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  1. #1
    Amore vince la morte
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    Predefinito Filioque, a chi davvero interessa?



    Cari forumisti tutti, soprattutto cattolici, vorrei aprire questo nuovo argomento tematico.


    Leggendo tutti quei interventi nel thread (ma che parola difficile e¨questa qua... thread, sembra un prurito della Goldon Sachs...mah),
    dicevo, leggendo gli interventi nella discussione "limbo/purgatorio" e cose annesse, mi e¨venuto come un sospetto che qui cerchero¨, assieme con voi e se non vi disturba, di esporre e magari di chiarire.

    Il sospetto nasce da una domanda, che un "quasi" teologo come me non poteva non farsi seguendo le discussioni assai animate (vedi l¨incontro Mariano 68 - xenia 45, poi si dice che i numeri non contano, invece contano eccome), a proposito delle eresie di una o altra tenda cristiana
    (ormai uso pure io queso linguaggio da campeggio).

    Mi sono chiesto:
    ma a chi davvero interessa qualcosa del filioque?
    per quale motivo poi?

    No - mi sono detto - no, in verita¨non interessa a nessuno, o quasi.
    Anche il filioque ormai, e¨ diventato un ennesimo strumentino (che tristezza), di difesa delle proprie, ormai consolidatissime identita¨cattolico/ortodosse.
    Insomma, per semplificare, il ragionamento e¨il seguente :

    " ah, io sono cattolico e non ortodosso. Gia¨, ma perche¨...ah giusto giusto, per il filioque, e poi ce, poi ce come si chiama quello, be, insomma ce il purgatorio loro non ce l¨hanno, poi che ce ancora, hm non ricordo, ah gia¨, l¨ assunzione della Vergine, eh no, questa e¨importante eccome, io sono cattolico per questo, loro gli eretici."


    Ovviamente il "giochino" identitario funziona anche a parti inveritite:

    "io sono ortodosso...ah gia¨io riconosco i Padri, loro fanno cose strane invece".


    Bene, mi auguro che non valutiate queste mie parole come sterili provocazioni, ve lo dico in tutta la sincerita¨, NON LO SONO AFFATTO.

    Cari fratelli e sorelle, io davvero voglio capire, capire assieme con voi.
    Specificamente vorrei illuminare due questioni interdipendenti.

    1.
    Il NUCLEO del problema del Filioque e a quali conseguenze porta.
    Quando dico il NUCLEO, intendo la sua genesi storico filosofico e teologica, forse per l¨aspetto storico avrei maggiori interessi, tuttavia, e¨tutto nel complesso che dovrebbe essere trattato questo argomento.

    2.
    Scoprire se vi esista un qualsiasi "legame" tra questo "problema", e la nostra tradizione mariologica, con nostra intendo propriamente "tenda" (Chiesa)Cattolica.


    Buone e serene discussioni.

    Caro Lepanto, buon lavoro, vigili vigili rettamente.



  2. #2
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    Argomento di strettissima attualità.

  3. #3
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    A me interessa molto.
    Nel forum della Chiesa tradizionale ortodossa credo vi siano anche molti contributi significativi in proposito.
    B.

  4. #4
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    Predefinito

    NON BISOGNA FARE CONFUSIONE QUANDO SI PARLA DI QUESTI ARGOMENTI.
    INFATTI SI DEVONO FARE QUESTE DISTINZIONI:

    1) Per il popolino non esistono differenze. Infatti si pensa che tutti (cattolici-protestanti-ortodossi) credono a Cristo e quindi ogni altra cosa è una inutile perdita di tempo. Essi, però, hanno un approccio con le cose di fede come un miope che vede le cose molto sfocate e quindi vede somiglianze dove non ci sono.

    2) Per chi cerca pretesti (ci sono sempre stati e sempre ci saranno) ogni cosa è buona per dividere e differenziare. Le polemiche sul pane azzimo o meno, sulla barba dei preti o meno servivano nel Medioevo per DIVIDERE religiosamente ma - SOPRATTUTTO!!! - POLITICAMENTE i Cristiani in modo che quelli di qua non avessere a che fare e non si "contaminassero" nelle idee con quelli di là.

