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  1. #21
    brescianofobo
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    iL TOPIC DI QUESTO THREAD SI INTITOLO: "SONO UN BANANAS E FACCIO RIDERE I POLLI PARLANDO DEI CONFLITTI DI INTERESSE DELLA SINISTRA".

    La gente si sta spanciando dalle risate, come quando Moggi lancia i suoi strali conto la moralità del campionato che non è più quella di una volta.

    Hey, forumisti, il maestrino qua sopra ha votato Berlusconi, non so re rendo l'idea.

  2. #22
    brescianofobo
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    Citazione Originariamente Scritto da medsim Visualizza Messaggio
    Sarebbe utile capire invece come mai non sia stato regolamentato dal '96 al 2001

    Forse perché il CSX avrebbe perso un forte argomento di campoagna elettorale?

    Forse perché anche il CSX ha i suoi interessi, come dimostrato?

    Sicuramente entrambe le cose.
    Poteva presentare un disegno di legge la destra visto che era così interessata a fare chiarezza sul suo problemino e togliere un forte argomento di campagna eletorale, sicuramente avrebbe trovato qualche sponda dall'altra parte e la legge della destra contro Berlusconi sarebbe passata e forse sarebbe pure caduto il governo Prodi.

    Tutto io vi devo spiegare, bananas.

  3. #23
    a.k.a. tolomeo
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    Citazione Originariamente Scritto da FuoriTempo Visualizza Messaggio
    senza entrare nel merito del caso merloni di cui abbiamo già discusso. (la filgia dell'industriale merloni eletta nell'ulivo fa parte della commisione attvività produttive a fa passare il contributo per i frigooriferi di cui il padre è produttore!!), senza entre nel discorso delle coop, di unipol ecc....
    arriva allo scoperto un nuovo conflitto di interessi inetrno alal sinistra.
    a far scalpore il questi giorni c'è il condono inserito a sopresa nella finanziaria.
    già il solo fatto che la sinistra faccia condoni si commenta da se...
    machi favorisce questo codnono approvato anche dals indacato?
    tale alberto tripi... fate un pò di ricerche e scoprite chi è...
    Citazione Originariamente Scritto da FuoriTempo Visualizza Messaggio
    I COBAS ricordano che Tils, la società di formazione del personale del
    gruppo Telecom Italia proprietaria della mitica scuola Reiss Romoli
    dell'Aquila (che ha formato migliaia di tecnici e ingegneri delle Tlc
    italiane) è stata venduta poche settimane fa - per il prezzo simbolico di 1
    euro - a una società controllata dal Monte dei Paschi di Siena (DS). In
    questi giorni, i servizi radiomarittimi Telecom sono stati venduti a una
    società di Torre del Greco di cui era consigliere di amministrazione, fino a
    100 giorni fa, lo stesso ministro Nicolais, responsabile dell'Innovazione
    tecnologica nel governo Prodi.

