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  1. #21
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    ...mi aspetto che i più critici sulla questione antropocentrica abbraccino lo stile di vita Vegan...

  2. #22
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    Citazione Originariamente Scritto da Sandinista Visualizza Messaggio
    Sono pienamente daccordo con te su ogni tua osservazione e trovo molto interessante il parallelo che hai fatto tra Kazinsky e Zerzan. Credo che andrebbe ulteriormente sviluppato.

    A luta continua
    Non penso sia un caso infatti, che, dopo la pubblicazione anonima del manifesto, tra i sospettati vi fosse anche Zerzan. I due allora non credo si conoscessero, ma dopo l'incarcerazione di Kaczinsky, Zerzan instaurò un rapporto con l'ex matematico.
    Vorrei sapere che posizione avete, tu e gli altri forumisti, in merito alla questione dell'industrializzazione di massa. Io, sinteticamente, penso che l'abbattimento della società industriale, sia parte integrante della lotta al capitalismo e che dovrebbe essere portata avanti da ogni rivoluzionario vivente in questo periodo storico.

  3. #23
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    Citazione Originariamente Scritto da My War Visualizza Messaggio
    Non penso sia un caso infatti, che, dopo la pubblicazione anonima del manifesto, tra i sospettati vi fosse anche Zerzan. I due allora non credo si conoscessero, ma dopo l'incarcerazione di Kaczinsky, Zerzan instaurò un rapporto con l'ex matematico.
    Vorrei sapere che posizione avete, tu e gli altri forumisti, in merito alla questione dell'industrializzazione di massa. Io, sinteticamente, penso che l'abbattimento della società industriale, sia parte integrante della lotta al capitalismo e che dovrebbe essere portata avanti da ogni rivoluzionario vivente in questo periodo storico.
    La tua domanda è estremamente importante in questo momento in cui i Comunisti Nazionalitari stanno costruendo il loro documento programmatico.
    Posso senza dubbio dirti che tra i punti fondamentali del documento abbiamo inserito la decrescita intesa innanzitutto dal punto di vista economico-industriale ma non solo. Seguendo ad esempio l'opera speculativa di Latouche (ed io personalmente anche di quella di Jonas) i Comunisti Nazionalitari portano avanti la loro battaglia per la decrescita in tutti i settori del tessuto comunitario e sociale (compresa una presa di coscienza della necessità della decrescita). Riteniamo tali punti come fondamentali per l'abbattimento del capitalismo e dell'idea umana come ente mercantile. Oltretutto la decrescita ci permette anche di affrontare concretamente anche un altro punto fondamentale per noi Comunisti Nazionalitari ovvero la battaglia ecologista, di ridistribuzione agraria ed idrica e di liberazione degli animali.
    Spero di non essere stato confusionario con questa breve risposta, comunque compagno potrai avere risposte più articolate anche dagli altri compagni e dal documento programmatico quando questo sarà definitivamente pronto e verrà reso pubblico.

    A luta continua

  4. #24
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    81. Alcuni hanno una scarsa permeabilità alla pubblicità e alle tecniche di marketing. Sono le persone non interessate al dena- ro. Le acquisizionimateriali non soddisfano il loro bisogno per il processo del potere.
    82. Persone mediamente condizionabili dalla pubblicità e dalle tecniche di marketing sono capaci di guadagnare abbastanza denaro per soddisfare i loro desideri, ma solo al costo di un serio sforzo (straordinari, secondo lavoro, promozioni). In questo caso l'acquisizione materiale va incontro al loro bisogno per il proces- so del potere. Ma ciò non vuol dire che questo bisogno sia pie- namente soddisfatto. Essi possono avere una autonomia insuffi- ciente nel processo del potere (il loro lavoro può consistere nel- l'eseguire ordini) e alcune delle loro spinte possono esserefru- strate (per esempio la sicurezza e l'aggressione). (Noi siamo col- pevoli di una eccessiva semplificazione nei paragrafi 8O-82 per- ché supponiamo che il desiderio per l'acquisizione materiale sia, nel suo complesso, una creazione dell'industria della pubblicità e del marketing. Naturalmente non è cosÍ semplice.)