    3) Per chi cerca Cristo e approfondisce le cose con prudenza, non si tratta né di stare nel primo caso né nel secondo.
    E in tutti i tempi sono esistiti alcuni (anche se non troppi) che hanno diviso l'oro dall'argento, dal bronzo e dal piombo, perché non tutte le MODALITA' di credere si pongono sullo stesso piano. Costoro non cercano un "Cristo di legno" o un "Cristo di zucchero". Costoro cercano un Cristo come è stato tramandato nella fede antica dei Padri. Per costoro la fede antica dei Padri ha un valore simile a quello delle testimonianze evangeliche.

    A QUESTE TRE TIPOLOGIE OGGI SE NE AGGIUNGE UNA QUARTA.
    Sono coloro che ritengono il Cristianesimo leggenda, tradimento, invenzione.
    Essi ripetono, senza neppure saperlo molto, le posizioni acide di alcuni intellettuali tra '800 e '900.
    Essi prendono il "bambino e l'acqua sporca" e buttano via entrambi.
    ESSI NON SONO I MIOPI DELLA PRIMA TIPOLOGIA MA I CIECHI, ossia coloro che riducono tutto il reale alla misura della loro stretta comprensione e alla misura dei loro cinque sensi ESCLUDENDO ogni altra possibilità.
    Questa tipologia è proprio la peggiore!
    Come un cieco non può parlare della realtà visibile (sarebbe meglio che lo facesse un miope!!!) così costoro non possono parlare di cose che non capiscono confondendo tutto con tutto.
    Ma, si sà che la PRESUNZIONE E L'ORGOGLIO finiscono per prevalere su ogni minimo criterio di buon senso, umiltà, prudenza e conoscenza.

  5. #5
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    Predefinito per modestia, solo per modestia.

    per modestia, solo per modestia Informatore che saluto "on line" non ha scritto che di questi argomenti se ne è occupato molto di più della sottoscritta.

    Se andate su www.ortodoxia.com credo che possiate trovare due importanti contributi alla questione del Filioque.

    Uno è di Padre Giovanni Romanides ed ha per titolo il Filioque.

    Il secondo è una preziosa recensione ad un libro recente (mi par di ricordare sia uscito lo scorso anno) proprio sulla questione del Filioque. Il testo è un testo cattolico che, sebbene sia pubblicato da Città Nuova (l'editrice dei focolarini) rispecchia il pensiero di uno dei docenti dell'Ateneo Pontificio della Santa Croce, che, come penso sappiate tutti, è l'Università pontificia dell'Opus Dei.

    Padre Giovanni Festa ha introdotto il discorso "coccole e carezze". Ha fatto bene. [Spero che consideri "coccole e carezze" anche l'eventuale ingresso nella sua casa di un energumeno che gli chiedesse di portarsi via la sua roba, perchè quella roba serve a lui. Notare bene : l'energumeno non è povero, e portar via quella roba è solo un atto di violenza gratuita.]

    Ora la politica delle "coccole e carezze" è l'ecumenismo della chiesa di Roma verso le Chiese ortodosse. Ovvero un'apparenza di bonomia, ma contemporaneamente la precisazione da parte dei teologi più altolocati che quanto fa parte del bagaglio ortodosso è del tutto errato per la Chiesa di Roma. Due anni fa avevo intravvisto un testo in cui si affermava che il celibato ecclesiastico non fosse un fatto giurisdizionale, ma bensì di diritto divino, lo scorso anno ho letto questa recensione... ovvero tutti i punti di divergenza profonda non solo non vengono abbandonati, in nome della prassi "di coccole e carezze", ma anzi vengono ribaditi da teologi collocati ai più alti livelli.

    Quindi consiglio a tutti i forumisti che volessero occuparsi dell'argomento di leggere questi due testi.

    Poi ne parlerete... tra di voi.

    Io mi sento del tutto inadeguata.

    Saluti a tutti.
    Caro padre Giovanni si tenga pure il suo energumeno... se le fa piacere.

  6. #6
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    Veniamo al primo punto di Informatore.

    E' vero : per il popolino non esistono differenze. Ed anche per molti emigranti ortodossi dai paesi a tradizioni ortodossa questo è vero. Ma bisogna considerare che alcuni (quelli che arrivano dalla Russia) sono stati soggetti a ben settanta anni di educazione all'ateismo ; gli altri, cioè quelli che provengono dai cosiddetti paesi satelliti sono stati soggetti alla propaganda ateistica per due o tre decine di anni di meno, ma anche loro hanno subito una pesante educazione all'ateismo.
    Una bella signora ucraina un giorno, alla domanda quale Chiesa frequentasse, mi ha risposto che frequentava il gruppo cattolico orientale, "tanto il Signore è lo stesso". Come darle torto ?

