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  1. #1
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    Predefinito Università-governo, "Scioperiamo il 17 e 20 nov", "Altro che investimenti in ricerca"

    Due le manifestazioni annunciate dai sindacati che ribadiscono il loro no
    alla Finanziaria. Pecoraro Scanio: "I tagli alla scuola sono inaccettabili"
    Università-governo, tempo scaduto
    "Scioperiamo il 17 e 20 novembre"
    Si ferma il personale degli atenei e il comparto della ricerca: "Altro che investimenti..."


    Un gruppo di studenti universitari
    ROMA - Il tempo a disposizione sembra essere scaduto. L'Università apre il primo solco nei rapporto non proprio idilliaco con il governo e annuncia due giornate di sciopero generale: il 17 novembre per il personale dell'università e il 20 novembre per il comparto della ricerca, con due manifestazioni davanti a Parlamento e Palazzo Chigi.

    Ad indire le proteste i sindacati confederali dell'università e della ricerca (Flc-Cgil, Cisl-Fir, Cisl-Università, Ulipa-Ur) che, in questo modo, ribadiscono il proprio netto "no" alla legge finanziaria. Una legge, denunciano, che "porta avanti una vera e propria opera di 'killeraggio' verso gli enti di ricerca pubblica e l'università". Ad illustrare le ragioni delle due proteste nazionali, i segretari dei sindacati confederali.

    Due le emergenze principali indicate dagli esponenti sindacali: l'emergenza legata al precariato, che la finanziaria "non risolve in alcun modo", e la "cronica insufficienza" dei fondi. "Vogliamo riaprire una discussione - ha affermato il segretario Flc-Cgil Enrico Panini - che cambi radicalmente il profilo di questa finanziaria. Due in particolare i punti di contestazione che ci hanno spinto alle due giornate di sciopero: non ci sono - ha spiegato anche a nome degli altri sindacati - risposte per migliaia di precari che garantiscono il funzionamento di istituzioni importanti come università ed enti di ricerca, mentre i fondi stanziati sono addirittura minori rispetto al 2005 ed alcune scelte delle finanziaria su enti e retribuzione della docenza universitaria sono totalmente sbagliate".

    I sindacati si mostrano dunque compatti nel promuovere una protesta dura contro questo governo: "vogliamo discutere - ha detto Panini - ma nel frattempo dimostriamo concretamente che non siamo d'accordo con scelte e soluzioni che vanno in una direzione opposta rispetto all'obiettivo prioritario di investire nella conoscenza". Proprio questo è il nodo essenziale: "bisogna investire nella conoscenza - ha concluso Panini - perchè in questo modo si crea un equilibrio a livello europeo e mondiale; scegliere un'altra direzione significa non avere un futuro e questo noi non lo consentiremo mai".

    E a dimostrazione che il problema è serio anche nella maggioranza lo dimostrano le dichiarazioni del ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio che interviene sul caso più generale della scuola: "Va bene la svolta verde in finanziaria ma ci sono norme che vanno riscritte meglio, anche sulle tasse probabilmente sono stati presi degli svarioni e il taglio sulla scuola, se c'e', e' una cosa assurda che per quanto ci riguarda e' inaccettabile''.

    ''E' preoccupante poi - ha aggiunto il ministro - che un ministro della Repubblica apra il giornale e debba scoprire ogni giorno che un pezzo di finanziaria che gli e' stata raccontata dal ministero in un certo modo invece e' un po' diversa''.

    (17 ottobre 2006)

  2. #2
    Agnosticamente LAICO e di CDx
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    forse vivo meglio con una vaga idea che con una idea più precisa a giudicare dal fatto che chi vive senza idee pare stia meglio di me a salute mentale.
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    Citazione Originariamente Scritto da bianconero Visualizza Messaggio
    Due le manifestazioni annunciate dai sindacati che ribadiscono il loro no
    alla Finanziaria. Pecoraro Scanio: "I tagli alla scuola sono inaccettabili"
    Università-governo, tempo scaduto
    "Scioperiamo il 17 e 20 novembre"
    Si ferma il personale degli atenei e il comparto della ricerca: "Altro che investimenti..."
    vogliate scusarmi, ma il Pecoraro non era al CdM che ha approvato il DPEF alla'unanimità? coerenza docet

