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Roma 09/10/2006 20:41
MENO ABORTI IN ITALIA, ANCHE SE IL FENOMENO CRESCE TRA IMMIGRATE
Roma, 9 ott. (Apcom) - In Italia calano gli aborti ma aumentano tra le immigrate. Lo mette in evidenza la Relazione annuale del Ministero della Salute inviata in Parlamento sui dati preliminari per l'anno 2005 e sui dati definitivi del 2004. Secondo la relazione gli aborti in Italia sono diminuiti del 6,2%, ma l'interruzione volontaria delle gravidanze (Ivg) aumenta fra le immigrate: in oltre un caso su 4 sono loro a chiedere l'intervento. Inoltre viene messo in evidenza l'importante ruolo dei consultori e di un effettivo rilancio di queste strutture.
In tutto i casi di Ivg del 2005 sono stati 129.588 rispetto ai 138.123 dell'anno prima, con una riduzione del 44,8% rispetto al 1982, anno in cui si è registrato il più alto ricorso all'interruzione volontaria di gravidanza (234.801 casi). Ma per le donne straniere l'aborto ancora è in crescita: nel 2004 hanno rappresentato il 27,2% del totale degli interventi richiesti mentre nel 1988 la percentuale era del 10,1%.
La riduzione dei casi è stata più rapida nelle donne istruite, nelle occupate e nelle coniugate. Secondo il ministro della Salute, Livia Turco, "c'è un processo di svilimento e di impoverimento dei consultori familiari, particolarmente accentuato negli ultimi tempi, nonostante la vigenza delle normative nazionali e nonostante le ripetute dimostrazioni di maggiore qualità ottenute con le indagini dell'ISS. Non si favoriscono i processi di integrazione, si riducono gli organici e si rendono meno stabili, si riducono le risorse assegnate, peraltro sempre state scarse".