #1
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    Predefinito L'indipendenza energetica italiana

    DI ALBERTO B. MARIANTONI
    cpeurasia.org

    Causa principale, in Italia, della lotta a morte contro Berlusconi, da parte del “partito amerikano”

    Inutile nascondercelo. Berlusconi è ormai un leader inviso agli Stati Uniti ed ai responsabili dell’apparato militare-industriale che li governano realmente. E’ naturale, dunque, che venga ugualmente odiato e pesantemente avversato e combattuto dai soliti maggiordomi italiani (di destra, di sinistra e di centro) del tradizionale (dal 1945 ad oggi) “partito amerikano”.


    Tutti assieme, infatti, padroni e servi dell’Impero, farebbero senz’altro “carte false” per poterlo rapidamente estromettere dalle redini del potere (per conto terzi) della colonia Italia o, quanto meno, mandarlo in galera (Di Pietro) o in pensione (Casini, Bindi, ecc.). Oppure, manifestando un falso ed ipocrita umanitarismo, spalancargli le porte di un semplice e dorato esilio, in qualche sperduta ed accogliente isola del Pacifico o dell’Oceano indiano (proposta De Magistris).

    L’importante, insomma, è che si tolga celermente dai piedi. Situazione che aprirebbe inevitabilmente le porte del Governo della Nazione, alla ledership di “Italia futura” (Montezemolo, Draghi, Monti, Fini, D’Alema, ecc.), direttamente sponsorizzata e sostenuta dalla Goldman-Sachs statunitense, soprattutto per motivi legati alla privatizzazione degli ultimi residui “gioielli di famiglia” dell’industria nazionale, tuttora scampati alle catastrofiche lottizzazioni e svendite organizzate a suo tempo dai successivi Governi Prodi.

    Ma come – potrebbe obiettare l’uomo della strada male informato – “Berlusconi inviso agli Stati Uniti” ed ai principali responsabili del partito americano de noantri? Proprio lui che sin da bambino, amorevolmente accompagnato dal padre, andava molto spesso a fare le sue sentite ed affettuose giaculatorie di gratitudine e riconoscenza ai piedi delle tombe dei nostri “liberatori” del 1943-45?
    E sì, miei cari lettori. Dura lex sed lex… Chi sbaglia paga. Le “leggi” dell’Impero non possono essere impunemente scalfite o contravvenute. In modo particolare, quando si tenta, in qualche modo, di assicurare una qualsiasi autonomia energetica ad uno qualunque dei Paesi del loro “protettorato” Europa!

    D’altronde, inutile meravigliarsene. Non dimentichiamo, infatti, che per molto meno, altri personaggi della storia d’Italia del dopoguerra – come Enrico Mattei, Aldo Moro, Bettino Craxi – hanno improvvisamente fatto la fine che hanno fatto!
    Per rendersene conto, è sufficiente dare uno sguardo ai dati statistici ufficiali. Da quei dati, risulta che l’Italia, dal 1996 al 2006, ha praticamente raddoppiato le sue importazioni di gas e di petrolio, indispensabili al funzionamento della nostra industria, delle nostre infrastrutture e dei nostri trasporti pubblici e privati. Oggi, ad esempio – per potere disporre di parametri di riferimento – il nostro Paese importa all’incirca 75,60 miliardi di metri cubi di gas e circa 2,137 milioni di barili al giorno di petrolio. E di queste quantità – grazie alla lungimiranza politica ed all’intuizione commerciale del personaggio Berlusconi – l’Italia è riuscita praticamente a sganciarsi dall’annosa e segregante tutela delle compagnie anglo-americane ed a ridurre la sua dipendenza da queste ultime di all’incirca i due terzi.

