ed anche parte della margherita fa l'occhilino all' udc
Il dado è tratto. Ormai la decisione è stata presa. Il Correntone dei Ds abbandonerà la Quercia nel prossimo congresso che si terrà in primavera, contestualmente a quello della Margherita, per dare vita al partito democratico. Secondo quanto Affari è in grado di anticipare, il ministro dell'Università e della Ricerca Fabio Mussi e il presidente della Commissione Giustizia del Senato Cesare Salvi daranno vita a un nuovo partito della sinistra italiana. Che nel simbolo e nel nome conterrà il riferimento 'socialista' o 'socialismo', proprio per segnare lo strappo con la scelta ulivista di Fassino e D'Alema.
La nuova forza conta già 7 senatori e 23 deputati, numero sufficiente per formare un gruppo autonomo almeno a Montecitorio. E nell'esecutivo, oltre a Mussi, l'altro pezzo da novanta è Famiano Crucianelli, sottosegretario al Ministero degli Esteri. Tra i big, poi, ci sono esponenti storici della sinistra Ds, come Marco Fumagalli e Carlo Leoni. La decisione di non partecipare al convegno di Orvieto organizzato da Prodi è il primo passo verso la clamorosa scissione.
sempre da affari.... in guia per la margherita....
Tira una brutta aria per i fan sfegatati del partito democratico. Dopo le resistenze che il soggetto politico unitario di Ds e Margherita ha trovato nella Quercia (sinistra Ds et similia) ora tocca ai Dl fare i preziosi. Anche i post-democristiani sono in subbuglio e tutte le tensioni interne rischiano di sfociare a Orvieto, dove si svolge il meeting che in teoria del Pd avrebbe dovuto sancire la nascita. E invece il clima è piuttosto funebre. La solita sinistra Ds ha annunciato che venerdì non parteciperà ai lavori. Ed è pure comprensibile, considerando che per loro il soggetto unitario non s’ha da fare per nessuna ragione al mondo. Ma della loro posizione già si sapeva. Diverso è l’orientamento degli ex popolari, guidati da Pierluigi Castagnetti.
A loro si deve il mezzo fallimento di Orvieto, tramite una bella stangata affibbiata al progetto plurale della Margherita. Pochi giorni fa a Chianciano la componente più scudocrociata dei Dl si è riunita e ha cominciano a lanciare strali contro il partito democratico, mettendo il luce tutte le cose che non vanno. Sulla carta, ciò che non va è la collocazione europea del Pd. I Ds vorrebbero entrare nel Pse, gli ex popolari non ne vogliono sapere. Significherebbe - sostengono - cancellare una parte della loro eredità. In realtà, la situazione dietro le quinte è piuttosto diversa. I popolari continuano a subire il fascino del grande centro e, volenti o nolenti, prestano orecchio alle sirene udiccine. Nell’ipotesi che Prodi e il suo governo franino, chissà che succederà. Intanto, i popolari (che si sono costituiti anche nell’omonima associazione, che ha per vertice guardacaso Castagnetti) lavorano per fare le scarpe a Francesco Rutelli, il quale pare troppo impegnato nelle sue battaglie culturali per rendersene bene conto. Insomma, una balena bianca compare all’orizzonte. E porta un carico di guai per Prodi, Rutelli e tutti i sostenitori del Pd.
Fra poco hanno più partiti dei loro sostenitori, ma allora.....ma allora!
Fanno piangere dal ridere questi sinistretti.
........<>-Max-<>.......
Non ci credo...sarebbe una avvenimento storico e disastroso per la Quercia!
pare proprio che sia vero è la fetta dei fuoriuscti sarebbe tra il 20 e il 25%. una botta incredibile!