La Juve fa causa a Moggi e Giraudo
Cobolli: "Se possibile procederemo"
La Juventus ha intenzione di fare causa agli ex dirigenti bianconeri Luciano Moggi e Antonio Giraudo. "Entrambi sono in predicato per un'azione di responsabilità - ha spiegato il presidente Cobolli Gigli. - Ci aspettiamo che i nostri avvocati dicano se ci sono gli estremi e se ci sono procederemo, altrimenti lasceremo perdere. Siamo un'azienda quotata in borsa dobbiamo dimostrare di tutelare gli interessi della società".
Per la serie "c'eravamo tanto amati", fra la Juventus e le sue due ex anime, Luciano Moggi e Antonio Giraudo, è calato il vuoto. O meglio, fra la nuova dirigenza, il cui corso è rappresentato dal neopresidente Cobolli Gigli, e coloro che "calciopoli" ha additato come i principali protagonisti dello scandalo calcio.
Ma ora, dopo la battaglia mediatica contro gli ex dirigenti, la nuova Juve è pronta a scendere anche nelle aule di tribunale per far valere i propri diritti. "Sia Moggi che Giraudo sono in predicato per un'azione di responsabilità", ha spiegato Cobolli durante una conferenza stampa a poche ore dalla sfida fra Treviso e Juve. "Per fare un'azione di responsabilità ci vogliono delle basi reali, quindi ci aspettiamo che i nostri avvocati dicano se ci sono gli estremi e se ci sono, evidentemente, procederemo, altrimenti lasceremo perdere". Perché i bianconeri devono comunque tutelare i propri interessi e la retrocessione in B, che tutto l'ambiente imputa alla condotta degli ex dg e ad, ha causato un grosso danno d'immagine nonché economico. "Siamo un'azienda quotata in borsa, il 26 di ottobre abbiamo un'assemblea, abbiamo diverse decine di migliaia di azionisti, per la maggior parte tifosi, e quindi dobbiamo far di tutto per dimostrare a noi stessi e agli azionisti che noi tuteliamo gli interessi della società".
Inevitabile poi parlare di Moggi, del suo esser diventato personaggio mediatico del momento, protagonista in tv e sulle pagine dei quotidiani. Ma Cobolli ha una sua opinione e non usa giri di parole: "Se mi fossi trovato nella stessa situazione di Luciano Moggi mi sarei chiuso in me stesso. Lui invece ritiene di dover reagire e reagire. Ha una bella resistenza. Che faccia quello che vuole. L'unica cosa che dico è che finché alla Juventus ci saremo io, l'amministratore delegato Blanc e il nuovo consiglio di amministrazione, la società dovrà essere gestita in maniera diversa rispetto a quello che è stato fatto in passato''. Tuttavia, il presidente non se la sente di colpevolizzare soltanto Moggi, e lascia aperto un interrogativo: "Moggi ha un suo modo di parlare, un po' simpaticamente casereccio, che a volte difficilmente permette di capire esattamente tutto quello che dice. Se devo esprimere un giudizio in relazione alle registrazioni telefoniche, penso che in quelle pagine ci sono contenuti pessimi, però posso dire che se, e molti lo potrebbero tranquillamente ammettere, fosse pubblicato un libro con le telefonate di tante altre persone non è che ne verrebbero fuori molto bene. Ritengo che ci sia stato un eccesso di pubblicizzazione di fatti che, almeno in parte, coinvolgevano il privato''.
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