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  1. #1
    Banda Müntzer-Epifanio
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    Predefinito Forze Nato preparano la piu' grande offensiva della guerra in Afghanistan

    E' piu' che probabile che l'obiettivo sara' Marja, nella valle del fiume Helmand
    La Nato sta preparando la piu' grande offensiva della guerra in Afghanistan. Secondo quanto riferito dai portavoce dell'Alleanza atlantica e delle Forze afgane in una conferenza stampa, l'operazione coinvolgera' migliaia di unita' e comincera' entro breve. Pur non avendo reso noto il luogo, i portavoce non hanno smentito le voci che vogliono nella citta' di Marja la localita' piu' a rischio di attacco. Il rendere pubblica l'offensiva - con lanci di agenzia, conferenze stampa e dichiarazioni pubbliche - e' relativamente inusuale per l'esercito Usa e, secondo il commento del New York Times, porta con se' vantaggi cosi' come rischi. Se i talebani dovessero ritirarsi prima dell'attacco, e i civili averne notizia con ampio anticipo, il numero delle vittime sarebbe sensibilmente ridotto. Ma d'altro canto, anticiparne la notizia potrebbe dare ai talebani l'opportunita' di fuggire e riorganizzarsi altrove, come accadde alla resistenza irachena dopo l'attacco del 2004 su Falluja, reso noto con un anticipo di diversi giorni. Un comandante talebano, raggiunto telefonicamente dal New York Times a Marja, ha riferito di essere a conoscenza dell'offensiva, e dichiarato che la citta' verra' strenuamente difesa. "E' l'unico luogo rimasto. Abbiamo qui tutti i nostri miliziani, uniti per combattere le forze afgane e straniere".

    PeaceReporter - Forze Nato preparano la piu' grande offensiva della guerra in Afghanistan

  2. #2
    Hic Sunt Leones
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    Predefinito Rif: Forze Nato preparano la piu' grande offensiva della guerra in Afghanistan

    Data la conformazione del territorio afghano, mi pare improbabile un'offensiva campale su singole città sul modello della guerra in Iraq.
    In Iraq abbiamo città e centri urbani sorti nel mezzo del deserto, facilmente accerchiabili, isolabili ed assediabili (Falluja, Ramadi, Qaim ecc. ecc.).
    In Afghanistan invece ci sono montagne, spazi impervi, foreste. Insomma, c'è la campagna, che è elemento fondamentale per una guerriglia.
    Passata la buriana facciamo i conti

  3. #3
    Banda Müntzer-Epifanio
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    Predefinito Rif: Forze Nato preparano la piu' grande offensiva della guerra in Afghanistan

    Citazione Originariamente Scritto da Canaglia Visualizza Messaggio
    Data la conformazione del territorio afghano, mi pare improbabile un'offensiva campale su singole città sul modello della guerra in Iraq.
    In Iraq abbiamo città e centri urbani sorti nel mezzo del deserto, facilmente accerchiabili, isolabili ed assediabili (Falluja, Ramadi, Qaim ecc. ecc.).
    In Afghanistan invece ci sono montagne, spazi impervi, foreste. Insomma, c'è la campagna, che è elemento fondamentale per una guerriglia.
    A me colpisce che saranno oramai tre anni che ad ogni inverno scatta "la grande offensiva" a detta dei vertici Isaf e Nato. E poi ogni anno non accade nulla se non che la Resistenza afghana alza sempre di più il tiro conducendo attacchi anche a Kabul strutturati militarmente e non solo a base di attacchi suicidi. Sembra di assistere ad un copione che si ripete.

