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Risultati da 1 a 10 di 32
  1. #1
    ardimentoso
    Ospite

    Predefinito Finalmente una bella notizia: chiudono TG di TELEPACE!!!!

    Telepace, la redazione giornalistica chiude i battenti

    La decisione, improvvisa, è stata comunicata ai giornalisti durante i due giorni di sciopero ed è motivata da una crisi economica dell'emittente. L'accusa del presidente dell'Fnsi, Siddi: "Al direttore davano fastidio i professionisti, non più disposti a subire ingiustizie"

    Città del Vaticano, 7 ottobre 2006 - Sarà l'intervista a José Manuel Barroso, domani dopo l'Angelus, l'ultima trasmissione giornalistica mandata in onda da Telepace, la tv cattolica della quale nei giorni scorsi è stata annunciata la chiusura degli spazi informativi dal Vaticano e da Roma.
    La cancellazione dei notiziari è stata annunciata dalla direzione nei giorni in cui la categoria dei giornalisti era impegnata in uno sciopero.
    Piero Schiavazzi, uno dei vaticanisti dell'emittente cattolica, affermatasi negli ultimi 16 anni grazie anche alle interviste ai grandi della terra, si commiata oggi con una lettera ai colleghi in cui informa tra l'altro che la chiusura degli spazi informativi impedirà la messa in onda di interviste già programmate al premier polacco Kaczynski, prevista per il 12 ottobre, e al ministro degli Esteri Massimo D'Alema, prevista per il 25 di questo mese.
    Dalla nascita, 16 anni fa, Telepace ha mandato in onda l'unico tg monografico interamente dedicato alla giornata del Papa e della Santa Sede, mentre nello 'speciale interviste' ha incontrato più di 150 protagonisti del nostro tempo, da Arafat a Rabin, da Madre Teresa a Mandela, passando per Annan, Clinton, Agnelli, Khol, Gorbaciov, Havel, Peres, Hariri, Ciampi e Napolitano. Nelle interviste i grandi della terra erano chiamati a confrontarsi con la geopolitica vaticana e spesso a parlare del proprio rapporto con Dio e degli incontri con il Papa.
    La notizia dell'improvvisa cancellazione degli spazi informativi è stata data ai giornalisti a Roma con una lettera in cui la direzione li informa che da lunedì 9 ottobre l'attività redazionale cesserà improrogabilmente.
    Sulla chiusura di Telepace ha emesso una nota il presidente della Federazione nazionale della stampa italiana, Franco Siddi, osservando che "è civilmente, moralmente (e anche cristianamente, per chi crede ) grave la scelta, e la modalità con cui è stata resa nota, di chiudere l'informazione professionale da Roma dell'emittente Telepace, il cui direttore, il religioso don Guido Todeschini, ha notificato ai giornalisti, con lettera raccomandata, che da lunedì prossimo non avrà più gli spazi informativi".
    "È l'ultimo atto - aggiunge Siddi - di una vicenda che aveva nei mesi scorsi bruciato tante belle risorse, umane e professionali, sull'altare di sacrifici pazienti e qualificati dei giornalisti, carta di credibilità assoluta soprattutto nel panorama dell'informazione vaticana ed ecclesiale".
    "Al direttore - prosegue il presidente della Fnsi - davano fastidio i giornalisti che, non più disposti a subire ingiustizie, si erano rivolti al sindacato ed esigevano il rispetto delle elementari nome delle legge professionale e del contratto di lavoro? Alla luce di quanto accaduto e di quanto accade il sospetto ha più di un fondamento. Il taglio dell'informazione professionale da Roma e Vaticano (da dove sono passati Capi di Stato, leaders europei e mondiali, Papi e prelati di rango) è un fatto doloroso e di grande negatività".
    Ecco che momenti di preghiera, celebrazioni pontificie, corsi di Filosofia e Teologia, concerti di musica sacra, convegni, congressi e collegamenti con i santuari europei da lunedì avranno più spazio nel palinsesto di Telepace e andranno ad assorbire anche i notiziari e gli spazi informativi, che erano curati da quattro giornalisti, chiusi a causa del 'calo dell'80 per cento delle offerte' con cui l'emittente si sostiene, registrato negli ultimi mesi.
    "I ricavi dell'emittente, che sono costituiti esclusivamente da apporti volontari di ascoltatori e benefattori - sottolinea una nota di Telepace - risultano a Roma sempre più inconsistenti. Come è noto Telepace è un'emittente comunitaria che non ha alcuna entrata di tipo commerciale o pubblicitario e vive esclusivamente della carità della gente". Inoltre, spiega la nota, "le previsioni di bilancio, per quanto attiene sia all'anno in corso sia al prossimo anno, sono tali da non consentire una gestione agli attuali costi e relativi oneri anche di natura finanziaria".
    "Al fine di evitare la chiusura di tutte le attività", spiega ancora la nota, si è imposta la scelta "dolorosa" di chiudere gli spazi riservati ai contenuti informativi prodotti dalla redazione (notiziario in edizione giornaliera più repliche dal lunedì al sabato, della durata di 20 minuti circa, e tre rubriche settimanali). L'intento di Telepace resta quello di "salvaguardare il progetto e il ruolo di emittente cattolica al servizio del Santo Padre e della Chiesa".