    Ho letto la biografia di un santo cattolico : era vissuto in Francia negli anni successivi alla Rivoluzione. Il suo merito consisteva nell'essersi dedicato alla catechesi presso il popolo, che dopo soli vent'anni di rivoluzione, era nella più totale ignoranza dei principi basilari della fede.
    Se questo è accaduto in Francia in soli vent'anni, quale sarà il risultato dopo i settant'anni di comunismo in Russia ?

    Veniamo al secondo punto di informatore : quanto dice è giusto, molto giusto . Ed è vero anche oggi. Ovvero l'uso della religione per scopi politici. Si volevano tenere lontani e separati i cristiani per motivi politici.
    E anche qui, in occidente, si distruggevano i castelli degli eretici che non avesero deciso di sottometersi all'autorità cattolica. Magari, un castello dei catari distrutto molto tempo prima della crociata contro gli Albigesi nel 1200, in una ridente plaga del Piemonte, controllava una strada di vitale importanza per la sicurezza dei sovrani che avessero dovuta percorrerla.

    Resta quindi valida la conclusione di Informatore. Che, spero, voglia sostenere il dibattito dalla parte degli ortodossi.

  7. #7
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    ed eretico perfino di se stesso -contraddisse e si contraddisse
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    Citazione Originariamente Scritto da xenia45 Visualizza Messaggio

    Padre Giovanni Festa ha introdotto il discorso "coccole e carezze". Ha fatto bene. [Spero che consideri "coccole e carezze" anche l'eventuale ingresso nella sua casa di un energumeno che gli chiedesse di portarsi via la sua roba, perchè quella roba serve a lui. Notare bene : l'energumeno non è povero, e portar via quella roba è solo un atto di violenza gratuita.]

    Ora la politica delle "coccole e carezze" è l'ecumenismo della chiesa di Roma verso le Chiese ortodosse. Ovvero un'apparenza di bonomia, ma contemporaneamente la precisazione da parte dei teologi più altolocati che quanto fa parte del bagaglio ortodosso è del tutto errato per la Chiesa di Roma.
    Caro padre Giovanni si tenga pure il suo energumeno... se le fa piacere.
    Cara sorella in Cristo Signore e della e nella Chiesa una ed indivisa della quale noi cristiani ortodossi diciamo di essere -con timore e tremore e faziosamente-gli eredi e i depositari quando -insieme con Barsanufio -tematizzo coccole e carezze dico ben altro della bonomia e non chiedo queste coccole e carezze a nessuna delle altre tende cristiane come loro dovere di reciprocità

    Ho detto ben altro e molto più border line della bonomia e vado a postarlo di nuovo in questo 3d-seppur off topic ma non tanto-chiededno scusa per la duplicazione da altro 3d

    parto da un fondamento previo di tipo valoriale e quindi indimostrato. io penso che -e fino al momento primo della parousia del Signore-l'unità dei cristiani sta nella loro separazione (fatti salvi i diritti della teologia del ritorno che implica però l'esercizio delle singole libertà di coscienza..e fatti salvi i diritti del Santo Spirito ..)

    Questo fatto(che io leggo come provvidenziale) deduce ed implica la libertà di ciascuna coscienza cristiana di scegliere la propria tenda e deduce per ciascuna tenda il diritto di annunciare il Cristo secondo la propria tradizione e secondo la propria dinamica. Chiesa è sempre da ek-kaleo .è un fatto di scelta per effrazione...

