Si Aussie però è anche vero che se guidi drogato puoi fare danni e fare legge da drogato potrebbe essere lo stesso ?
Si Aussie però è anche vero che se guidi drogato puoi fare danni e fare legge da drogato potrebbe essere lo stesso ?
Ma dimostrare che uno ha bevuto o fumato qualcosa nel mese precedente non significa che abbia fatto una legge "da drogato" cosi' come non implica che sia messo alla guida mentre era sotto l'effetto. Quella persona puo' benissimo aver lavorato onestamente e seriamente mentre era sobria ed essersi bevuta o fumata qualcosa per i fatti suoi nel weekend. Se davvero avesse fatto una legge sotto uno stato stupefacente, se ne accorgerebbero tutti al momento della discussione e la legge verrebbe bocciata perche' sarebbe una porcata, e magari anche chi la fatta riconoscerebbe che era una porcata, quando e' sobrio.
Dunque semmai puniamo che fa delle porcate di leggi, indipendentemente dal fatto che le sue leggi siano una porcata perche' scritte sotto l'effetto di alcol, canne o IQ scimmiesco.
d'accordo aussie, sei un liberista e lo dimostri in ogni occasione. Però qui è una questione di morale, di principio e di correttezza. Va bene niente test ai parlamentari, ma che si sappia che in parlamento girano i puscher e si..altro che balle...questi legiferano contro le droghe leggere,mettono in galera anche per la modica quantità e loro invece si fanno?? le sigarette fanno male lo sappiamo tutti, infatti non si può più fumare in luoghi pubblici come il parlamento, le commissioni ecc...però ti puoi fare di coca dieci minuti prima di entrare in transatlantico? qualcosa non quadra...sembra facile ma la questione è tutta li
ciao
p.s.
Evidentemente in Italia esiste una privacy di serie A per i parlamentari ed una, diversa, per tutti gli altri.
Il vero problema non è però quello della privacy, ma un altro, ben più grave e serio.
Coloro che in Italia detengono il potere legislativo in misura preoccupante violano le stesse leggi che magari hanno contribuito a far approvare.
Qui non deve esistere divisione tra proibizionisti e antiproibizionisti: ogni parlamentare ha diritto di operare secondo le proprie convinzioni, ma dovrebbe farlo nel rispetto della legge.
E soprattutto non dovrebbe esercitare il suo mandato parlamentare sotto i fumi della droga.
Un personaggio pubblico gode di molti privilegi, ma deve pure accettare qualche regola in più e comunque non può far piacere agli italiani sapere che parte dello stipendio dorato di questi signori finisce speso in droga, quando tante famiglie non arrivano alla fine del mese.
Non è poi giusto vedere tanta rigorosa difesa della privacy in questo caso mentre spesso la condizione di tossicodipendenza viene dichiarata e considerata aggravante per tanti piccoli “delinquenti”.
No, non va bene.
Un Calissano che si presenta la domenica pomeriggio in Tv per dire che ha abbandonato la droga viene accolto come un eroe, ma tanti ragazzi qualsiasi devono affrontare lo stesso percorso e, spesso da soli, lo devono fare con maggior eroismo. Non sentiamo alcuna mancanza della nuova figura del parlamentare disintossicato.