  4. #4
    Banda Müntzer-Epifanio
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    Predefinito Rif: Forze Nato preparano la piu' grande offensiva della guerra in Afghanistan

    Afghanistan, britannici lanciano ultimatum a talebani del sud: deponete le armi o sarete annientati

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    La Gran Bretagna ha voluto far sapere che se continueranno sul piede di guerra "andranno incontro a una forza smisurata che li annienterà"
    I soldati britannici lanciano un ultimatum ai talebani arroccati nel sud dell'Afghanistan, in quel Helmand teatro di violenti scontri, stragi di civili e rapimenti. "O accettano di deporre le armi o dovranno affrontare un'offensiva dalla forza smisurata". Lo riferisce il Sunday Telegraph, spiegando come il messaggio sia già stato recapitato ai guerriglieri. Il generale Gordon Messenger ha spiegato che i militari britannici hanno voluto "coscientemente" rivelare di essere pronti a una grande offensiva per "dare ai talebani la possibilità di scegliere tra il conflitto e la possibilità di deporre le armi, non combattere e diventare parte di una società legittima". "Ma se opteranno per i combattimenti", ha aggiunto l'ufficiale britannico, "il generale Nick Carter, che dirigerà le operazioni, ha assicurato che andranno incontro a una forza smisurata e saranno sconfitti".

    PeaceReporter - Afghanistan, britannici lanciano ultimatum a talebani del sud: deponete le armi o sarete annientati

  5. #5
    Banda Müntzer-Epifanio
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    Predefinito Rif: Forze Nato preparano la piu' grande offensiva della guerra in Afghanistan

    Afghanistan, Marjah come Fallujah?

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    Contro questa città, principale roccaforte talebana in Helmand, sta per scattare la più grande offensiva alleata dall'inizio della guerra. Migliaia di civili sono scappati, ma la maggior parte della popolazione è rimasta intrappolata
    Secondo i generali della Nato, l'operazione Moshtarak ('Insieme', in lingua pashto) contro Marjah, la principale roccaforte talebana della provincia meridionale di Helmand, sarà la più grande offensiva lanciata dalle forze alleate in Afghanistan dall'invasione del 2001. Molti evocano addirittura l'inquietante fantasma della battaglia di Fallujah.
    Migliaia di civili stanno fuggendo dalla zona, mentre dal locale ospedale di Emergency riferiscono che nei villaggi a nord di Marjah gli scontri sono già iniziati.

    15mila soldati contro 2mila talebani. Quindicimila soldati (8.500 marines americani, 4 mila fanti britannici, 2.500 uomini dell'esercito afgano) più i commando delle forze speciali anglo-americane, si stanno preparando a fronteggiare nei prossimi giorni oltre duemila guerriglieri talebani trincerati a Marjah (ma altri pare che stiano affluendo in zona): una cittadina rurale di 80 mila abitanti, che si trova una quarantina di chilometri a ovest del capoluogo Lashkargah, dalla quale la separa un'ininterrotta distesa di campi di papavero da oppio, spogli e incolti in questa stagione.

    Marjah, bastione inespugnato. A Marjah, e in generale in tutto il distretto agricolo di Nadalì, si sono concentrati negli anni tutti i talebani in fuga dalle offensive alleate condotte in Helmand, prima da quelle britanniche nel nord (Musa Qala, Sangin e Kajaki), poi quelle statunitensi nel sud (Garmisr, Nawa e Khanashin). Lo scorso maggio le truppe britanniche lanciarono una prima offensiva a Marjah, ritirandosi dopo una feroce battaglia che lasciò sul terreno un centinaio di talebani, ma non solo. "Dopo quattro giorni di combattimenti e bombardamenti i soldati stranieri se ne andarono. Era tutto distrutto e c'erano decine di civili morti, anziani, donne e bambini. Mai vista una cosa del genere: nemmeno i russi facevano queste cose!", raccontò pochi giorni dopo un contadino di Marjah a Peacereporter.

    Già si combatte nei villaggi vicini. "Nei giorni scorsi sono iniziati violenti scontri e bombardamenti nei villaggi di Babajì e Nadalì - riferiscono dall'ospedale di Emergency a Lashkargah - e abbiamo già ricevuto i primi civili feriti. Intanto qui in città stanno arrivando migliaia di sfollati da Marjah in fuga dall'imminente attacco e dai villaggi dove già si combatte. Finora sono stati sistemati in una nuova tendopoli allestita in periferia e in due scuole adibite a rifugio. Altri vanno da parenti o in altri villaggi più sicuri".
    Il comando militare britannico ha confermato che le sue truppe, supportate da forze aeree, sono impegnate da giorni in 'operazioni preliminari' nel distretto di Nadalì, per "preparare il terreno" in vista dell'attacco a Marjah, che sarà sferrato dai marines, già posizionatisi attorno alla città assieme alle truppe afgane.