    Da cristiano ortodosso tuttavia come popolo nutrito dalla radicalità cristiana delle antinomie( una per tutte Cristo teo-antropo) so che non possiamo mai scegliere come primaziale nessuna parte dell'antinomia ,l'antinomia si vive come tensione e come tensione escatologica e come vigilanza escatologica.
    Quindi -il discorso qui è delicato ed è un mio theologumenon-la Chiesa pensata e vissuta antinomicamente nel momento in cui dice di essere infallibile vive contestualmente la propria fallibilità,nel momento i cui sa di essere esaustiva del mistero del Cristo sa di essere relativa...Quindi noi cristiani viviamo in questa tensione continua.Tutto è sicuro,niente è certo...Ed entrambe le frasi vanno vissute insieme (così paro subito l'accusa di relativismo protestantico)

    Da qui allora la proposta che coinvolge direttamente la mia tenda e che farà anche prossimamente pubblica all'interno della mia tenda in sede di convegno di riflessione.
    In questo antinomico atteggiamento orante la chiesa ortodossa-continuando a presentar se stessa come l'erede della'Una ed indivisa,continuando a proporre agli altri cristiani di entrare da ritornati nella sua tenda,improvvisamente con gesto gratuito,unillaterale,senza chiedere reciprocità in cambio, apre -in sede di comunione ai laici- la propria tavola eucaristica ai cristiani non ortodossi e lo fa senza se e senza ma e in situazioni ordinarie e non solo straordinarie .(ovviamente bisogna dire a catholikòs che dovranno essere i sinodi episcopali a decidere) e fa questa apertura perchè è oggi l'unico modo cristiano di restare separati/uniti

    Mi si dirà da parte dei miei fratelli e sorelle di fede: ma l'Eucarestia non è legata alla professione di fede? verissimo e giusto. E quindi non può essere offerta ai nion abitanti della tenda.Verissimo anche questo,.Ma proprio per questo la tenda nel momento in cui chiude legittimamente la tavola eucaristica non può non dubitare di questa scelta,proprio perchè essa è erede di quel depositum fidei che è antinomico...

    Avviso che è solo un theologumenon personale e non impegna neppure il mio consiglio di chiesa.......

    Credo di avere parlato di coccole carezze ben diversamente dalla bonomia e nulla interessandomi degli atteggiamenti delle altre tende cristiane..

    Quanto poi all'energumeno....La resistenza al malvagio è un diritto battesimale ,tutto sta nelle modalità di questa resistenza e nell'individuazione certa ed oggettiva se l'energumeno che entra dentro casa mia è un malvagio o se sono io il malvagio che magari ho acquistato le mie proprietà da evasore fiscale (non è che possiamo equiparare all'evasore fiscale il cristiano ortodosso che dimenticando la radicalità della preghiera antinomica resta semplicemente un cristiano catafatico e quindi in fondo metodologicamente un romano-cattolico? )

    So cara sorella che opererai dissenso totale e che questo mio theologumenon ti confermerà che le chiese ortodosse canoniche(in particolare il mio patriarcato) non solo sono ammalate ma del tutto prive della grazia santificante.....

    Ma questo è problema tuo non mio...Metodologicamente ringrazio il Signore perchè finalmente in questo forum CR i nostri amici vedono il nostro dissenso ma si accorgono benissimo che in fondo l'estremista ortodosso sono io .

    Non mi stupirebbe mai in futuro un'alleanza tattica(ovviamente non strategica) tra lo zelotismo vetero-calendarista presente in alcune zone ortodosse canoniche non canoniche e l'integrismo romano-cattolico per fermare qualsiasi carezza e coccola e riproporre catafaticamente la teologia del ritorno

    Padre Giovanni

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da xenia45 Visualizza Messaggio

    Resta quindi valida la conclusione di Informatore. Che, spero, voglia sostenere il dibattito dalla parte degli ortodossi.
    La discussione si potrebbe fare se vi fossero dei lettori almeno un poco uniformi. La discussione si potrebbe fare se, SOPRATTUTTO, le persone per quanto non concordanti con tutto fossero rispettose e giudicassero il discorso dalla sua logica interna e non da presupposti estranei alla logica di questo discorso. Purtroppo spesso non è così e questo rappresenta un grave ostacolo all'esposizione di questo tema.
    Inoltre chi legge e scrive ha le idee e i riferimenti più disparati. Qui non ci troviamo solo davanti a cattolici di marca tomista ma anche a lefebvriani, a cattolici "liberali", ad agnostici, ad atei militanti e chi più ne ha più ne metta.
    Ne consegue che i riferimenti dai quali iniziare un discorso devono continuamente essere ridefiniti e questo rende impossibile la prosecuzione di una esposizione così particolare come quella del credo trinitario.
    Infatti chiedo: ha senso parlare della processione dello Spirito Santo laddove ci sono pure quelli che non credono in Dio e casserebbero ogni discorso e ogni tentativo di prosecuzione dello stesso?