    83. Alcuni soddisfano in parte il loro bisogno per il potere iden- tificandosi con una potente organizzazione o con un movimen- to di massa. Un individuo che manca di scopi o di potere si uni- sce a un movimento o a un'organizzazione, adotta i suoi obietti- vi come propri, quindi lavora per questi obiettivi. Quando alcu- ni di questi sono raggiunti, l'individuo, anche se i suoi persona- li sforzi hanno giocato solo una parte insignificante nel loro rag- giungimento, si sente (attraverso la sua identificazione con il movimento o l'orgazzazione) come se fosse passato attraverso il processo del potere. Questo fenomeno fu sfruttato dai fascisti, dai nazisti e dai comunisti. La nostra società lo usa allo stesso modo, sebbene in maniera meno crudele. Esempio: Manuel Noriega costituiva un problema per gli Usa (obiettivo, quindi, punire Noriega). Gli Usa invasero Panama (sforzo) e punirono Noriega (raggiungimento dell'obiettivo). Gli Usa passarono attraverso il processo del potere e molti americani, in virtù della loro identificazione con gli Usa, sperimentarono il processo del potere per delega. Da ciò nacque l'approvazione pubblica del- l'invasione di Panama; essa diede alla gente un senso di potere. Noi vediamo lo stesso fenomeno negli eserciti, nelle aziende, nei partiti politici, organizzazioni umanitarie, movimenti religiosi o ideologici. In particolare, i movimenti di sinistra tendono ad attrarre persone che cercano di soddisfare il loro bisogno di pote- re. Ma per la maggior parte delle persone, l'identificazione con un'organizzazione o movimento di massa non soddisfa piena- mente il bisogno di potere.
    84. Un altro modo con il quale si può soddisfare il proprio biso- gno del processo di potere sono le attività sostitutive. Come spie- ghiamo nei paragrafi 38-42, un'attività sostitutiva è diretta verso un obiettivo artificiale; l'individuo la pratica per l'interesse verso il processo di "conseguimento" che ne ricava, non perché ha biso- gno di soddisfare quello scopo specifico. Per esempio non vi è un motivo pratico per costruirsi enormi muscoli, inviare una picco- la palla dentro una buca o acquisire una serie completa di fran- cobolli postali. Tuttavia molte persone nella nostra società si dedi- cano con passione al body-building, al golf oa collezionare fran- cobolli. Alcune persone facilmente influenzabili saranno portate a dare più importanza a una attività sostitutiva perché le persone intorno la considerano importante o perché la società dice che è importante. Questa è la ragione per cui alcuni prendono molto sul serio attività essenzialmente banali come gli sport, il bridge o glischacchi o la ricerca di arcane conoscenze, mentre altri che hanno una visione più chiara le vedono niente altro che come attività sostitutive e di conseguenza non daranno importanza a quel modo di soddisfare il bisogno per il processo del potere. Rimane solo da sottolineare che, in molti casi, il modo in cui una persona si guadagna la vita è anch'essa una attività sostitutiva. Non una pura attività sostitutiva, visto che, in parte, il motivo dell'attività è di ottemperare alle necessità fisiche e (per alcune persone) raggiungere lo status sociale e le agiatezze che la pub- blicità gli fa desiderare. Ma molte persone si sforzano più del necessario per guadagnare denaro e status, e questo sforzo aggiun- tivo costituisce una attività sostitutiva. Questo sforzo addiziona- le, insieme all'investimento emozionale che lo accompagna, è una delle forze più potenti che agiscono verso il continuo sviluppo e perfezionamento del sistema, con conseguenze negative per la libertà individuale (vedi paragrafi 131). Specialmente per gli scienziati più fecondi e gli ingegneri, il lavoro tende a essere in larga misura un'attività sostitutiva. Questo punto è cosÍ impor- tante che merita una discussione a parte (paragrafi 87-92).
    85. In questa sezione abbiamo spiegato come molte persone nel- la società moderna soddisfano in misura variabile il loro bisogno per il processo del potere. Ma noi pensiamo che per la maggio- ranza delle persone questo bisogno non sia pienamente soddi- sfatto. Inprimo luogo, coloro che hanno una spinta eccessiva per lo status, o che sono decisamente "agganciati" a una attività sosti- tutiva o che si identificano abbastanza fortemente con un movi- mento o un'organizzazione per soddisfare il loro bisogno di pote- re sono personalità inconsuete. Altri non sono pienamente sod- disfatti dalle attività sostitutive o dall'identificazione con una organizzazione (vedi paragrafo 41, 64). In secondo luogo, un controllo stretto viene imposto dal sistema attraverso una rego- lamentazione esplicita o attraverso la socializzazione, e questo provoca mancanza di autonomia e frustazione, per l'impossibi- lità di raggiungere certi obiettivi e per la necessità di contenere troppi impulsi.