    La privilegiata relazione del nostro Presidente del Consiglio con la Federazione Russa di Dmitri Medvedev e Vladimir Putin ha permesso all’Italia, dal 2008, di importare, a dei prezzi competitivi, all’incirca 23 miliardi di metri cubi di gas e circa 16,5 milioni di tonnellate di petrolio. Questo, senza contare che – tra Aprile e Dicembre 2009 – sono stati aggiuntivamente firmati con Mosca ben 19 Accordi di cooperazione, tra cui l’intesa per il lancio del gasodotto denominato South Stream; l’accordo tra Alitalia e la sua controparte Aeroflot; il protocollo con Finmeccanica, per la produzione di veicoli ferroviari e per la realizzazione in Russia di sistemi di sicurezza, nonché tra Finmeccanica e Sukkoi per la costruzione del ‘Superjet 100’; il compromesso tra Tecnimont, Sace e Vnesheconombank per la realizzazione – per conto della Tobolsk-Polymer – di un complesso petrolchimico da circa 2 miliardi di euro; ecc. Una situazione che ha repentinamente trasformato l’Italia, nel secondo partner europeo del Kremlino (dopo la Germania) e nel suo quarto partner commerciale a livello mondiale.

    Non parliamo degli Accordi con la Libia o, se si preferisce, con la Giamahiria araba libica popolare socialista, di Muhammar Gheddafi. L’interscambio tra i due Paesi, nel biennio 2008-2009, secondo i dati ISTAT, è stato di all’incirca 20 miliardi e 229 milioni di euro, rispetto ai circa 15 miliardi e 600 milioni di euro del 2007 (+29,5%), di cui 17 miliardi e 390 milioni di euro di esportazioni libiche (+ 24,4% rispetto al 2007 - prevalentemente petrolio e gas, pari a circa il 10% del fabbisogno annuale italiano; il resto proveniente dall’Algeria e – come abbiamo visto – dalla Federazione Russa), e di all’incirca 2 miliardi e 638 milioni di euro di esportazioni italiane verso la Libia (+62,5% rispetto al 2007). Per le sole importazioni italiane di petrolio e di gas, si è registrato un incremento del 27% circa, passando dagli all’incirca 12 miliardi e 330 milioni del 2007, ai circa 15 miliardi e 640 milioni di euro del 2008. Il tutto, naturalmente, senza contare la serie di accordi bilaterali che – anche se indirettamente favoriti e “cauzionati” dalla promessa italiana di risarcimenti alla Libia per all’incirca 5 miliardi di dollari, per i danni coloniali causati a questo Paese nel periodo 1911-1942 – aprono alle aziende italiane un canale privilegiato di infinite opportunità, dal campo alimentare a quello dell’abbigliamento, da quello dei prodotti chimici e farmaceutici a quello degli articoli in plastica e/o in gomma, da quello della costruzione edile a quello della tecnologia nel campo dell’estrazione dei giacimenti di idrocarburi e di gas. Senza dimenticare, l’accordo bilaterale per il controllo dell’emigrazione clandestina che negli ultimi otto mesi ha conosciuto una drastica e salutare decrescita, raggiungendo i suoi minimi storici da dieci anni a questa parte.

    Tutto questo, ovviamente, l’Anglo-Amerika non può sopportarlo. Ed è per le succitate ragioni che Berlusconi – per gli USA ed i suoi nostrani lustrascarpe – è improvvisamente diventato “persona non grata”. Insomma, l’uomo da abbattere e da sostituire al più presto, con qualsiasi mezzo.

    Alberto B. Mariantoni
    Fonte: CpEurAsia
    Link: CpEurAsia
    1.02.2010

    ComeDonChisciotte - L’ INDIPENDENZA ENERGETICA ITALIANA

  2. #2
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    Predefinito Rif: L'indipendenza energetica italiana

    CANTO XLV (*)

    di EZRA POUND



    Contro l'Usura

    Con Usura nessuno ha una solida casa
    di pietra squadrata e liscia
    per istoriarne la facciata,
    con usura
    non v'è chiesa con affreschi di paradiso
    harpes et luz
    e l'Annunciazione dell'Angelo
    con le aureole sbalzate,
    con usura
    nessuno vede dei Gonzaga eredi e concubine
    non si dipinge per tenersi arte
    in casa, ma per vendere e vendere
    presto e con profitto, peccato contro natura,
    il tuo pane sarà straccio vieto
    arido come carta,
    senza segala né farina di grano duro,
    usura appesantisce il tratto,
    falsa i confini, con usura
    nessuno trova residenza amena.
    Si priva lo scalpellino della pietra,
    il tessitore del telaio