    I talebani si preparano a resistere. I talebani, dal canto loro, sembra che questa volta siano decisi a combattere per difendere la loro roccaforte, contrariamente a quanto successo in altre grandi offensive Nato che hanno sempre visto i guerriglieri ritirarsi in altre zone evitando lo scontro diretto. "Rimarremo e combatteremo", ha dichiarato alla stampa il portavoce dei talebani, Qari Yusuf Ahmadi. "Siamo ben preparati e combatteremo fino alla fine", ha aggiunto Abdullah Nasrat, comandante talebano locale.
    Abdul Manan, fuggito da Marjah, ha raccontato ai giornalisti che "attorno a Marjah è pieno di truppe straniere e in città ci sono talebani ovunque, e non hanno intenzione di andarsene: si stanno preparando a combattere, stanno facendo affluire combattenti e armi. E' chiaro che ci sarà una grande battaglia. Abbiamo avuto paura e così ho preso la mia famiglia e siamo scappati".
    "I talebani sono a Marjah stanno piantando mine attorno dentro e fuori la città", ha riferito Abdul Khaleq, un altro sfollato arrivato a Lashkargah con la sua famiglia.

    Migliaia di civili rimasti intrappolati. "Marjah è stata circondata dalle truppe straniere e dalle forze governative - ha dichiarato Ahmadullah Ahmadi, direttore della Mezzaluna Rossa afgana - e pare che i talebani non consentano alla popolazione di fuggire, costringendo i civili a scappare di notte. Finora, oltre duemila sfollati sono fuggiti da Nadalì e Babaji, mentre da Marjah sono arrivati solo settecento sfollati". Cifre confermate dal capo del dipartimento provinciale per i rifugiati, Ghulam Farooq Noorzai, da cui si deduce che la maggior parte della popolazione civile di Marjah è ancora in città e probabilmente rimarrà intrappolata nei combattimenti. Una situazione drammatica che non è solo colpa dei talebani, ma anche dei volantini lanciati su Marjah dagli aerei alleati, in cui la popolazione veniva invitata solamente a non uscire di casa, in particolare nelle ore notturne, e delle autorità afgane, che hanno invitato la popolazione di tutto il distretto di Nadalì a non scappare perché l'offensiva "non danneggerà i civili", come ha garantito il governatore distrettuale Habibullah. Ma in molti non si fidano.

    Chi può scappa dalla "collera degli americani". Shir Ali Khan, rifugiatosi nel capoluogo con il suoi 25 parenti, dice che "Marjah non è sicura, ci sono un mucchio di aerei ed elicotteri che vanno avanti e indietro".
    "Sappiamo che la collera degli americani si sta per abbattere su Marjah", ha detto un anziano sfollato, Gul Muhammed. "Ce ne siamo andati per salvare le nostre vite e quelle delle nostre famiglie".

    Enrico Piovesana

    PeaceReporter - Afghanistan, Marjah come Fallujah?

  6. #6
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    Predefinito Rif: Forze Nato preparano la piu' grande offensiva della guerra in Afghanistan

    Afghanistan: offensiva Nato nella provincia di Helmand
    Obiettivo è riportare sotto il controllo di Kabul le aree in mano agli insorti
    12 febbraio, 23:19

    MARJA (AFGHANISTAN) - Reparti della Nato e dell'esercito regolare afghano hanno lanciato l'attesa offensiva a ampio raggio nella provincia di Helmand, nel sud dell'Afghanistan, la più importante roccaforte dei talebani nel paese. Chiamato Operazione Moshtarak (insieme in lingua dari), l'attacco rientra nella nuova strategia varata dalle forze occidentali dopo l'invio un contingente supplementare di 30 mila uomini deciso alla fine del 2009 dal presidente americano Barack Obama.