    Lo stesso sindacato ricorda come sull'Opa di Colaninno ci abbiano guadagnato
    soprattutto Unipol e Monte dei Paschi governati dai Ds, e che la stessa
    Atesia sia gestita da Alberto Tripi che l'ha comprata da Telecom Italia ed è
    considerato troppo vicino alla Margherita e a Prodi.
    http://groups.google.it/group/it.pol...5783a8c4919e01
    Citazione Originariamente Scritto da FuoriTempo Visualizza Messaggio
    Finanziaria 2007 articolo 178:«L'accesso alla procedura è consentito
    anche ai datori di lavoro che siano stati destinatari di provvedimenti
    amministrativi o giurisdizionali non definitivi concernenti la
    qualificazione del rapporto di lavoro. Gli effetti di tali
    provvedimenti sono sospesi fino al completo assolvimento degli
    obblighi». Come se non bastasse, la stessa finanziaria parla solo di
    «passaggi a lavoro subordinato», dunque contratti a termine, in
    apprendistato, interinali, o magari a chiamata quindi hanno regalato a
    Tripi padrone di Atesia una maxi-sanatoria, un «condono cocoprò»,
    in base al quale una parte dei contributi pregressi e in pratica tutti
    i differenziali salariali gli verranno «sanati». Tripi non dovrà
    pagare un euro e i lavoratori di Atesia continueranno ad essere
    sfruttati e precari a vita.
    Perchè questo provvedimento?. La risposta sta nelle cronache degli
    ultimi mesi, che riportano i problemi che sta avendo con i precari il
    gruppo Atesia, di proprietà di Alberto Tripi Poche settimane fa, al
    termine di una "visita" da parte degli ispettori del lavoro, ad Atesia
    è stato intimato di assumere 3.200 collaboratori. Tripi è vicinissimo
    al premier. Fu lui a fornire a Prodi la sede dell'Ulivo, in piazza
    Santi Apostoli, nel 1996
    La Sede che adesso ospita l'Unione era di proprietà di Alberto Tripi.
    La cessione dei «principeschi uffici di Piazza SS Apostoli», scrive
    Liberazione, è avvenuta addirittura «gratuitamente». Ancora oggi,
    sempre secondo l'organo rifondarolo, «il re dei call-center del
    precariato sa che il suo futuro potrebbe dipendere da buoni rapporti
    col nuovo governo, e usa la precarietà come strumento di
    contrattazione».
    Per capire quanto Tripi sia vicino a Prodi, vale la pena di ricordare
    che, nell'aprile del'95, fu uno dei primissimi coordinatori regionali
    per il Lazio del ''Comitato per l'Italia che vogliamo'' , creato per la
    campagna di Romano Prodi. Nel '96 Prodi lo nominò consigliere
    d'amministrazione dell'Iri al posto del dimissionario Diego DellaValle.
    Mettiamola così: sarebbe molto strano se l'amico di Prodi, visto il
    difficile momento che sta attraversando con i precari che lavorano nei
    suoi call center, non approfittasse della norma scritta da Prodi per
    mettere tutto a posto.


    http://groups.google.it/group/it.pol...83ea0cdb3d4a19
    Citazione Originariamente Scritto da FuoriTempo Visualizza Messaggio
    Il signore dei call center: Alberto Tripi

    Proprietario della maggiore società italiana specializzata in Call Center ha perso la corsa alla carica di Presidente degli Industriali romani, ma forse vincerà quella per l'Elenco Telefonico,
    [ZEUS News - www.zeusnews.it - 07-08-2004]

    Alberto Tripi, Presidente del Gruppo Cos, non è un nome conosciutissimo, al di fuori della cerchia degli addetti ai lavori del mondo economico italiano, eppure con la sua azienda è leader nel settore dei call center con più di diecimila dipendenti, non solo in Italia, ma anche all'estero con una consociata in Tunisia.
    Alberto Tripi, oltre a essere il principale fornitore di call center completi di infrastruttura tecnologica per aziende come l'Enel e Wind, ma anche numerose Aziende Sanitarie Locali che se ne servono per i servizi di prenotazione, è entrato in società con Telecom Italia.
    Ha rilevato l'80% della società Atesia, con circa tremila dipendenti, che era il braccio operativo di Telecom Italia per il telemarketing.

