Il ministro della Giustizia Clemente Mastella



ROMA - Un giro di vite contro gli scafisti. Il Consiglio dei ministri ha approvato oggi il disegno di legge contro chi trasporta immigrati illegali sul nostro territorio nazionale presentato dal ministro della Giustizia Clemente Mastella. Innanzitutto, si introduce il reato di "trasporto di clandestini extracomunitari". Inoltre, per la contestazione del reato, basta il trasporto e non è più determinante il fine di lucro. Il provvedimento inasprisce poi le pene per il favoreggiamento aggravato dell'immigrazione clandestina, concede maggior tempo ai magistrati per le indagini e introduce l'obbligo della custodia cautelare in carcere quando sussistano gravi indizi di colpevolezza, anche senza la flagranza di reato. Non è previsto, invece, il rito per direttissima.

Carcere obbligatorio. La custodia cautelare in carcere, sin qui limitata ai casi di flagranza, si estende a tutti i soggetti indagati del reato di favoreggiamento a carico dei quali sussistano "gravi indizi di colpevolezza", alla stregua di quanto previsto nella lotta alla criminalità organizzata. Non c'è alcun obbligo di procedere con rito direttissimo.

Favoreggiamento. In caso di aggravanti, come ad esempio il trattamento inumano o degradante o la disponibilità di armi ed esplosivi, le pene per il favoreggiamento salgono da un minimo di cinque anni (prima erano quattro) a un massimo di quindici, con aumenti progressivi laddove i "viaggi della speranza" nascondano scopi particolarmente abietti, come lo lo sfruttamento dei minori e della prostituzione.

Indagini preliminari. A modifica dell'articolo 407 del codice di procedura penale, il favoreggiamento aggravato dell'immigrazione clandestina viene incluso tra quei reati per i quali la durata massima delle indagini preliminari può essere aumentata fino a due anni, come ad esempio l'associazione mafiosa. Duplice il vantaggio: consentire un eventuale prolungamento della durata della custodia cautelare e permettere indagini spesso complesse perché chiamate a contrastare fenomeni internazionali per i quali è necessario attivare procedure di cooperazione spesso farraginose.


Il commento di Mastella.
Secondo il ministro della Giustizia, è stata varata "una norma di lotta non ai clandestini, ma agli scafisti". "Il ddl - spiega Mastella - sanziona in maniera molto forte quanti si prestano al trasporto del dramma delle persone". Chi è sullo scafo, dice il Guardasigilli, "non è preso di mira perché per loro esiste già una attenzione normativa ma anche umana".

(12 ottobre 2006) repubblica