    L'obbiettivo è quello di riportare sotto il controllo delle autorità di Kabul tutte le aree del paese ancora in mano agli insorti in modo da poter procedere verso la tanto attesa normalizzazione e poi al graduale ritiro delle forze internazionali, che dovrebbe iniziare dal 2011. La provincia di Helmand è considerata una delle più violente del paese ed è quella dove i ribelli esercitano un controllo pressoché totale. Uno dei portavoce dei talebani, Yusuf Ahmadi, nei giorni scorsi ha assicurato che il movimento è pronto a difendere sue sue posizioni in un 'post' pubblicato sul sito internet dell'organizzazione. "Combatteremo utilizzando attacchi a sorpresa e gli ordigni esplosivi (ied) che abbiamo messo a punto in tutti questi anni", ha ammonito. Qari Fazluddin, un locale leader dei talebani, aveva detto all'agenzia Reuters che almeno 2 mila miliziani pronti al martirio sono stati schierati attorno alla località di Marja in attesa dell'arrivo delle forze internazionali. Secondo fonti citate dalla Reuters, all'offensiva prendono parte tra gli altri 4.500 marines americani, 1.500 militari afghani, oltre a altri 300 soldati statunitensi.

    L'operazione Moshtarak era in preparazione da varie settimane ed era stata preannunciata anche dal quartier generale della Nato a Bruxelles. Mercoledi scorso il portavoce James Appathurai aveva spiegato tra l'altro che è indispensabile impedire "che Helmand diventi un paradiso per gli insorti". Secondo il portavoce, la guida dell'operazione è stata lasciata all'Afghanistan per dimostrare "la volontà del governo aghano di assumere nelle proprie mani la responsabilità della propria sicurezza". Messa a punto in particolare da Usa e Gran Bretagna, l'offensiva, stando a fonti Nato, si avvale di circa 15.000 uomini. La coalizione internazionale, secondo Appathurai, cercherà di limitare al massimo i danni ai civili. Non sarà facile, tuttavia, perché la zona teatro dei combattimenti è densamente popolata.

    Afghanistan: offensiva Nato nella provincia di Helmand - Mondo - ANSA.it

  7. #7
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    Predefinito Rif: Forze Nato preparano la piu' grande offensiva della guerra in Afghanistan