    D'altra parte - come dice Xenia - è stata già pubblicata in internet la posizione ortodossa su questa dottrina che periodicamente ha fatto versare fiumi di inchiostro. Tutto è stato già detto e se un accordo non si è trovato vuol dire che non è stato possibile.

    L'Ortodossia fedele alla posizione di fede (non di arbitrio e di capriccio) dei Padri rifiuta CATEGORICAMENTE l'introduzione del Filioque nel Credo.

  9. #9
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    http://apologetica.altervista.org/ch...te_oriente.htm

    Dalla Somma Teologica del Casali:

    La processione dello Spirito Santo

    TESI - Lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figlio come da unico principio ed unica spirazione; procede per spirazione e non per generazione; e procede dalla divina volontà per modo di amore.

    E’ DI FEDE

    riguardo alla prima e seconda parte, come proveremo da vari Concili.
    Intanto portiamo la definizione del Conc. di Lione II (1274):
    «Confessiamo che lo Spirito Santo procede eternamente dal Padre e dal Figlio, non come da due principi, ma come da un solo principio, non da due spirazioni, ma da un’unica spirazione” (D. B. 460).

    E’ TEOLOGICAMENTE CERTO

    per la terza parte, cioè che lo Spirito Santo procede dalla divina volontà per modo di amore.

    SPIEGAZIONE. - PROCEDE DAL PADRE E DAL FIGLIO. La processione della Terza Persona non ha origine solo dal Padre o solo dal Figlio, ma dall’Uno e l’Altro insieme.

    COME DA UN UNICO PRINCIPIO. I Greci rigettavano la formula «dal Padre e dal Figlio” interpretandola come l’espressione di due principi differenti in cui lo Spirito Santo procedesse da una parte dal Padre e dall’altra dal Figlio, quasi avesse due processioni distinte. Perciò preferivano la formula “dal Padre per il Figlio”. Al contrario è questa la formula che può essere interpretata meno esattamente, in quanto che sembrerebbe esprimere il Padre come principio e il Figlio, non come principio, ma come qualche cosa di passaggio.
    Nel sec. IX era già in uso in tutta la Chiesa l’aggiunta della parola «Filioque” (che procede dal Padre e dal Figlio) al Simbolo di Nicea; parola che era già stata usata, per maggior chiarezza, da qualche secolo avanti nelle Chiese della Spagna e poi della Gallia e della Germania.
    L’espressione “dal Padre e dal Figlio” era stata usata anche da qualche Padre, e Roma non ha imposto ai Greci uniti la formula: “Filioque”. Quello che è importante è il dare alle due formule il vero significato cattolico e cioè lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figlio come da un unico principio e con una unica spirazione. Per questo la frase latina “dal Padre e dal Figlio” esprime meglio questo concetto.

    E UNICA SPIRAZIONE - Queste parole completano il concetto già spiegato. Come da un unico principio lo Spirito Santo procede non da due, ma da unica spirazione.
    SPIRAZIONE e non generazione come per il Figlio, perchè lo Spirito Santo procede senza esser generato.

    DALLA DIVINA VOLONTÀ PER MODO DI AMORE. Queste parole ci dicono che lo Spirito Santo procede per spirazione e non per generazione. La generazione infatti tende a produrre qualche cosa di simile a sè stesso. Il Padre conoscendo Sè stesso genera il Figlio. La volontà invece tende con l’amore alla cosa voluta. Così il Padre ama il Figlio e il Figlio ama il Padre. Lo Spirito Santo è l’Amore che procede dal Padre e dal Figlio (Come la processione del Figlio così la processione dello Spirito Santo non ha principio, ma è eterna, perché il Padre ama il Figlio e il Figlio ama il Padre da quando Dio esiste ecioè dalla eternità).