    86. Ma anche se la maggior parte delle persone nella società indu- striale teconologica fosse soddisfatta, noi (FC) ci opporremo sem- pre a quella forma di società, perché ( tra le altre ragioni) consi- deriamo degradante soddisfare il bisogno di qualcuno per il pro- cesso del potere attraverso attività sostitutive o attraverso l'iden- tificazione con una organizzazione piuttosto che attraverso la conquista di obiettivi reali.
    Le ragioni degli scienziati
    87. La scienza e la tecnologia forniscono i più importanti esem- pi di attività sostitutive. Alcuni scienziati dichiarano che sono motivati dalla "curiosità", asserzione semplicemente assurda. La maggior parte degli scienziati lavora su materie almente spe- cialistiche che non sono oggetto di normale curiosità. Per esem- pio un astronomo, un matematico o un entomologo sono curio- si delle proprietà dell'isopropiltrimetilmetano? Di sicuro no. Solo un chimico può esserlo e lo è solo in quanto la chimica è la sua attività sostitutiva. Il chimico è curioso dell'appropriata classifi- cazione di nuove specie di scarabei? No. È una questione che inte- ressa solo l'entomologo, e lo interessa solo perché l'entomologia è la sua attività sostitutiva. Seil chimico e l'entomologo dovesse- ro impegnarsi a fondo per soddisfare i bisogni primari e se qel- lo sforzo permettesse di esercitare le loro capacità in modo sÍ inte- ressante seppure non nel settore scintifico, allora non darebbe- ro alcuna importanza all'isopropiltrimetilmetano o alla classifi- cazione degli scarabei. Supponiamo che la mancanza di fondi per l'educazione scolastica di grado superiore avesse costretto il chi- mico a divenire un agente assicurativo. In quel caso sarebbe sta- to molto interessato alle materie assicurative e per nulla interes- sato all'isopropiltrimetilmetano. In ogni caso non è nomale spendere la quatità di tempo e di sforzi che gli scienziati dedi- cano al loro lavoro per soddisfare una semplice curiosità. Perciò, la spiegazione della "curiosità" come ragione degli scienziati per il loro lavoro non si regge in piedi.
    88. La motivazione del "beneficio per l'umanità" non è da meno. Uncerto tipo di lavoro scientifico non ha niente a che vedere con il benessere della razza umana - la maggior parte dell'archeologia e delle linguistiche comparate, per esempio. Altre aree della scien- za invece, possono presentare sbocchi pericolosi. Tuttaavia gli scienziati di queste aree sono entusiasti del loro lavoro allo stesso modo di quelli che scoprono vaccini o studiano l'inquinamento dell'aria. Consideriamo il caso di Edward Teller, che si impegnò a fondo nel promuovere installazioni di energia nucleare. Il suo coinvolgimento derivava dal desiderio di beneficiare l'umanità? Se cosÍ, allora perché Teller non sentÍ alcun coinvolgimento per altre cause "umanitarie"? Se era un tale filantropo allora perché parteci può alla creazione della bomba H? Come per molti altri traguardi scientifici è aperta la questione se il nucleare sia realmente un reale beneficio per l'umanità. L'energia elettrica a basso costo è più importante dei rifiuti che si accumulano e del rischio di incidenti? Teller parlò solo di una parte della questione. Chiaramente questo profondo interesse verso il potenziale nucleare era motivato non da un desiderio di beneficiare l'umanità ma dalla soddisfazione personale che egli trasse dal suo lavoro e dal vederlo attuato.
    89. Lo stesso si può dire degli scienziati in generale. Con qual- che rara eccezione le loro ragioni non sono né la curiosità né il desiderio di benessere l'umanità bensÍ il bisogno di passare attra- verso il processo del potere: avere un obiettivo (un problema scientifico da risolvere), fare uno sforzo (ricerca) e raggiungere un obiettivo (soluzione del problema). La scienza è una attività sosti- tutiva perché gli scienziati lavorano soprattutto per la soddisfa- zione che ne ricavano.