    CON USURA
    la lana non giunge al mercato
    e le pecore non rendono
    peggio della peste è l'usura, spunta
    l'ago in mano alle fanciulle
    e confonde chi fila. Pietro Lombardo
    non si fé con usura
    Duccio non si fé con usura
    né Pier della Francesca o Zuan Bellini
    né fu la "Calunnia" dipinta con usura.
    L'Angelico non si fé con usura, né Ambrogio de Praedis,
    Nessuna chiesa di pietra viva firmata: Adamo me fecit.
    Con usura non sorsero
    Saint Trophime e Saint Hilaire,
    Usura arrugginisce il cesello
    arrugginisce arte e artigiano
    tarla la tela nel telaio, non lascia tempo
    per apprendere l'arte d'intessere oro nell'ordito;
    l'azzurro s'incancrena con usura; non si ricama
    in cremisi, smeraldo non trova il suo Memling
    Usura soffoca il figlio nel ventre
    arresta il giovane drudo,
    cede il letto a vecchi decrepiti,
    si frappone tra i giovani sposi

    CONTRO NATURA
    Ad Eleusi han portato puttane
    Carogne crapulano
    ospiti d'usura.







    Testo originale:



    WITH USURA

    With usura hath no man a house of good stone
    each block cut smooth and well fitting
    that design might cover their face,

    with usura

    hath no man a painted paradise on his church wall
    harpes et luthes
    or where virgin receiveth message
    and halo projects from incision,

    with usura

    seeth no man Gonzaga his heirs and his concubines
    no picture is made to endure nor to live with
    but it is made to sell and sell quickly

    with ursura, sin against nature,
    is thy bread ever more of stale rags
    is thy bread dry as paper,
    with no mountain wheat, no strong flour

    with usura the line grows thick

    with usura is no clear demarcation
    and no man can find site for his dwelling
    Stone cutter is kept from his stone
    weaver is kept from his loom

    WITH USURA

    wool comes not to market
    sheep bringeth no grain with usura
    Usura is a murrain, usura
    blunteth the needle in the the maid's hand
    and stoppeth the spinner's cunning. Pietro Lombardo
    came not by usura
    Duccio came not by usura
    nor Pier della Francesca; Zuan Bellin' not by usura
    nor was "La Callunia" painted.
    Came not by usura Angelico; came not Ambrogio Praedis,
    Came no church of cut stone signed: Adamo me fecit.

    Not by usura St. Trophime

    Not by usura St. Hilaire,

    Usura rusteth the chisel
    It rusteth the craft and the craftsman
    It gnaweth the thread in the loom
    None learneth to weave gold in her pattern;
    Azure hath a canker by usura; cramoisi is unbroidered
    Emerald findeth no Memling

    Usura slayeth the child in the womb
    It stayeth the young man's courting
    It hath brought palsey to bed, lyeth
    between the young bride and her bridegroom

    CONTRA NATURAM

    They have brought whores for Eleusis
    Corpses are set to banquet

    at behest of usura.

  3. #3
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    Predefinito Rif: L'indipendenza energetica italiana

    Citazione Originariamente Scritto da dedelind Visualizza Messaggio
    DI ALBERTO B. MARIANTONI
    cpeurasia.org

    Causa principale, in Italia, della lotta a morte contro Berlusconi, da parte del “partito amerikano”

    Inutile nascondercelo. Berlusconi è ormai un leader inviso agli Stati Uniti ed ai responsabili dell’apparato militare-industriale che li governano realmente. E’ naturale, dunque, che venga ugualmente odiato e pesantemente avversato e combattuto dai soliti maggiordomi italiani (di destra, di sinistra e di centro) del tradizionale (dal 1945 ad oggi) “partito amerikano”.


    Tutti assieme, infatti, padroni e servi dell’Impero, farebbero senz’altro “carte false” per poterlo rapidamente estromettere dalle redini del potere (per conto terzi) della colonia Italia o, quanto meno, mandarlo in galera (Di Pietro) o in pensione (Casini, Bindi, ecc.). Oppure, manifestando un falso ed ipocrita umanitarismo, spalancargli le porte di un semplice e dorato esilio, in qualche sperduta ed accogliente isola del Pacifico o dell’Oceano indiano (proposta De Magistris).