    PROVA della prima parte:

    A) - Anche i Greci scismatici ammettono che lo Spirito Santo procede dal Padre, essendo espresso chiaramente nei Vangelo: “Non siete voi che parlate ma lo Spirito del Padre vostro che parla in voi” (Mt. 10,20).
    Ma è da notare che il Paraclito non viene chiamato dalle Scritture soltanto “Spirito dei Padre” ma anche “Spirito del Figlio” “Spirito di Gesù Cristo” (Gal 4, 6; Rom. 8, 9; Atti 14, 7).
    Inoltre il Vangelo ci fa pure vedere che procede anche dal Figlio: “Quando verrà il Paraclito che io manderò a voi dal Padre, lo Spirito di Verità che procede dal Padre, Egli darà testimonianza di me” (Gv. 15, 26). È vero che dice: “procede dal Padre”, ma dice pure: “io manderò a voi”; perciò se è Gesù che io manda vuoi dire che procede anche da Lui. Anzi in altri passi ancor più esplicitamente Gesù dice che è Lui, che lo manda, e che lo Spirito Santo prende e riceve ciò che è del Verbo: “Se vado, ve lo manderò... Egli mi glorificherà, perchè prenderà ciò che è mio» (Gv. 16,7 e 14).
    Ora fra le Divine Persone nessuna può ricevere dall’altra, essendo tutto comune per l’unica Natura eccetto che la relazione di origine, per cui procede. Dunque lo Spirito Santo procede dai Padre e dai Figlio.
    Vi procede come da un unico principio e da unica spirazione. Infatti le espressioni citate dal Vangelo ci mostrano la comunicazione dello Spirito Santo fatta dal Padre e dal Figlio, ma siccome non può essere una comunicazione accidentale, ne segue che lo Spirito Santo è una unica Persona che procede dal Padre e dal Figlio insieme.
    S. Paolo (Rom. 8, 9): “Tuttavia se lo Spirito di Dio abita in voi. E se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, costui non è di Lui” Qui io Spirito Santo viene detto sotto lo stesso aspetto: «Spirito di Dio (del Padre) e Spirito di Cristo” il che significa che procede dall’Uno e dall’Altro come da un unico principio e spirazione.

    B) - DAI PADRI. Siccome anche gli avversari concedono che nella Chiesa Latina i Padri hanno espresso chiaramente il loro pensiero su questo punto, ci fermiamo a citare solo alcuni Padri Orientali.
    S. Atanasio dice che lo Spirito Santo “è lo Spirito del Figlio e che procede dal Padre e dal Figlio è mandato e dato” (Ad. Saraf. Ep. 1, 20).
    S. Epifanio (Adv. Haer. Panarium 62, 4 Ancoratus 75): “Lo Spirito è sempre col Padre e col Figlio, non fratello col Padre, non generato, non creato... che procede dal Padre e prende dal Figlio, non alieno dal Padre e dal Figlia, dalla stessa sostanza e dalla stessa divinità, dal Padre e dal Figlio”. “Lo Spirito spira dal Padre e dal Figlio
    S. Cirillo Alessandrino (De adoratione 1)... “Lo Spirito che è dall’Uno e dall’Altro, e cioè profluisce sostanzialmente dal Padre per il Figlio” (Questa formula a volte è usata anche da qualche Padre Latino. I Greci Cattolici stessi, però pure non usandola, la intendono nel senso cattolico, e nel Conc. di Firenze accettarono la formula «Filioque”).

    C) - DAI CONCILI E SINODI - Anche prima dello Scisma greco, più volte fu precisata questa formula. Nel sec. V i Vescovi dell’Africa nella formula di fede dichiararono: “Crediamo che il Padre ingenito, e dal Padre il Figlio Unigenito, e lo Spirito Santo che procede dal Padre e dal Figlio sono di una sola Sostanza”.
    Nel Sinodo di Alessandria, approvato da S. Cirillo, e poi lodato nel Conc. di Calcedonia e di Costantinopoli lI, è detto che “Lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figlio”. Questa frase fu approvata anche dal Conc. di Efeso che condannò il Sinodo di Nestorio dove si diceva che lo Spirito Santo non solo era il Figlio, ma «che dal Figlio non aveva l’esistenza”.

    1) - Dopo lo Scisma il Conc. Lateranense IV (1215) al quale parteciparono anche molti Vescovi Orientali, diceva: “Il Padre da nessuno, il Figlio dal solo Padre, lo Spirito Santo parimenti da ambedue» (D. B. 428).
    Abbiamo detto del Conc. di Lione II. Il Conc. di Firenze cui parteciparono molti Vescovi Greci, riprendendo le parole di Lione diceva più esplicitamente “Lo Spirito Santo è eternamente dal Padre e dal Figlio” e ha la sua Essenza e il Suo Essere Sussistente dal Padre insieme e dal Figlio e procede eternamente dall’Uno e dall’Altro come da un unico principio e da unica spirazione.