    AFGHANISTAN: NATO ALL'OFFENSIVA FINALE CONTRO TALEBANI

    (AGI) - Marjah (Afghanistan), 13 feb. - La piu' grande battaglia in Afghanistan dal rovesciamento del regime talebano miete le prime vittime, e, come in ogni guerra, le informazioni provenienti dall'uno e dall'altro campo vanno prese con la dovuta cautela. A snocciolare un primo bilancio dei caduti e' stata l'Isaf, che ha indicato in cinque i soldati della Nato uccisi attrono a marjah, nell'Helmand. Sul versante talebano, ha riferito invece il generale Mohammad Zazai, sono morti venti miliziani talebani. L'attacco della Nato e dell'esercito afghano, il primo da quando Barack Obama ha inviato 30.000 soldati di rinforzo in dicembre, segna l'inizio della campagna per imporre il controllo del governo afghano nella turbolenta provincia meridionale, prima che le truppe di Washington inizino a ritirarsi nel 2011; ed e' differente dalle precedenti operazioni anche perche' implica un maggiore impegno delle truppe afghane. Poche ore dopo il via all'offensiva, i Marines statunitense erano gia' impegnati in un violento corpo-a-corpo con la guerriglia. L'offensiva, battezzata "Mushtarak" (uniti), era partita alle prime luci del giorno con lo sbarco di un'ondata di Marines e truppe afghane, trasportati da una trentina di elicotteri Ch-53 proprio dentro la citta' di Marjah. Poco dopo, nella parte settentrionale del distretto vicino di Nad Ali affluivano le truppe britanniche, seguite da blindati. Nei primi minuti dell'operazione, le truppe avevano preso posizioni difensive mentre i caccia a reazione AV-8B Harrier e gli elicotteri sorvolavano la zona nel'oscurita' della notte. Novanta minuti dopo, una seconda ondata di truppe ha occupato posizioni strategiche. Nell'attacco contro la roccaforte di Marjah sono impegnati 4.500 Marines, 2.000 circa soldati afghani, 300 soldati Usa arrivati da basi vicine e un grosso contingente dell'esercito britannico; oltre ad alcuni soldati di Danimarca, Estonia e Canada, insieme a tank e camion blindati per lo sminamento. L'obiettivo e' riconquistare il controllo della citta', al centro dell'estesa provincia al confine con il Pakistan e nucleo nodale della coltivazione dell'oppio, la principale fonte di finanziamento della guerriglia. Le truppe straniere e afghane cercheranno di consolidare la presenza lungo il fiume Helmand, che attraversa da nord a sud la provincia e lungo il quale si snodano i capi di coltivazione dell'oppio. Il comandante talebano dell'area, Qari Fazluddin, ha annunciato che sono circa 2.000 i combattenti pronti ad affrontare l'offensiva nella zona. I Marines che partecipano all'offensiva, scrive il Washington Post, sono quelli arrivati in Afghanistan dopo il 'surge' ordinato da Obama. Nelle ore precedenti all'offensiva gli abitanti di Majah avevano abbandonato la citta', lasciandosi alle spalle averi e case nel timore degli attacchi Nato in cui spesso sono morti civili; del resto, venerdi' gli aerei Nato avevano fatto cadere volantini che preannunciavano la massiccia operazione militare. Secondo il nuovo comandante delle forze della coalizione nel sud dell'Afghanistan, il generale britannico Nick Carter, l'offensiva ha colto di sorpresa le forze talebane. Finora l'operazione e' stata estramamente positiva, finora non ci sono state perdite tra le forze alleate", ha detto Carter alla Bbc. "L'impressione e' che li abbianmo colti di sorpresa, sembrano che siano completamente sbandati". La potenza sfoderata dalla coalizione forse convincera' i talebani a deporre le armi e ad accettare l'offerta di dialogo rilanciata oggi da Hamid Karzai. In un comunicato diffuso dal suo ufficio, il presidente afghano ha chiesto "a tutti i talebani di approfittare di questa opportunita' per rinunciare alla violenza e reintegrarsi nella vita civile insieme al resto della popolazione per il bene della nazione".(AGI) .

    AGI News On - AFGHANISTAN:NATO ALL'OFFENSIVA FINALE CONTRO TALEBANI

  8. #8
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    Predefinito Rif: Forze Nato preparano la piu' grande offensiva della guerra in Afghanistan

    Afghanistan, i marines entrano a Marjah. Gli insorti resistono

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    I guerriglieri si sono asserragliati in alcuni quartieri. Molti civili feriti
    Domenica mattina i generali Nato che guidano la grande offensiva lanciata venerdì notte contro la roccaforte talebana di Marjah, nella provincia meridionale di Helmand, hanno dichiarato di aver occupato gran parte della città, ma che i combattimenti continuano nei quartieri dove centinaia di guerriglieri talebani si sono asserragliati.
    "Siamo in quasi tutta la città, ma gli insorti resistono in alcune zone", ha dichiarato il colonnello Josh Diddams, portavoce dei marines Usa. "All'inizio ci hanno accolto con agguati, ora però hanno preso posizione difensiva".
    Nei quartieri di Marjah dove i soldati americani sono riusciti a entrare sono in corso rastrellamenti e operazioni di bonifica del terreno dalle centinaia di mine disseminate dagli insorti. "In queste aree gli uomini stanno avanzando molto lentamente perché è pieno di cecchini", ha dichiarato il generale dei marines Larry Nicholson.
    Nel frattempo, le truppe britanniche hanno occupato tutti i villaggi a nord e a ovest di Marjah per tagliare le vie di fuga ai guerriglieri.
    Il bilancio provvisorio dell'operazione Moshtarak è di 27 guerriglieri afgani e 5 soldati alleati uccisi, più decine di feriti da entrambe le parti. Anche molti civili residenti in zona sono rimasti feriti nel corso dell'attacco dei marines: lo ha reso noto la Croce Rossa Internazionale che ha allestito un piccolo pronto soccorso in un villaggio della zona dove sono arrivate decine di persone.