    L’importante, insomma, è che si tolga celermente dai piedi. Situazione che aprirebbe inevitabilmente le porte del Governo della Nazione, alla ledership di “Italia futura” (Montezemolo, Draghi, Monti, Fini, D’Alema, ecc.), direttamente sponsorizzata e sostenuta dalla Goldman-Sachs statunitense, soprattutto per motivi legati alla privatizzazione degli ultimi residui “gioielli di famiglia” dell’industria nazionale, tuttora scampati alle catastrofiche lottizzazioni e svendite organizzate a suo tempo dai successivi Governi Prodi.

    Ma come – potrebbe obiettare l’uomo della strada male informato – “Berlusconi inviso agli Stati Uniti” ed ai principali responsabili del partito americano de noantri? Proprio lui che sin da bambino, amorevolmente accompagnato dal padre, andava molto spesso a fare le sue sentite ed affettuose giaculatorie di gratitudine e riconoscenza ai piedi delle tombe dei nostri “liberatori” del 1943-45?
    E sì, miei cari lettori. Dura lex sed lex… Chi sbaglia paga. Le “leggi” dell’Impero non possono essere impunemente scalfite o contravvenute. In modo particolare, quando si tenta, in qualche modo, di assicurare una qualsiasi autonomia energetica ad uno qualunque dei Paesi del loro “protettorato” Europa!

    D’altronde, inutile meravigliarsene. Non dimentichiamo, infatti, che per molto meno, altri personaggi della storia d’Italia del dopoguerra – come Enrico Mattei, Aldo Moro, Bettino Craxi – hanno improvvisamente fatto la fine che hanno fatto!
    Per rendersene conto, è sufficiente dare uno sguardo ai dati statistici ufficiali. Da quei dati, risulta che l’Italia, dal 1996 al 2006, ha praticamente raddoppiato le sue importazioni di gas e di petrolio, indispensabili al funzionamento della nostra industria, delle nostre infrastrutture e dei nostri trasporti pubblici e privati. Oggi, ad esempio – per potere disporre di parametri di riferimento – il nostro Paese importa all’incirca 75,60 miliardi di metri cubi di gas e circa 2,137 milioni di barili al giorno di petrolio. E di queste quantità – grazie alla lungimiranza politica ed all’intuizione commerciale del personaggio Berlusconi – l’Italia è riuscita praticamente a sganciarsi dall’annosa e segregante tutela delle compagnie anglo-americane ed a ridurre la sua dipendenza da queste ultime di all’incirca i due terzi.

    La privilegiata relazione del nostro Presidente del Consiglio con la Federazione Russa di Dmitri Medvedev e Vladimir Putin ha permesso all’Italia, dal 2008, di importare, a dei prezzi competitivi, all’incirca 23 miliardi di metri cubi di gas e circa 16,5 milioni di tonnellate di petrolio. Questo, senza contare che – tra Aprile e Dicembre 2009 – sono stati aggiuntivamente firmati con Mosca ben 19 Accordi di cooperazione, tra cui l’intesa per il lancio del gasodotto denominato South Stream; l’accordo tra Alitalia e la sua controparte Aeroflot; il protocollo con Finmeccanica, per la produzione di veicoli ferroviari e per la realizzazione in Russia di sistemi di sicurezza, nonché tra Finmeccanica e Sukkoi per la costruzione del ‘Superjet 100’; il compromesso tra Tecnimont, Sace e Vnesheconombank per la realizzazione – per conto della Tobolsk-Polymer – di un complesso petrolchimico da circa 2 miliardi di euro; ecc. Una situazione che ha repentinamente trasformato l’Italia, nel secondo partner europeo del Kremlino (dopo la Germania) e nel suo quarto partner commerciale a livello mondiale.

