Affollata manifestazione a Roma per protestare contro la manovra e il decreto Bersani
Lungo il corteo, commercialisti, avvocati, consulenti del lavoro e ragionieri
Finanziaria, professionisti in piazza
Fini: "Prodi sia meno presuntuoso"
Bersani: "Un confronto è possibile, ma le riforme sono indispensabili"
Momenti di tensione: "Città in stato d'assedio, non ci hanno fatto arrivare a Palazzo Chigi"
ROMA - Avvocati, commercialisti, consulenti e altre categorie di professionisti hanno manifestato al Colosseo per protestare contro la Finanziaria e il decreto legge Visco-Bersani. Al corteo, che si è concluso nei pressi di piazza Venezia, ha partecipato anche il presidente di An Gianfranco Fini. Momenti di tensione per la piazza militarizzata: alcuni esponenti di An - fra i quali si riconosceva La Russa - hanno protestato con i funzionari di polizia. Uno di loro -immortalato dalle telecamere di Sky - ha gridato agli agenti: "La colpa non è vostra, ma di quei porci che vi governano".
Il corteo. "E' una manifestazione civile - ha detto Fini - di cui mi auguro a Palazzo Chigi tengano conto e siano meno presuntuosi". "Credo - aggiunge - che quando scendono in piazza migliaia e migliaia di professionisti a loro spese per esprimere l'indignazione che provano nei confronti di una manovra finanziaria che impone soltanto nuove tasse e un disegno non di liberalizzazione ma sostanzialmente di delegittimazione delle professioni, l'opposizione ha il dovere di esprimere solidarietà".
Una prima risposta a nome del governo è arrivata dal ministro dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani. "Le manifestazioni vanno tutte rispettate, anche quando sono critiche - ha commentato l'esponente Ds - Se vogliamo ribadire la centralità delle professioni nel futuro, bisogna avere il coraggio delle riforme. Su questo c'è la disponibilità a discutere. Penso che nelle prossime settimane possa esserci un confronto al ministero della Giustizia, anche con la nostra presenza".
A convocare li corteo sono state la Confprofessioni, il Coordinamento unitario delle libere professioni (Cup) e le associazione degli enti previdenziali privati (Adpp). La piattaforma di rivendicazioni comprende la richiesta di maggiore concertazione e allo stesso tempo di modifiche alla manovra economica.
"La manifestazione di oggi - spiega il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella - è la risposta al tentativo evidente di voler cancellare, con il pretesto delle riforme, la figura del libero professionista". Stella, parlando a nome dei tre organizzatori della manifestazione, auspica dal governo "un confronto serio con il mondo delle libere professioni per arrivare a riforme reali, utili al paese e che non assomiglino ad una 'vendetta' verso i liberi professionisti e un'ampia fetta di cittadini".
Tra le categorie che hanno sfilato lungo via dei Fori Imperiali, i consulenti del lavoro, i ragionieri, i periti commerciali, i dottori commercialisti e attuari, gli agrotecnici e i consulenti del lavoro.
La tensione. Un cordone di polizia ha impedito a molti manifestanti di andare da piazza Venezia a via del Corso scatenando le denunce dell'opposizione. Ai professionisti, afferma Silvio Berlusconi, "viene riservato un trattamento che non viene riservato neppure ai no global con il loro armamentario di bastoni e sanpietrini. Il governo, questo governo - aggiunge l'ex premier - non è disposto a tollerare neppure una civile manifestazione di dissenso. E' solo nei regimi che ai cittadini viene lasciato unicamente il 'diritto' di dire sempre e soltanto sì".
"Per impedire a dei manifestanti di arrivare sotto Palazzo Chigi, cosa che non è nelle loro corde - denuncia anche Mario Landolfi, An - si mette sotto assedio una città. Quelli che manifestano oggi indossano la toga e non il passamontagna, non sono no global, non sono contestatori violenti, sono solo cittadini che pacificamente stanno difendendo e tutelando gli interessi della loro categoria".
(12 ottobre 2006)