    9O. Certamente la questione non è cosÍ semplice. Altri motivi giocano un ruolo per molti scienziati. Il denaro e lo status per esempio. Alcuni scienziati possono essere persone con una spin- ta insaziabile per lo status (vedi paragrafo 79) e questo potrebbe essere il motivo principale del loro lavoro. Senza dubbio la mag- gioranza degli scienziati, come la maggioranza della popolazione comune, è più o meno suscettibile alla pubblicità e alle tecniche di marketing e ha bisogno di denaro per soddisfare l'ambizione di possedere determinati beni e servizi. CosÍ la scienza non è pura attività sostitutiva; ma è in gran parte una attività sostitutiva.



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  5. #25
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    91. Inoltre la scienza e la tecnologia costituiscono un potente movimento di massa, molti scienziati gratificano il loro bisogno di potere attraverso l'identificazione con esso (vedi paragrafo 83).
    92. Così la scienza prosegue la sua marcia alla cieca, senza riguardo per il reale benessere della razza umana o per ogni altro criterio, obbediente sono ai bisogni psicologici degli scienziati e dei funzionari governativi e dei dirigenti industriali che forniscono i fondi per la ricerca.
    La natura della libertà
    93. Stiamo arrivando a sostenere che la società industriale tecnologica non può essere riformata in modo da impedire che essa progressivamente restringa la sfera della libertà umana. Poiché la parola libertà può essere interpretata in molti modi, dobbiamo prima chiarire a che tipo di libertà siamo interessati.
    94. Con libertà intendiamo l'opportunità di passare attraverso il processo del potere con obiettivi reali, non con quelli artificiali di attività sostitutive, e senza interferenza, manipolazione o supervisione di alcuno, specialmente di qualche organizzazione. Libertà significa essere in grado di controllare (sia come individuo che come membro di un piccolo gruppo) tutti gli aspetti relativi alla propria vita-morte; cibo, vestiti, riparo e difesa contro qualsiasi pericolo ci possa essere nel proprio circondario. Libertà significa avere potere; non il potere di controllare altre persone ma il potere di controllare le circostanze della propria vita. Nessuno è libero se qualcun altro (specialmente una grossa organizzazione) lo ha in suo potere, non importa con quanta benevolenza, tolleranza e permissivismo questo potere sia esercitato. È importante non confondere la libertà con il mero permissivismo (vedi paragrado 72).
    95. Si dice che noi viviamo in una società libera perché abbiamo un certo numero di diritti costituzionalmente garantiti. Ma questi non sono importanti come sembra. Il grado di libertà personale che esiste in una società è determinato più dalla struttura economica e tecnologica che dalle sue leggi o dalla sua forma di governo. La maggior parte delle nazioni indiane del NewEngland erano monarchie, e molte città del Rinascimento italiano erano controllate da dittatori. Ma leggendo di queste società si ha l'impressione che esse permettessero molta più libertà personale della nostra. In parte questo accadeva perché non avevano meccanismi efficienti per rinforzare la volontà del reggente: non vi era una forza di polizia moderna, bene organizzata, non vi erano comunicazioni rapide tra lunghe distanze, non vi erano camere di sorveglianza, né dossier informativi sulla vita dei cittadini comuni. Quindi era relativamente facile evadere il controllo.
    96. Fra i nostri diritti costituzionali consideriamo, per esempio, quello della libertà di stampa. Noi certamente non vogliamo colpire quel diritto; è uno strumento molto importante per limitare la concentrazione del potere politico e tenerlo sotto controllo esponendo pubblicamente qualsiasi comportamento scorretto. Ma la libertà è di poca utilità per il cittadino medio come individuo. I mass media sono per la maggior parte sotto il controllo di grandi organizzazioni integrate nel sistema. Qualsiasi persona, con pochi soldi, può pubblicare uno scritto o distribuirlo su Internet o simili, ma quello che egli avrà da dire sarà travolto da una enorme quantità di materiale prodotto dai media, quindi non avrà alcun effetto pratico. Colpire l'attenzione della società con le parole è quindi quasi impossibile per la maggior parte degli individui e dei piccoli gruppi. Prendi noi (FC), per esempio. Se non avessimo compiuto alcunché di violento e avessimo inviato il presente scritto a un editore, probabilmente non sarebbe stato pubblicato. Se lo avessero accettato e pubblicato probabilmente non avrebbe attratto molti lettori perché è più interessante il divertimento messo in piedi dai media che leggere un saggio serio. Persino se questi scritti avessero avuto molti lettori, la maggior parte di loro li avrebbe presto dimenticati vista la massa di materiale con cui i media inondano le loro menti. Per diffondere il nostro messaggio, con qualche probabilità di avere un effetto duraturo, abbiamo dovuto uccidere delle persone.