    PeaceReporter - Afghanistan, i marines entrano a Marjah. Gli insorti resistono

  9. #9
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    Predefinito Rif: Forze Nato preparano la piu' grande offensiva della guerra in Afghanistan

    PeaceReporter - Afghanistan, i marines impediscono alla Croce Rossa l'evacuazione dei civili feriti a Marjah

    Afghanistan, i marines impediscono alla Croce Rossa l'evacuazione dei civili feriti a Marjah

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    Emergency accusa il Nobel per la pace Obama di crimini di guerra e chiede l'immediata apertura di un corridoio umanitario
    Le truppe Usa che circondano Marjah impediscono l'evacuazione dei civili feriti, causandone la morte per mancanza di cure adeguate. La denuncia arriva dall'ospedale di Emergency a Lashkargah, che si trova a soli 40 chilometri dall'epicentro dell'offensiva alleata in corso da venerdì notte, e da dove si sentono distintamente i rumori della battaglia in lontananza: i boati sordi delle esplosioni, gli echi continui delle raffiche di mitra e i rumori degli elicotteri e dei caccia che volano senza sosta.

    "Sabato mattina la Croce Rossa Internazionale ci ha contattati - riferiscono dal centro chirurgico dell'ong italiana - dicendoci che nel loro pronto soccorso di Marjah avevano 28 civili gravemente feriti nelle prime fasi dell'attacco, ma che non riuscivano a portarli al nostro ospedale perché i marines non concedevano loro il permesso di oltrepassare i checkpoint fuori città. Così, 6 dei 28 feriti sono deceduti per mancanza di cure adeguate".

    "Siamo a domenica sera e i militari Usa continuano a impedire l'uscita dei mezzi della Croce Rossa Internazionale, che ora sta provando a far arrivare a Marjah un convoglio partito da Kandahar, nella speranza di poter rompere il blocco imposto dalle truppe Usa. Nel caso in cui l'evacuazione riuscisse, i feriti verranno portati qui all'ospedale di Emergency, il più vicino all'area dei combattimenti: solo 40 chilometri che però in questo momento richiedono 5 o 6 ore di viaggio a causa delle decine di checkpoint militari lungo la strada".

    Solo pochi civili feriti nell'operazione alleata 'Moshtarak' sono giunti finora all'ospedale di Emergency a Lashkargah riuscendo ad aggirare il blocco imposto dalle truppe Usa. "Abbiamo ricevuto finora cinque feriti dalla zona di Marjah: tra di loro un bimbo di sette anni con una pallottola in pieno petto", spiegano dal centro chirurgico.

    Durissima la presa di posizione di Emergency, che in un comunicato dal titolo 'Nobel per la pace e criminali di guerra' denuncia i "gravissimi crimini di guerra perpetrati dalle forze della coalizione internazionale guidate dagli Stati Uniti e chiede che venga aperto un corridoio umanitario per garantire una pronta assistenza ai feriti".

    Enrico Piovesana

  10. #10
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    Afghanistan, assalto a Marjah: 'Il più è fatto'

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    Continua l'assedio a Marjah
    Dopo le ammissioni del comando della coalizione internazionale di aver ucciso "per errore" dodici civili, arrivano anche i primi proclami dei generali afgani secondo cui "il più è fatto".

    Dodici talebani sono stati uccisi durante la notte nell'offensiva della Nato contro l'ultima roccaforte in una della province più violente dell'Afghanistan.
    L'assalto a Marajah, provincia di Helmand, è uno dei più massicci compiuti contro i talebani dall'inizio della guerra afgana che ha avuto inizio nel 2001: si tratta della prima prova concreta, sul campo, per il presidente degli Stati Uniti Barack Obama che ha deciso di inviare 30 mila soldati in più per conquistare le zone sotto il controllo degli insorti
    "Ci sono stati bombardamenti in alcuni settori di Marjah in conseguenza dei quali 12 talebani sono stati uccisi", ha riferito in conferenza stampa il portavoce del governatore provinciale di Helmand, Dawud Ahmadi.

    L'attacco è iniziato sabato scorso e le previsioni dell'ammiraglio Mike Mullen dicono che tutto dovrebbe concludersi nel giro di un paio di settimane.

    PeaceReporter - Afghanistan, assalto a Marjah: 'Il più è fatto'

 

 
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