    Per questo, probabilmente, Marco Tronchetti Provera gli ha dato i voti di Telecom Italia nell'elezione del Presidente dell'Unione Industriali di Roma che ha visto però la vittoria dell'avversario di Tripi, quel Luigi Abete, Presidente della Bnl che di Confindustria è già stato Presidente a livello nazionale.
    Nonostante questo smacco, Tripi rimane il presidente di Federcomin, la superorganizzazione di Confindustria che raggruppa le associazioni dell'informatica e quelle delle telecomunicazioni (dalla Rai a Mediaset passando per Telecom e Vodafone) e Vicepresidente dell'Asstel, l'associazione delle imprese di telefonia fissa e mobile che, il prossimo anno, andrà a discutere il rinnovo del contratto delle Telco con Cgil-Cisl-Uil.
    Prima di fondare la Cos Tripi è stato uno dei più importanti manager IBM a livello europeo e dimostra di essere un uomo non privo di senso della politica: basta pensare che nel Consiglio d'Amministrazione della Cos ha cooptato Sandro Bicocchi, potente direttore generale della Compagnia delle Opere, associazione di imprese vicine a Cl e grande serbatoio di manodopera giovanile.
    Tripi, socio forte di Tronchetti Provera, potrebbe il prossimo anno mettere a segno un eccellente colpo: con la partenza del Maxi Elenco, quello che conterrà anche i numeri di cellulare, è facile prevedere un buon aumento delle chiamate ai servizi di informazione elenco abbonati.
    Ma il 2005 è anche l'anno in cui sparirà, come ha deciso l'Authority, il servizio 12 di Telecom Italia, e ciascun abbonato dovrà essere libero di accedere a qualsiasi servizio di informazioni anche diverso da quello del suo gestore.
    A questo punto Telecom Italia potrebbe trasferire l'asset della sua banca dati ma anche i circa 1.200 operatori del servizio 12/412 (di cui circa 700 telelavoristi domiciliari, cioè che lavorano da casa) a una società in cogestione con il Gruppo Cos di Tripi.
    Questa società mista sarebbe anche più libera di proporsi come gestore del servizio elenco abbonati ad altre società telefoniche, diverse da Telecom Italia e Tim, oltre che disporre di maggiore flessibilità nella gestione del personale che non godrebbe più i vantaggi del contratto integrativo aziendale di Telecom Italia.
    La partnership Tripi-Tronchetti Provera si rafforzerebbe e, davvero, Tripi diventerebbe il signore dei call center in Italia. http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=3305
    bunnybrunik, questo è il topic: hai qualche commentuccio da fare o ti rifugi nella fossa ?

    .

    A fool and his money can throw one hell of a party.

  4. #24
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    fossa... ha scelto la fossa!

  5. #25
    FuoriTempo
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    è ancora nella fossa?

  6. #26
    email non funzionante
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    E' ridicolo.

    Per qualunque provvedimento si può trovare un "amico" di qualche ministro che ne beneficia.

    il conflitto di interesse e' quando i membri dell'esecutivo o del legislativo beneficiano in modo diretto di una decisione che hanno il potere di condizionare.
    Per questo la Merloni al momento del voto sui frigoriferi è in conflitto di interesse, ma se l'industriale invece che suo padre fosse un suo amico (anche se avesse votato per lei) non si potrebbe parlare di conflitto di interesse.

    Di questo passo quando è stato approvato il condono fiscale tutti quelli che avevano un amico con posizione da sanare avrebbero dovuto astenersi?

  7. #27
    vae victis
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    Citazione Originariamente Scritto da brunik Visualizza Messaggio
    no, FI è quella dei moralmente inferiori, quoindi voi tornate a delinquere e lasciate scrivere noi su POL.
    Quoto Bondik con una "correzione".

  8. #28
    FuoriTempo
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    da www.effedieffe.com

    Gli articoli 177 e 178 della legge finanziaria… non tutti gli evasori sono cattivi
    Paolo Trevisonno
    20/10/2006