    97. I diritti costituzionali sono utili fino a un certo punto, ma non servono a garantire molto di più di quello che potremmo chiamare la concezione borghese della libertà. Secondo la concezione borghese, un uomo "libero" è essenzialmente un elemento di una macchina sociale e ha solo un certo numero di libertà codificare e circoscritte; libertà che sono disegnate per servire i bisogni della macchina sociale piuttosto che quelli dell'individuo. Così l'uomo "libero" borghese ha una libertà economica perché promuove la crescita e il processo; ha libertà di stampa perché la critica pubblica limita il comportamento scorretto dei leader politici; e ha diritto a un giusto processo perché, secondo il sistema, la carcerazione per il capriccio di un potente sarebbe considerato un atto iniquo. Questo fu sicuramente l'atteggiamento di Simòn BolÍvar. Per lui la gente meritava la libertà solo se la si usava per promuovere il progresso (progresso secondo la concezione borghese). Altri pensatori borghesi hanno avuto un simile punto di vista della libertà come semplice mezzo per fini collettivi. Chester C. Tan nel suo il pensiero politico cinese nel XX secolo (p.2O2) spiega la filosofia del leader del Kuomintang, Hu-Ha-min: "A un individuo sono concessi dei diritti perché egli è un membro della società e la sua vita comunitaria richiede tali diritti. Con comunità Hu intende l'intera società della nazione". E a p. 259 Tan afferma che secondo Carsum Chang (Chang Chun-Mai, capo del Partito di Stato Socialista in Cina) la libertà deve essere usata nell'interesse dello Stato e della gente considerata nel suo complesso. Ma che tipo di libertà possiede un individuo che può esercitare solo una libertà prescritta da qualcun altro? La concezione di FC della libertà non è quella di Simòn BolÍvar, Hu, Chang o altri teorici borghesi. Il problema di tali teorici è che hanno fatto dello sviluppo e dell'applicazione delle teorie sociali la loro attività sostitutiva. Conseguentemente, le teorie sono designate a servire i bisogni dei teorici più che i bisogni di qualsiasi persona sufficientemente sfortunata da vivere in una società nella quale quelle teorie sono imposte.
    98. Un altro punto deve essere sottolineato in questa sezione non si dovrebbe pensare che una persona ha abbastanza libertà solo perché dice di averla. La libertà è in parte limitata dal controllo psicologico del quale la gente non si rende conto. Inoltre, molte idee della gente su quello che costituisce la libertà sono dettate più dalla convenzione sociale che dai bisogni reali. Per esempio, è probabile che molti uomini di sinistra o del tipo sovrasocializzato dicano che la maggior parte delle persone, inclusi loro stessi, sono socializzati troppo poco piuttosto che troppo, tuttavia il sovrasocializzato di sinistra paga un pesante prezzo psicologico per il suo alto livello di socializzazione.
    Alcuni princìpi di storia
    99. Pensa alla storia come la somma di due componenti: una componente eratica che consiste di eventi non prevedibili che seguono un iter non discernibile, e una componente regolare che consiste di tendenze storiche di lungo termine. Qui noi siamo interessati alle tendenze di lungo termine.
    1OO. Primo principio. Se viene applicato un piccolo cambiamento che influenza una tendenza storica di lungo periodo quel cambiamento sarà sempre transitorio: la tendenza presto ritornerà al suo stato originale. (Esempio: un movimento di riforma che ha il fine di eliminare la corruzione politica nella società raramente ha più di un effetto a breve termine; presto o tardi i riformatori si rilassano e la corruzione ritorna. Il livello della corruzione politica in una data società tende a rimanere costante o a cambiare solo lentamente con l'evoluzione della società. Normalmente una epurazione politica sarà permanente solo se accompagnata da cambiamenti sociali diffusi; un piccolo cambiamento nella società non sarà sufficiente.) Se un piccolo cambiamento in una tendenza storica di lungo termine appare permanente è solo perché il cambiamento si muove nella direzione in cui la tendenza si sta muovendo, così che la tendenza non viene alterata ma solo aiutata a progredire.