    PROVA della II parte della tesi:

    A) - NELLA S. SCRITTURA non si trova esplicitamente che lo Spirito Santo procede secondo un atto di volizione. Tuttavia allo Spirito Santo si attribuiscono le operazioni di amore, così nella Incarnazione del Verbo (Lc. 1,35) come nella distribuzione delle grazie e dei Doni (Tit. 3, 5-6; Rom. 5, 5; I Cor. 3,16 ecc.).

    B) - FRA i PADRI S. Gregorio Nazianzeno (Orat. 25 16) dopo aver detto che lo Spirito Santo non è l’Unigenito, afferma che questi non ha la filiazione, ma la processione.
    S. Agostino dice che la “Spirito Santo è l’Amore” (In Io. 9,8) e il “vincolo di unione nella Trinità» (De Doct Christ. 1,5).

    C) - IL CATECHISMO ROMANO riassume questa dottrina comune nelle parole: “Procedendo lo Spirito Santo dalla divina volontà come infiammata d’amore si possono vedere quegli effetti che nascono dal Sommo amore di Dio verso di noi”.

    CIAO

  10. #10
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    Predefinito

    Dal CCC:

    246 La tradizione latina del Credo confessa che lo Spirito “procede dal Padre e dal Figlio [Filioque] ”. Il Concilio di Firenze, nel 1439, esplicita: “Lo Spirito Santo ha la sua essenza e il suo essere sussistente ad un tempo dal Padre e dal Figlio e. . . procede eternamente dall'Uno e dall'Altro come da un solo Principio e per una sola spirazione. . . E poiché tutto quello che è del Padre, lo stesso Padre lo ha donato al suo unico Figlio generandolo, ad eccezione del suo essere Padre, anche questo procedere dello Spirito Santo a partire dal Figlio lo riceve dall'eternità dal suo Padre che ha generato il Figlio stesso” [Concilio di Firenze: Denz. -Schönm., 1300-1301].



    247 L'affermazione del Filioque mancava nel Simbolo confessato a Costantinopoli nel 381. Ma sulla base di una antica tradizione latina e alessandrina, il Papa san Leone l'aveva già dogmaticamente confessata nel 447, [Cf San Leone Magno, Lettera Quam laudabiliter: Denz. -Schönm., 284] prima che Roma conoscesse e ricevesse, nel 451, durante il Concilio di Calcedonia, il Simbolo del 381. L'uso di questa formula nel Credo è entrato a poco a poco nella Liturgia latina (tra i secoli VIII e XI). L'introduzione del “Filioque” nel Simbolo di Nicea-Costantinopoli da parte della Liturgia latina costituisce tuttavia, ancora oggi, un punto di divergenza con le Chiese ortodosse.



    248 La tradizione orientale mette innanzi tutto in rilievo che il Padre, in rapporto allo Spirito, è l'origine prima. Confessando che lo Spirito “procede dal Padre” (⇒ Gv 15,26), afferma che lo Spirito procede dal Padre attraverso il Figlio [Cf Conc. Ecum. Vat. II, Ad gentes, 2]. La tradizione occidentale dà maggior risalto alla comunione consustanziale tra il Padre e il Figlio affermando che lo Spirito procede dal Padre e dal Figlio (Filioque). Lo dice “lecitamente e ragionevolmente”; [Concilio di Firenze (1439): Denz. -Schönm., 1302] infatti l'ordine eterno delle Persone divine nella loro comunione consustanziale implica che il Padre sia l'origine prima dello Spirito in quanto “principio senza principio”, [Concilio di Firenze (1442): Denz. -Schönm., 1331] ma pure che, in quanto Padre del Figlio Unigenito, Egli con Lui sia “l'unico principio dal quale procede lo Spirito Santo” [Cf Concilio di Lione II (1274): Denz. -Schönm., 850]. Questa legittima complementarità, se non viene inasprita, non scalfisce l'identità della fede nella realtà del medesimo mistero confessato.

    http://www.totustuus.biz/users/concili/basilea.htm

    CIAO

 

 
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