  2. #2
    Anti-Antifa
    Ospite

    Predefinito

    ore il pretoriano si dispererà!

  3. #3
    Voce controvent
    Ospite

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    Citazione Originariamente Scritto da ardimentoso Visualizza Messaggio
    Telepace, la redazione giornalistica chiude i battenti

    La decisione, improvvisa, è stata comunicata ai giornalisti durante i due giorni di sciopero ed è motivata da una crisi economica dell'emittente. L'accusa del presidente dell'Fnsi, Siddi: "Al direttore davano fastidio i professionisti, non più disposti a subire ingiustizie"

    Città del Vaticano, 7 ottobre 2006 - Sarà l'intervista a José Manuel Barroso, domani dopo l'Angelus, l'ultima trasmissione giornalistica mandata in onda da Telepace, la tv cattolica della quale nei giorni scorsi è stata annunciata la chiusura degli spazi informativi dal Vaticano e da Roma.
    La cancellazione dei notiziari è stata annunciata dalla direzione nei giorni in cui la categoria dei giornalisti era impegnata in uno sciopero.
    Piero Schiavazzi, uno dei vaticanisti dell'emittente cattolica, affermatasi negli ultimi 16 anni grazie anche alle interviste ai grandi della terra, si commiata oggi con una lettera ai colleghi in cui informa tra l'altro che la chiusura degli spazi informativi impedirà la messa in onda di interviste già programmate al premier polacco Kaczynski, prevista per il 12 ottobre, e al ministro degli Esteri Massimo D'Alema, prevista per il 25 di questo mese.
    Dalla nascita, 16 anni fa, Telepace ha mandato in onda l'unico tg monografico interamente dedicato alla giornata del Papa e della Santa Sede, mentre nello 'speciale interviste' ha incontrato più di 150 protagonisti del nostro tempo, da Arafat a Rabin, da Madre Teresa a Mandela, passando per Annan, Clinton, Agnelli, Khol, Gorbaciov, Havel, Peres, Hariri, Ciampi e Napolitano. Nelle interviste i grandi della terra erano chiamati a confrontarsi con la geopolitica vaticana e spesso a parlare del proprio rapporto con Dio e degli incontri con il Papa.
    La notizia dell'improvvisa cancellazione degli spazi informativi è stata data ai giornalisti a Roma con una lettera in cui la direzione li informa che da lunedì 9 ottobre l'attività redazionale cesserà improrogabilmente.
    Sulla chiusura di Telepace ha emesso una nota il presidente della Federazione nazionale della stampa italiana, Franco Siddi, osservando che "è civilmente, moralmente (e anche cristianamente, per chi crede ) grave la scelta, e la modalità con cui è stata resa nota, di chiudere l'informazione professionale da Roma dell'emittente Telepace, il cui direttore, il religioso don Guido Todeschini, ha notificato ai giornalisti, con lettera raccomandata, che da lunedì prossimo non avrà più gli spazi informativi".
    "È l'ultimo atto - aggiunge Siddi - di una vicenda che aveva nei mesi scorsi bruciato tante belle risorse, umane e professionali, sull'altare di sacrifici pazienti e qualificati dei giornalisti, carta di credibilità assoluta soprattutto nel panorama dell'informazione vaticana ed ecclesiale".
    "Al direttore - prosegue il presidente della Fnsi - davano fastidio i giornalisti che, non più disposti a subire ingiustizie, si erano rivolti al sindacato ed esigevano il rispetto delle elementari nome delle legge professionale e del contratto di lavoro? Alla luce di quanto accaduto e di quanto accade il sospetto ha più di un fondamento. Il taglio dell'informazione professionale da Roma e Vaticano (da dove sono passati Capi di Stato, leaders europei e mondiali, Papi e prelati di rango) è un fatto doloroso e di grande negatività".
    Ecco che momenti di preghiera, celebrazioni pontificie, corsi di Filosofia e Teologia, concerti di musica sacra, convegni, congressi e collegamenti con i santuari europei da lunedì avranno più spazio nel palinsesto di Telepace e andranno ad assorbire anche i notiziari e gli spazi informativi, che erano curati da quattro giornalisti, chiusi a causa del 'calo dell'80 per cento delle offerte' con cui l'emittente si sostiene, registrato negli ultimi mesi.
    "I ricavi dell'emittente, che sono costituiti esclusivamente da apporti volontari di ascoltatori e benefattori - sottolinea una nota di Telepace - risultano a Roma sempre più inconsistenti. Come è noto Telepace è un'emittente comunitaria che non ha alcuna entrata di tipo commerciale o pubblicitario e vive esclusivamente della carità della gente". Inoltre, spiega la nota, "le previsioni di bilancio, per quanto attiene sia all'anno in corso sia al prossimo anno, sono tali da non consentire una gestione agli attuali costi e relativi oneri anche di natura finanziaria".
    "Al fine di evitare la chiusura di tutte le attività", spiega ancora la nota, si è imposta la scelta "dolorosa" di chiudere gli spazi riservati ai contenuti informativi prodotti dalla redazione (notiziario in edizione giornaliera più repliche dal lunedì al sabato, della durata di 20 minuti circa, e tre rubriche settimanali). L'intento di Telepace resta quello di "salvaguardare il progetto e il ruolo di emittente cattolica al servizio del Santo Padre e della Chiesa".