    I meno smaliziati potrebbero rimanere molto stupiti nel leggere il contenuto degli articoli 177 e 178 della legge finanziaria, intitolati rispettivamente «misure per promuovere l'occupazione e l'emersione del lavoro irregolare» e «misure per la stabilizzazione dei rapporti di lavoro», soprattutto perchè a scriverli è stato il governo di centrosinistra, quello che dovrebbe essere più vicino ai lavoratori, quello che, come ampiamente strombazzato in campagna elettorale, voleva riformare la legge Biagi ed era contro tutti i condoni, per non citare le filippiche contro gli evasori con tanto di richiami biblici.
    L'articolo 177 consente ai datori di lavoro che hanno lavoratori «in nero» di sanare entro il 30 settembre 2007 le irregolarità; mediante la procedura prevista da questo articolo, è possibile versare 2/3 di quanto dovuto, 1/5 subito e il resto in 60 comode rate mensili senza interessi.
    Il ricorso a tale procedura, inoltre, estingue tutti i reati penali e le sanzioni amministrativi e, se non bastasse, per i datori di lavoro che accedono alla sanatoria sono sospese le eventuali ispezioni e verifiche per 1 anno.
    Per far contenti i sindacati è previsto che possano accedere alla sanatoria solo i datori di lavoro che stipulino appositi accordi aziendali con i sindacati.
    Sia chiaro che il lavoratore che viene regolarizzato, sottoscrivendo l'accordo transattivo, rinuncia ad ogni pretesa sul periodo pregresso.
    Ancora più significativo è l'articolo 178, che appare neanche troppo velatamente come una vera e propria norma ad personam.
    Negli ultimi tempi si è discusso molto su una circolare del ministro Damiano che ha riconosciuto che il rapporto di lavoro degli operatori dei call-center, almeno i cosiddetti «inbound» è di tipo subordinato e non di collaborazione così come applicato dalle aziende del settore.
    Tale circolare è stata emanata dopo che un'ispezione dell'ispettorato del lavoro di Roma presso la società Atesia spa (riconducibile, di scatola cinese in scatola cinese, a Telecom), aveva appurato la reale natura dei rapporti di lavoro.


    Lodi e scappellamenti davanti al ministro (compreso Alemanno in una puntata della trasmissione di Santoro) che aveva osato andare a toccare gli interessi di un imprenditore notoriamente vicino alla sinistra, grande finanziatore del sindaco Veltroni, l'ingegner Tripi, titolare dell'Atesia (anche se la stessa circolare cercava di limitare i danni, riconoscendo la legittimità dei contratti di collaborazione per gli operatori outbound, che in realtà operano allo stesso modo degli inbound).
    E allora ecco pronto in finanziaria l'inghippo.
    La norma prevede forti agevolazioni per i datori di lavoro che intendano trasformare i rapporti di collaborazione in rapporti di lavoro subordinato.
    Prima di tutto è facile immaginare che la norma incentiverà molto l'utilizzo degli istituti contrattuali previsti dalla tanto odiata legge Biagi, tipo contratti di inserimento o apprendistato, di fatto facendo passare i lavoratori da un precarietà con meno garanzie ad un'altra precarietà con qualche garanzia in più.
    Poi la norma fa già slittare i tempi rispetto alla circolare del ministero del Lavoro citata, che obbligava le aziende a regolarizzare i rapporti entro il 31/01/2007, spostando tale limite al 30/04/2007.
    Anche qui, come per l'articolo 177, l'accesso ai benefici per l'imprenditore è vincolato alla messa in scena del teatrino dell'accordo sindacale.
    Il lavoratore, anche stavolta, pur di salvare il posto di lavoro, dovrà accettare una transazione (i cui termini sono facilmente prevedibili) con cui rinuncerà a rivalersi per tutti i diritti pregressi, quali ferie e permessi non goduti, malattie non pagate, 13me e 14me non percepite, tfr non maturato.
    Espletata la farsa sopra descritta, il datore di lavoro verserà una quota pari al 50% (!) dei contributi previdenziali dovuti, 1/3 subito e il resto con le solite rate senza interessi a 36 mesi.
    Indovinate chi paga la differenza?
    Il ministero del Lavoro di concerto col ministero dell'Economia, quindi i contribuenti.
    Nel limite di uno stanziamento che, ad oggi, è di 300 milioni di euro; quindi, finiti quelli, non è detto che tutti i lavoratori «regolarizzati» potranno avere i propri contributi.