  3. #3
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    li voglio vedere tutti in piazza, le mamme con i bambini piccoli, gli studenti a gridare e augurare la morte dei politici al governo (xchè questi erano i toni del 2002-2003). le scuole occupate...li voglio vedere tutti

  4. #4
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    aspetta e spera don rodrigo!!!!
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  5. #5
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    TOCCI(DS): BUONE NOVITÀ PER UNIVERSITÀ E RICERCA
    (19/10/2006) - Ricerca e università sono priorità politiche rispettate dalla legge Finanziaria? Per Walter Tocci, responsabile dei DS per l'Università e Ricerca, "la risposta non è sufficiente, per una svolta. Anche se - aggiunge - nella Finanziaria ci sono interessanti novità". Sono quattro i segnali di cambiamento ricordati da Tocci: assunzioni entro il limite dell'80% delle entrate correnti complessive di Università ed Enti di Ricerca; passi concreti per l'Agenzia di valutazione per la Ricerca e l'Università, che dovrà rappresentare uno strumento di valutazione rigoroso a tutto campo; l'istituzione di un Fondo unico per i progetti congiunti tra enti di ricerca e università; l'aumento di fondi per la ricerca industriale (oggi l'industria italiana investe meno della metà della media europea). In particolare, per quanto riguarda l'importanza della valutazione delle università, Tocci ha ricordato che "ci sono docenti che lavorano e meritano e c'è chi in facoltà non si fa mai vedere". Per questo Tocci ha annunciato di aver presentato un emendamento alla Finanziaria per modificare il taglio previsto del 50% per gli scatti di anzianità di docenti e ricercatori universitari. L'emendamento prevede che le risorse che avrebbero dovuto essere oggetto del taglio siano ridistribuite fra i vari atenei dando loro la possibilità, in piena autonomia, di concedere o meno gli incrementi salariali. E' quanto emerso nel corso della tavola rotonda organizzata dal Consorzio Interuniversitario I.NB.B. (Istituto Nazionale Biostrutture e Biosistemi) presso il CNR, che si concluderà domani con l'intervento del Ministro dell'Università e Ricerca Fabio Mussi, e che oggi ha visto, oltre a Tocci, la partecipazione di Enrico Garaci, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Alessandro Finazzi Agrò, Rettore dell'Università di Tor Vergata, Roberto Gradnik, presidente Assobiotec, Fabio Pistella, presidente del CNR, e Sergio Vetrella, presidente dell'ASI (l'Agenzia Spaziale Italiana). Per il presidente dell'ISS, Enrico Garaci, la Finanziaria non è fatta di sole ombre, anzi:" mentre giungono critiche da più parti, il settore dell'Università e Ricerca è uno dei pochi che ha registrato un notevole aumento di risorse finanziarie, e specificamente la ricerca sanitaria ha avuto un aumento di fondi di 90 milioni di euro". Apprezzamento per lo sblocco delle assunzioni, è stato espresso dal presidente del CNR Fabio Pistella. "In queste ore - ha detto - si sta lavorando su un Fondo specifico, che dovrebbe aggirarsi sui 40 milioni di euro". Pistella ha poi focalizzato l'attenzione su due punti. Il primo è la specificità del settore: non si può avere per gli Enti Pubblici di ricerca lo stesso approccio che si ha per gli altri uffici della Pubblica Amministrazione. La seconda considerazione, di carattere generale, è la necessità di programmazione pluriennale e il poter uscire dalla periodicità: iniziative già tentate, a suo tempo, con l'istituzione del Ministero dell'Università e Ricerca negli anni '90, attraverso i piani nazionali della Ricerca. "Credo che sia arrivato il momento- ha detto il presidente del CNR - di definire archi temporali. Mi sembra che ci siano un paio di segnali positivi in questa direzione, uno dei quali è il disegno di legge , di qualche settimana fa, sul riassetto del settore ricerca.Il disegno di legge delega potrebbe rappresentare uno strumento che, se utilizzato correttamente, potrebbe mettere ordine in un sistema iniziato nella seconda metà degli anni '90. Mi sembra che vada nella direzione giusta anche l'unificazione dei fondi per la ricerca scientifica".
    da:http://www.imgpress.it/notizia.asp?i...31&idsezione=1

 

 

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