    Non parliamo degli Accordi con la Libia o, se si preferisce, con la Giamahiria araba libica popolare socialista, di Muhammar Gheddafi. L’interscambio tra i due Paesi, nel biennio 2008-2009, secondo i dati ISTAT, è stato di all’incirca 20 miliardi e 229 milioni di euro, rispetto ai circa 15 miliardi e 600 milioni di euro del 2007 (+29,5%), di cui 17 miliardi e 390 milioni di euro di esportazioni libiche (+ 24,4% rispetto al 2007 - prevalentemente petrolio e gas, pari a circa il 10% del fabbisogno annuale italiano; il resto proveniente dall’Algeria e – come abbiamo visto – dalla Federazione Russa), e di all’incirca 2 miliardi e 638 milioni di euro di esportazioni italiane verso la Libia (+62,5% rispetto al 2007). Per le sole importazioni italiane di petrolio e di gas, si è registrato un incremento del 27% circa, passando dagli all’incirca 12 miliardi e 330 milioni del 2007, ai circa 15 miliardi e 640 milioni di euro del 2008. Il tutto, naturalmente, senza contare la serie di accordi bilaterali che – anche se indirettamente favoriti e “cauzionati” dalla promessa italiana di risarcimenti alla Libia per all’incirca 5 miliardi di dollari, per i danni coloniali causati a questo Paese nel periodo 1911-1942 – aprono alle aziende italiane un canale privilegiato di infinite opportunità, dal campo alimentare a quello dell’abbigliamento, da quello dei prodotti chimici e farmaceutici a quello degli articoli in plastica e/o in gomma, da quello della costruzione edile a quello della tecnologia nel campo dell’estrazione dei giacimenti di idrocarburi e di gas. Senza dimenticare, l’accordo bilaterale per il controllo dell’emigrazione clandestina che negli ultimi otto mesi ha conosciuto una drastica e salutare decrescita, raggiungendo i suoi minimi storici da dieci anni a questa parte.

    Tutto questo, ovviamente, l’Anglo-Amerika non può sopportarlo. Ed è per le succitate ragioni che Berlusconi – per gli USA ed i suoi nostrani lustrascarpe – è improvvisamente diventato “persona non grata”. Insomma, l’uomo da abbattere e da sostituire al più presto, con qualsiasi mezzo.

    Alberto B. Mariantoni
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    1.02.2010

    ComeDonChisciotte - L’ INDIPENDENZA ENERGETICA ITALIANA
    Articolo di buon senso! Solo i ciechi fanno finta di non vedere tutto questo.
    SINISTRA COMUNISTA

  4. #4
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    Predefinito Rif: L'indipendenza energetica italiana

    L'unico peccato è che all'indipendenza energetica non ci abbia pensato nel 2001.
    Avremmo guadagnato dieci anni.
    Il problema non è Berlusconi , il problema sono gli italiani!

    DISSIDENTE POLITICO IN REGIME DA OPERETTA!
    OH CINCILLA' ... OH CINCILLA'!

  5. #5
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    Predefinito Rif: L'indipendenza energetica italiana

    Citazione Originariamente Scritto da dedelind Visualizza Messaggio
    DI ALBERTO B. MARIANTONI
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    Causa principale, in Italia, della lotta a morte contro Berlusconi, da parte del “partito amerikano”

    Inutile nascondercelo. Berlusconi è ormai un leader inviso agli Stati Uniti ed ai responsabili dell’apparato militare-industriale che li governano realmente. E’ naturale, dunque, che venga ugualmente odiato e pesantemente avversato e combattuto dai soliti maggiordomi italiani (di destra, di sinistra e di centro) del tradizionale (dal 1945 ad oggi) “partito amerikano”.


    Tutti assieme, infatti, padroni e servi dell’Impero, farebbero senz’altro “carte false” per poterlo rapidamente estromettere dalle redini del potere (per conto terzi) della colonia Italia o, quanto meno, mandarlo in galera (Di Pietro) o in pensione (Casini, Bindi, ecc.). Oppure, manifestando un falso ed ipocrita umanitarismo, spalancargli le porte di un semplice e dorato esilio, in qualche sperduta ed accogliente isola del Pacifico o dell’Oceano indiano (proposta De Magistris).

    L’importante, insomma, è che si tolga celermente dai piedi. Situazione che aprirebbe inevitabilmente le porte del Governo della Nazione, alla ledership di “Italia futura” (Montezemolo, Draghi, Monti, Fini, D’Alema, ecc.), direttamente sponsorizzata e sostenuta dalla Goldman-Sachs statunitense, soprattutto per motivi legati alla privatizzazione degli ultimi residui “gioielli di famiglia” dell’industria nazionale, tuttora scampati alle catastrofiche lottizzazioni e svendite organizzate a suo tempo dai successivi Governi Prodi.

