Prodi e la sua donazione esentasse
Maurizio Blondet
05/10/2006
Romano Prodi
Il 16 maggio 2003 i coniugi Romano Prodi e Flavia Franzoni, davanti al notaio Carlo Vico, fanno una «donazione in denaro» ai figli Giorgio e Antonio.
Pari a 870 mila euro.
Non male come regalino.
Cuore di padre.
E naturalmente su quella donazione non pagò un euro di imposte, grazie alle leggi dell'odiato Berlusconi su eredità e donazioni fra parenti.
2 ottobre 2006
Prodi abolisce le odiate esenzioni sulle eredità volute dall'odiato Berlusconi.
Adesso, anche le donazioni in denaro a parenti in linea diretta, coniuge e figli, pagano il 4 % (con una franchigia di 100 mila euro, per i «poveri»).
Insomma se Prodi avesse fatto la sua generosa donazione ai figli oggi anziché ieri, sotto le sue proprie leggi, avrebbe pagato il 4% su 770.00 euro: ossia 30.800 euro.
Una bella sommetta anche questa.
Il fisco non l'avrà, se l'è tenuta papà Prodi.
16 maggio 2003
Presso il Notaio Carlo Vico
Atto di donazione tra:
I Sigg.ri coniugi Prodi Romano e Flavia Franzoni - dante causa ed i figli Giorgio Prodi ed Antonio Prodi - Aventi causa.
Oggetto: donazione in denaro di euro 870.000,00.
Estremi: repertorio: 94916 – fascicolo: 21915
Imposte pagate: 0 (zero).
02 ottobre 2006
Il Governo Prodi inserisce l'imposta del 4% - con franchigia di 100.000,00 - anche sulle donazioni in denaro ai parenti in linea retta: coniuge e figli (fonte: Il Sole 24 Ore, 2 ottobre, pagina 6)
Donazione in denaro di 870.000,00
Imposta 4% su 770.000,00 : 30.800,00 euro.
Prodi giustificò la donazione così: «Avendo avuto la gioia di vedere i figli 'metter su famiglia, li abbiamo aiutati a 'metter su casa'».
Intanto adesso il Professore ringrazia (il Governo Berlusconi) e si gode la gioia di «metterlo in quel posto» al resto del Paese.
Maurizio Blondet