  4. #4
    Forumista assiduo
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    i veri salti di gioia andrebbero fatti quando chiuderanno quel merdaio chiamato Radio Radicale.

    30 milioni di euro l'anno per un servizio che nessuno ha chiesto, se non Pannella.

  5. #5
    Aristocrazia Rivoluzionaria
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    Godo!

  6. #6
    Voce controvent
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    Citazione Originariamente Scritto da RibelleDiVandea Visualizza Messaggio
    i veri salti di gioia andrebbero fatti quando chiuderanno quel merdaio chiamato Radio Radicale.

    30 milioni di euro l'anno per un servizio che nessuno ha chiesto, se non Pannella.
    non mi stanco mai di saltare di gioia... se un giorno, come mi auguro, succederà a radio radicale, salterò ancora più in alto!

  7. #7
    LupaNera
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    Citazione Originariamente Scritto da RibelleDiVandea Visualizza Messaggio
    i veri salti di gioia andrebbero fatti quando chiuderanno quel merdaio chiamato Radio Radicale.

    30 milioni di euro l'anno per un servizio che nessuno ha chiesto, se non Pannella.
    e mio fratello esulta........

  8. #8
    die Vernichtung
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    Citazione Originariamente Scritto da RibelleDiVandea Visualizza Messaggio
    i veri salti di gioia andrebbero fatti quando chiuderanno quel merdaio chiamato Radio Radicale.

    30 milioni di euro l'anno per un servizio che nessuno ha chiesto, se non Pannella.
    A proposito di radio...abbattessero prima i piloni di radio vaticana...che, al di là dei contenuti e delle prese di posizione personali in merito, trovandosi in uno Stato estero se ne fottono della legge italiana in materia di sicurezza.
    Se qualcuno ha core, si cercasse i dati relativi ai tumori infantili nella zona di Cesano.

  9. #9
    email non funzionante
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    Ma cancellano solo gli spazi informativi?
    Ecchecazz!!

  10. #10
    TORINO E' GRANATA
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    BOUGIA NEN autentico, cioè come per l'Esercito Piemontese, io NON ARRETRO MAI !!
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    ...mi annoiate regà !!
    sempre il solito disco....

 

 
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