(Famiglie senesi sfrattate, vivono in una tenda monoposto in un bosco nei pressi della città.)
E’ notizia di stamani che Casa d’Italia Boccea, a Roma, ha subito lo sgombero.
Dieci famiglie italiane, con bambini al seguito, si sono ritrovate nella notte a dover abbandonare gli appartamenti occupati data l’impossibilità di avere una casa di proprietà per i prezzi troppo elevati della capitale. Gettati per la strada, senza il minimo rimorso dalla giunta Veltroni che più che pensare all’interesse dei cittadini, si occupa creare aborti edilizi i cui costi sono stati spropositati e di ben poco aiuto alle frange meno abbienti della città: Ara Pacis, Auditorium, Casa del Jazz, Nuvola di Fuksas etc etc.
Mentre a Roma il Comune presta attenzione all’emergenza abitativa risolvendola tramite sfratti e sgomberi come quello subito questa notte dalle famiglie italiane che vivevano a Casa d’Italia Boccea, anche a Siena si affaccia il problema casa.
E’ sotto gli occhi di tutti infatti la gravità della situazione in città, dove le famiglie di nuova costituzione, gli anziani e le frange meno abbienti sono costrette a lasciare la città dirette in provincia a causa dei prezzi sempre più elevati e della politica dell’ “affitto ad ogni costo” con cui i proprietari salassano le tasche dei cittadini.
Il mercato immobiliare è dominato da lobbies di potere di pochi proprietari e speculatori che, incuranti dell’attaccamento dei cittadini alle lastre della città, preferiscono il guadagno e l’applicare prezzi da usura all’interesse pubblico e soprattutto al mantenimento del tessuto sociale che Siena, a differenza della stragrande maggioranza delle città italiane, ancora mantiene.
Affitti alle stelle e prezzi d’acquisto proibitivi: ecco l’amore dimostrato dai piccoli e grandi proprietari immobiliari alla città cui debbono la vita.
E come testimonia la disavventura della giovane madre sfrattata con i suoi tre figli ed il marito e quella della famiglia di S.Miniato, le dichiarazioni “pre campagna elettorale” non sono state seguite da provvedimenti reali.
Il sindaco Cenni, il 19 Gennaio 2006, dalle righe di un articolo di giornale aveva dichiarato che nessuno sfrattato sia mai rimasto senza un tetto dal 2001 ad oggi (Cittadino Oggi, articolo “Manichini impiccati contro il caro affitti”): bene, che il Sindaco mantenga quanto detto dimostrandolo con i fatti e trovando nel minor tempo possibile un’abitazione a questa famiglia.
Il Movimento Sociale Fiamma Tricolore, stufo di vedere come i cittadini italiani siano costretti a lasciare la propria città natale a causa della volontà d’arricchimento di pochi, si esprime con fermezza contro queste lobbies e contro la situazione grave in cui versa il cosiddetto “problema casa” in città.
Chiediamo dunque al Comune di Siena di intervenire con un atto di forza calmierando i prezzi di vendita e monitorando tutti gli immobili che risultino sfitti o disabitati da 5 anni, ponendo sovrattasse progressive sull’ICI in base al numero di appartamenti posseduti e multe che rendano proibitivo il possedere case a scopo speculativo, maggiorate qualora le suddette strutture siano disabitate da lunghi periodi.
La proprietà della casa è un diritto per il cittadino, ed è dovere dello Stato e delle amministrazioni locali garantire che questo diritto venga garantito, nonostante gruppi di pressione che si arrogano il potere di concedere o meno la possibilità di avere un tetto.
Siena deve appartiene ai suoi cittadini, non a chi lucra sulla vita altrui.
L’affitto è usura. Diritto alla proprietà di una casa per tutti!
Giovanni Camusso, Segretario Federale MSFT
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