    Ma come – potrebbe obiettare l’uomo della strada male informato – “Berlusconi inviso agli Stati Uniti” ed ai principali responsabili del partito americano de noantri? Proprio lui che sin da bambino, amorevolmente accompagnato dal padre, andava molto spesso a fare le sue sentite ed affettuose giaculatorie di gratitudine e riconoscenza ai piedi delle tombe dei nostri “liberatori” del 1943-45?
    E sì, miei cari lettori. Dura lex sed lex… Chi sbaglia paga. Le “leggi” dell’Impero non possono essere impunemente scalfite o contravvenute. In modo particolare, quando si tenta, in qualche modo, di assicurare una qualsiasi autonomia energetica ad uno qualunque dei Paesi del loro “protettorato” Europa!

    D’altronde, inutile meravigliarsene. Non dimentichiamo, infatti, che per molto meno, altri personaggi della storia d’Italia del dopoguerra – come Enrico Mattei, Aldo Moro, Bettino Craxi – hanno improvvisamente fatto la fine che hanno fatto!
    Per rendersene conto, è sufficiente dare uno sguardo ai dati statistici ufficiali. Da quei dati, risulta che l’Italia, dal 1996 al 2006, ha praticamente raddoppiato le sue importazioni di gas e di petrolio, indispensabili al funzionamento della nostra industria, delle nostre infrastrutture e dei nostri trasporti pubblici e privati. Oggi, ad esempio – per potere disporre di parametri di riferimento – il nostro Paese importa all’incirca 75,60 miliardi di metri cubi di gas e circa 2,137 milioni di barili al giorno di petrolio. E di queste quantità – grazie alla lungimiranza politica ed all’intuizione commerciale del personaggio Berlusconi – l’Italia è riuscita praticamente a sganciarsi dall’annosa e segregante tutela delle compagnie anglo-americane ed a ridurre la sua dipendenza da queste ultime di all’incirca i due terzi.

    La privilegiata relazione del nostro Presidente del Consiglio con la Federazione Russa di Dmitri Medvedev e Vladimir Putin ha permesso all’Italia, dal 2008, di importare, a dei prezzi competitivi, all’incirca 23 miliardi di metri cubi di gas e circa 16,5 milioni di tonnellate di petrolio. Questo, senza contare che – tra Aprile e Dicembre 2009 – sono stati aggiuntivamente firmati con Mosca ben 19 Accordi di cooperazione, tra cui l’intesa per il lancio del gasodotto denominato South Stream; l’accordo tra Alitalia e la sua controparte Aeroflot; il protocollo con Finmeccanica, per la produzione di veicoli ferroviari e per la realizzazione in Russia di sistemi di sicurezza, nonché tra Finmeccanica e Sukkoi per la costruzione del ‘Superjet 100’; il compromesso tra Tecnimont, Sace e Vnesheconombank per la realizzazione – per conto della Tobolsk-Polymer – di un complesso petrolchimico da circa 2 miliardi di euro; ecc. Una situazione che ha repentinamente trasformato l’Italia, nel secondo partner europeo del Kremlino (dopo la Germania) e nel suo quarto partner commerciale a livello mondiale.

