Originariamente Scritto da
ardimentoso
Telepace, la redazione giornalistica chiude i battenti
La decisione, improvvisa, è stata comunicata ai giornalisti durante i due giorni di sciopero ed è motivata da una crisi economica dell'emittente. L'accusa del presidente dell'Fnsi, Siddi: "Al direttore davano fastidio i professionisti, non più disposti a subire ingiustizie"
Città del Vaticano, 7 ottobre 2006 - Sarà l'intervista a José Manuel Barroso, domani dopo l'Angelus, l'ultima trasmissione giornalistica mandata in onda da Telepace, la tv cattolica della quale nei giorni scorsi è stata annunciata la chiusura degli spazi informativi dal Vaticano e da Roma.
La cancellazione dei notiziari è stata annunciata dalla direzione nei giorni in cui la categoria dei giornalisti era impegnata in uno sciopero.
Piero Schiavazzi, uno dei vaticanisti dell'emittente cattolica, affermatasi negli ultimi 16 anni grazie anche alle interviste ai grandi della terra, si commiata oggi con una lettera ai colleghi in cui informa tra l'altro che la chiusura degli spazi informativi impedirà la messa in onda di interviste già programmate al premier polacco Kaczynski, prevista per il 12 ottobre, e al ministro degli Esteri Massimo D'Alema, prevista per il 25 di questo mese.
Dalla nascita, 16 anni fa, Telepace ha mandato in onda l'unico tg monografico interamente dedicato alla giornata del Papa e della Santa Sede, mentre nello 'speciale interviste' ha incontrato più di 150 protagonisti del nostro tempo, da Arafat a Rabin, da Madre Teresa a Mandela, passando per Annan, Clinton, Agnelli, Khol, Gorbaciov, Havel, Peres, Hariri, Ciampi e Napolitano. Nelle interviste i grandi della terra erano chiamati a confrontarsi con la geopolitica vaticana e spesso a parlare del proprio rapporto con Dio e degli incontri con il Papa.
La notizia dell'improvvisa cancellazione degli spazi informativi è stata data ai giornalisti a Roma con una lettera in cui la direzione li informa che da lunedì 9 ottobre l'attività redazionale cesserà improrogabilmente.
Sulla chiusura di Telepace ha emesso una nota il presidente della Federazione nazionale della stampa italiana, Franco Siddi, osservando che "è civilmente, moralmente (e anche cristianamente, per chi crede ) grave la scelta, e la modalità con cui è stata resa nota, di chiudere l'informazione professionale da Roma dell'emittente Telepace, il cui direttore, il religioso don Guido Todeschini, ha notificato ai giornalisti, con lettera raccomandata, che da lunedì prossimo non avrà più gli spazi informativi".
"È l'ultimo atto - aggiunge Siddi - di una vicenda che aveva nei mesi scorsi bruciato tante belle risorse, umane e professionali, sull'altare di sacrifici pazienti e qualificati dei giornalisti, carta di credibilità assoluta soprattutto nel panorama dell'informazione vaticana ed ecclesiale".
"Al direttore - prosegue il presidente della Fnsi - davano fastidio i giornalisti che, non più disposti a subire ingiustizie, si erano rivolti al sindacato ed esigevano il rispetto delle elementari nome delle legge professionale e del contratto di lavoro? Alla luce di quanto accaduto e di quanto accade il sospetto ha più di un fondamento. Il taglio dell'informazione professionale da Roma e Vaticano (da dove sono passati Capi di Stato, leaders europei e mondiali, Papi e prelati di rango) è un fatto doloroso e di grande negatività".
Ecco che momenti di preghiera, celebrazioni pontificie, corsi di Filosofia e Teologia, concerti di musica sacra, convegni, congressi e collegamenti con i santuari europei da lunedì avranno più spazio nel palinsesto di Telepace e andranno ad assorbire anche i notiziari e gli spazi informativi, che erano curati da quattro giornalisti, chiusi a causa del 'calo dell'80 per cento delle offerte' con cui l'emittente si sostiene, registrato negli ultimi mesi.
"I ricavi dell'emittente, che sono costituiti esclusivamente da apporti volontari di ascoltatori e benefattori - sottolinea una nota di Telepace - risultano a Roma sempre più inconsistenti. Come è noto Telepace è un'emittente comunitaria che non ha alcuna entrata di tipo commerciale o pubblicitario e vive esclusivamente della carità della gente". Inoltre, spiega la nota, "le previsioni di bilancio, per quanto attiene sia all'anno in corso sia al prossimo anno, sono tali da non consentire una gestione agli attuali costi e relativi oneri anche di natura finanziaria".
"Al fine di evitare la chiusura di tutte le attività", spiega ancora la nota, si è imposta la scelta "dolorosa" di chiudere gli spazi riservati ai contenuti informativi prodotti dalla redazione (notiziario in edizione giornaliera più repliche dal lunedì al sabato, della durata di 20 minuti circa, e tre rubriche settimanali). L'intento di Telepace resta quello di "salvaguardare il progetto e il ruolo di emittente cattolica al servizio del Santo Padre e della Chiesa".