    Anche in questo caso, l'utilizzo della procedura cancella tutti i reati previsti a livello previdenziale e fiscale con preclusione di ogni accertamento di natura fiscale e contributiva per i periodi e i rapporti di lavoro sanati.
    Infine il comma 7 svela la natura «ad personam» della norma, prevedendo che «l'accesso alla procedura (..) è consentito anche ai datori di lavoro che siano stati destinatari di provvedimenti amministrativi o giurisdizionali non definitivi concernenti la qualificazione del rapporto di lavoro. Gli effetti di tali provvedimenti sono sospesi fino al completo assolvimento degli obblighi di cui ai commi 4 e 5».
    Posso testimoniare, in qualità di dirigente provinciale di un sindacato autonomo, che la vicenda del call center Atesia riproduce fedelmente, in piccolo, ciò che avviene regolarmente a livelli più elevati, con i sindacati confederali completamente asserviti agli interessi dell'imprenditore, se amico.
    Qualche anno fa, in tempi non sospetti, mi recai personalmente davanti la sede dell'Atesia (che occupa più di 4.000 persone) a fare un volantinaggio denunciando la natura subordinata dei rapporti di lavoro; trovammo ad attenderci i delegati aziendali di CGIL e UIL che, per tutta la durata del volantinaggio, intimidirono i lavoratori che si avvicinavano e minacciarono fisicamente noi.
    Molto risalto è stato dato alla circolare del ministro Damiano, ma nessun giornale ha riportato il vergognoso accordo che era stato stipulato poco tempo prima dall'Atesia e CGIL, CISL e UIL, accordo che, in base a quanto previsto dalla legge Biagi, doveva regolamentare la trasformazione delle co.co.co. in contratti previsti dalla legge Biagi; i sindacati confederali, senza mai mettere in discussione la legittimità dei contratti di collaborazione, avevano avallato la trasformazione o in altre collaborazioni a progetto o in contratti di inserimento, senza alcun pudore nel proporre tale tipo di contratto che, come suggerisce la parola, è destinato a chi deve inserirsi nel mondo del lavoro, a gente che lavorava da anni in Atesia.


    E questo è stato solo l'ultimo di tanti accordi di comodo stipulati tra Atesia sindacati confederali, che, peraltro, non rappresentano di fatto nessuno essendo la percentuale dei lavoratori di Atesia iscritti ai sindacati prossima allo zero per la paura di subire ritorsioni.

  9. #29
    FuoriTempo
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    ancora www.effedieffe.com
    questa volta a scriverfe è blondet... cito solo una parte dell'articolo:

    il testo completo è qui.
    http://www.effedieffe.com/interventi...metro=politica

    "I conflitti d’interesse?
    Esistono solo per Berlusconi, simbolo dell’odiata società privata.
    Che Barbara Pollastrini, ministra delle Pari Opportunità, sia la moglie di Pietro Modiano, il direttore generale del San Paolo IMI, non suscita proteste moralistiche.
    Che Mario Draghi sia stato appena ieri vicepresidente di Goldman Sachs non invoglia ad inchieste giudiziarie.
    Neanche che Alessandro Profumo, amministratore delegato di Unicredito, sia il finanziatore di Italianieuropei, la fondazione di D’Alema.
    E’ tutto regolare, per lorsignori.
    La commistione incestuosa tra banchieri e politici, tra interessi finanziari e poteri di governo, è insindacabile".

  10. #30
    Libero Cittadino
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    Citazione Originariamente Scritto da FuoriTempo Visualizza Messaggio
    ancora www.effedieffe.com
    questa volta a scriverfe è blondet... cito solo una parte dell'articolo:

    il testo completo è qui.
    http://www.effedieffe.com/interventi...metro=politica

    "I conflitti d’interesse?
    Esistono solo per Berlusconi, simbolo dell’odiata società privata.
    Che Barbara Pollastrini, ministra delle Pari Opportunità, sia la moglie di Pietro Modiano, il direttore generale del San Paolo IMI, non suscita proteste moralistiche.
    Che Mario Draghi sia stato appena ieri vicepresidente di Goldman Sachs non invoglia ad inchieste giudiziarie.
    Neanche che Alessandro Profumo, amministratore delegato di Unicredito, sia il finanziatore di Italianieuropei, la fondazione di D’Alema.
    E’ tutto regolare, per lorsignori.
    La commistione incestuosa tra banchieri e politici, tra interessi finanziari e poteri di governo, è insindacabile".
    ma ci credi davvero a quel che scrivi?

    la frase su Draghi poi è allucinante e donta la follia di blondet.
    Perchè mai la magistratura doverbbe indagare un ex vicepresidente della G&S?
    cos'è, lavorare alla G&S è diventato reato?

 

 
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