Bortolussi: hanno punito il Nordest produttivo!
Ha convinto, anni fa, un governo a rivedere le sue posizioni quando ha dimostrato come le società di capitale pagassero meno tasse che un singolo artigiano. Non ha mai guardato in faccia centro destra o sinistra quando si trattava di dati, cifre e numeri anche se lui, Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre (diventata famosa ormai per un centro studi di primo piano) fa l'assessore nel Comune di Venezia e non ha mai nascosto le sue simpatie a sinistra.
Ora accusa ancora: «Nelle casse del Belpaese ci sono maggiori entrate che nella media degli altri paesi europei, ma si spende di più e peggio».
Di questa Finanziaria che dice?
«Sono sinceramente perplesso. Anche i quotidiani veneti che vengono classificati vicini alla sinistra parlano di finanziaria punitiva per Nordest, Nord e piccole imprese».
C'è ragione nelle critiche?
«Da vendere. Al Nord operano il 70 per cento delle imprese italiane e il 70 per cento dei dipendenti: tutti nel mirino».
Ma il governo colpisce i ricchi...
«Scherza? Se uno guadagna 3-4-500 mila euro sa cosa pagherà in più di Irpef in un anno? 1780 euro! Un paio di scarpe alla moglie. Se credono che ora i ricchi piangono si sbagliano».
Chi piange invece?
«Io dico "chi ha la targa". Chi paga già le tasse sarà penalizzato, e non solo per l'Irpef. Questa finanziaria colpisce quello che una volta il vecchio Pci chiama "Il ceto medio produttivo". Questi del governo hanno detto: puniamo una tribù che non è la nostra! Una legge che è una dannazione per le imprese del Nordest».
Esempi!
«Oltre agli sconti fiscali, che sono pochi e banali (si salva solo chi può prendere assegni familiari ma oggi le famiglie sono ridotte), c'è una stupefacente concentrazione di punizioni sul lavoro autonomo».
Cominciamo da...
«La norma sovietica da ammasso del grano verso il Tfr. È uno scippo buttarne una parte nel fondo opere pubbliche dell'Inps. È un prestito obbligatorio allo Stato: una storia da bolscevichi contro i kulaki, i piccoli proprietari contadini. Buona parte degli artigiani lavorano da soli (un quarto dei lavoratori di Veneto e Friuli V.G. sono artigiani ndr) ma chi ha qualche dipendente deve subire».
C'è di peggio?
«Sì. Tutto su un colpo un autonomo deve pagare due punti di più al fondo previdenziale; e aumentano anche dello 0,30 i contributi sugli apprendesti e per i dipendenti. È la somma di tutte queste cose che rende questa Finanziaria inaccettabile. Solo tasse e niente taglio alle spese! Nessun rilancio per l'economia».
Ma si riduce la spesa della sanità...
«La chiamano riduzione di spesa, 3 miliardi. Ma non si fa altro che trasferire i costi sui cittadini. Danno meno soldi ai Comuni? Ma i Comuni mettono più tasse e la gente deve pagare.»
Possibile che nessuno si accorgesse che le cose sarebbero andate cosi?«Conosco molta gente in Commissione finanze: mi hanno tutti confessato che non si aspettavano questo risultato. È una finanziaria andata avanti per pezzetti, per mantenere un equilibrio politico. È mancata una regia. Ma se il giorno dopo Chiamparino, Giaretta, Lancillotta e tanti altri si arrabbiano un motivo ci deve essere. E Padoa Schioppa è ostaggio dell'ala massimalista di questo governo».
Nemmeno i 4 miliardi da recuperare dalla lotta all'evasione?
«Se sono bravi ne tirano fuori uno. Gli altri li trovano dagli studi di settore (un calcolo teorico che lo Stato fa sui guadagni di lavoratori autonomi, professionisti, eccetera ndr). Sono 5-6 anni che diciamo che questi lavoratori sono colpiti dalla crisi economica. Ma gli studi di settore sono come una garrota: puoi stringere quanto vuoi. Una Finanziaria di "classe"».
Il resto d'Europa...
«Qui sfido apertamente Prodi, Visco, Padoa Schioppa: questa Finanziaria è contro il cittadino. Il guaio è che paghiamo già più tasse di altri paesi dell'Ue. Le nostre tasse sono il 28,1 sul Pil, in Germania il 21,9 mentre la media europea è il 24,4. Paghiamo più tasse per avere i peggiori servizi europei».
Ma se sconfiggono il lavoro nero?
«Non c'è la minima possibilità che il governo riesca a sconfiggere il lavoro nero. Per questo dovranno fare marcia indietro su molte cose».
La sua finanziaria?
«La Bce dice che nei servizi peggio di noi stanno solo Grecia e Portogallo. Se da noi le cose costano di più perché aumentano le tasse invece che diminuire sprechi e privilegi?».
Del tipo...
«La nostra macchina burocratica costosissima. L'energia elettrica che paghiamo il 40\% più di altri paesi: tutte cose che non riguardano solo la pubblica amministrazione. Guardiamo alle autostrade? Le peggiori anche se paghi biglietto mentre in Germania sono le migliori e non c'è biglietto».
Mica sarà giusto arrendersi di fronte all'evasione?
«C'è e bisogna combatterla. Ma il vero imputato è lo Stato che non sa spendere bene i suoi soldi. Lo Stato italiano pur ricevendo più soldi di Francia e Germania non offre giusti servizi. In Italia, ci sono da due a quattrocento mila dipendenti pubblici in più del necessario. Abbiamo il minor numero di maschi adulti occupati perché c'è il più alto numero di prepensionati. Basta! Voglio i tagli alla spesa!».
Fonte: Il Gazzettino