    Non parliamo degli Accordi con la Libia o, se si preferisce, con la Giamahiria araba libica popolare socialista, di Muhammar Gheddafi. L’interscambio tra i due Paesi, nel biennio 2008-2009, secondo i dati ISTAT, è stato di all’incirca 20 miliardi e 229 milioni di euro, rispetto ai circa 15 miliardi e 600 milioni di euro del 2007 (+29,5%), di cui 17 miliardi e 390 milioni di euro di esportazioni libiche (+ 24,4% rispetto al 2007 - prevalentemente petrolio e gas, pari a circa il 10% del fabbisogno annuale italiano; il resto proveniente dall’Algeria e – come abbiamo visto – dalla Federazione Russa), e di all’incirca 2 miliardi e 638 milioni di euro di esportazioni italiane verso la Libia (+62,5% rispetto al 2007). Per le sole importazioni italiane di petrolio e di gas, si è registrato un incremento del 27% circa, passando dagli all’incirca 12 miliardi e 330 milioni del 2007, ai circa 15 miliardi e 640 milioni di euro del 2008. Il tutto, naturalmente, senza contare la serie di accordi bilaterali che – anche se indirettamente favoriti e “cauzionati” dalla promessa italiana di risarcimenti alla Libia per all’incirca 5 miliardi di dollari, per i danni coloniali causati a questo Paese nel periodo 1911-1942 – aprono alle aziende italiane un canale privilegiato di infinite opportunità, dal campo alimentare a quello dell’abbigliamento, da quello dei prodotti chimici e farmaceutici a quello degli articoli in plastica e/o in gomma, da quello della costruzione edile a quello della tecnologia nel campo dell’estrazione dei giacimenti di idrocarburi e di gas. Senza dimenticare, l’accordo bilaterale per il controllo dell’emigrazione clandestina che negli ultimi otto mesi ha conosciuto una drastica e salutare decrescita, raggiungendo i suoi minimi storici da dieci anni a questa parte.

    Tutto questo, ovviamente, l’Anglo-Amerika non può sopportarlo. Ed è per le succitate ragioni che Berlusconi – per gli USA ed i suoi nostrani lustrascarpe – è improvvisamente diventato “persona non grata”. Insomma, l’uomo da abbattere e da sostituire al più presto, con qualsiasi mezzo.

    Alberto B. Mariantoni
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    ComeDonChisciotte - L’ INDIPENDENZA ENERGETICA ITALIANA
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  6. #6
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    Predefinito Rif: L'indipendenza energetica italiana

    Ma noooo, non capite, in realtà lo odiano tutti perchè ha detto "kapò" al parlamento europeo, "abbronzato" a Obama e perchè una escort ha registrato illegalmente alcune conversazioni.

    La cosa triste è che il solito spiritaccio di una certa Italia continua a esistere. Quello spiritaccio che porta un italiano ad ammazzare un altro italiano, facendo un favore allo straniero che poi verrà a fare carne di porco con le proprietà del morto, dando, FORSE, una briciola al traditore.
    Difendi il Crocefisso
    Croce:"Il governo degli onesti? Un'utopia per imbecilli. L’onestà politica non è altro che la capacità politica"
    Forleo:"Strapotere dei Pm, sì a carriere separate"
    Falcone:"Mafia: non esistono terzi livelli di alcun genere"

  7. #7
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    Predefinito Rif: L'indipendenza energetica italiana

    Indipendenza energetica? Gli accordi con la Russia ci rendono sudditi di Gazprom. Pensasse ad appoggiare i progetti europei di diversificazione delle fonti di approvvigionamento come Nabucco e a promuovere accordi con gli altri paesi esportatori. Legarsi a un unico fornitore significa offrirgli il controllo delle nostre vite.
    Berlusconi inviso ai poteri forti? Questa è bella... quello lì è figlio dei poteri più forti esistenti in questo paese.
    Anti-americano? Questa dovevo ancora sentirla. In lontananza mi pare di sentire, dal suo ranch in Texas, le risate di George Walker Bush...
    Tutti guardano l'albero e nessuno vede la foresta.

    Al mondo esistono solo due razze: gli uomini per bene e gli stronzi. Questi ultimi cercano quasi sempre di passare per i primi.

  8. #8
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    Predefinito Rif: L'indipendenza energetica italiana

    Non esiste l'indipendenza energetica italiana; perché l'italia non è indipendente, ma uno stato fantoccio nelle mani dell'impero usa-gb.
    Di fatto un protettorato, come Portorico.

    Che ci sia berluscane, prodi o checca vendola.
    Ultima modifica di Eridano; 03-02-10 alle 13:12
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  9. #9
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    Predefinito Rif: L'indipendenza energetica italiana

    E comunque l'indipendenza energetica e' un non problema... esattamente com'e' un non-problema l'indipendenza dai produttori di banane... di computer... o di involtini primavera.

    Il nostro interesse ad avere l'energia e' importante quanto l'interesse di chi la produce a vedercela.

 

 

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