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  6. #26
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    Punti da 101 a 134

    135. Nel paragrafo 124 abbiamo usato l'esempio del vicino debole che viene sconfitto da un vicino forte, che costringendolo a una serie di compromessi gli prende tutta la terra. Ma supponiamo ora che il vicino forte si ammali tanto da essere incapace di difendersi. Il vicino debole può costringerlo affinché gli ridia indietro la terra oppure può ucciderlo. Se permette all'uomo forte di sopravvivere e si dà da fare solo per riavere la terra è uno stupido, perché quando l'altro guarirà se la riprenderà. La sola alternativa possibile per l'uomo debole è di uccidere il più forte quando ne ha la possibilità. Allo stesso modo, dobbiamo distruggere il sistema industriale mentre è debole. Se ci compromettiamo con esso e lo lasciamo guarire dalla sua malattia alla fine ci toglierà tutta la nostra libertà.
    I più semplici problemi sociali si sono dimostrati insolubili
    136. Se nonostante ciò qualcuno immagina che sarebbe possibile riformare il sistema in modo tale da proteggere la libertà dalla tecnologia inducetelo a riflettere su come la società abbia affrontato altri problemi sociali, molto più semplici e facili, con rozzezza e senza alcun risultato. Tra le altre cose, il sistema non ha avuto successo nel fermare la degradazione ambientale, la corruzione politica, il traffico di droga e l'abuso domestico.
    137. Prendiamo per esempio i nostri problemi ambientali. Qui il conflitto di valori è semplice: la convenienza economica attuale contro il salvataggio di alcune risorse naturali per i nostri nipoti. Ma su questo argomento la risposta è solo un mucchio di discorsi a vanvera e di ragionamenti confusi da parte delle persone che detengono il potere; mai una linea di azione chiara e fondata, e così continuiamo ad accrescere i problemi ambientali con cui dovranno vivere in futuro i nostri nipoti. I tentativi di risolvere il tema ambientale consistono in lotte e compromessi tra differenti fazioni, alcune delle quali prevalenti in un dato momento o in un altro. La linea di azione cambia a seconda delle correnti dell'opinione pubblica. Questo non è un processo razionale, o tale da portare con buona probabilità a una soluzione definitiva e positiva del problema. I maggiori problemi sociali, se "risolti" del tutto, raramente o mai lo sono attraverso un qualunque piano razionale complessivo. Essi si risolvono solo attraverso un processo nel quale vari gruppi in competizione ricercano il loro proprio interesse, di solito a corto termine, arrivando (principalmente grazie alla fortuna) a un certo modus vivendi più o meno stabile. Infatti, i princìpi che abbiammo formulato nei paragrafi 1OO-1O6 fanno dubitare che la pianificazione razionale sociale a lungo termine possa avere mai successo.
    138. È chiaro, pertanto, che la razza umana ha, tutt'al più, una capacità molto limitata di risolvere i problemi sociali, persino quelli relativamente facili. Come si dovrebbe risolvere allora il problema molto più difficile e sottile di riconciliare la libertà con la tecnologia? La tecnologia presenta vantaggi materiali chiarissimi, mentre la libertà è un'astrazione che assume diverso significato a seconda delle persone e la sua perdita è facilmente coperta dalla propaganda chiacchiere inutili.
    139. C'è inoltre una differenza importante: è possibile che i nostri problemi ambientali (per esempio) possano un giorno essere risolti attraverso un piano razionale complessivo, ma se questo accadrà sarà solo perché è nell'interesse a lungo termine del sistema risolvere questi problemi. Invece non è interesse del sistema preservare la libertà o l'autonomia di un piccolo gruppo. Al contrario, è nell'interesse del sistema allargare il più possibile il controllo del comportamento umano. Così mentre le considerazioni pratiche possono alla fine obbligare il sistema ad avere un approccio razionale e prudente ai problemi ambientali, considerazioni egualmente pratiche spingeranno il sistema a regolare il comportamento umano ancora più accuratamente (di preferenza con mezzi indiretti che dissimuleranno l'attacco alla libertà). Questa non è solo la nostra opinione. Eminenti scienziati sociali (per esempio James Q. Wilson) hanno sottolineato l'importanza di preparare meglio le persone alla "vita sociale".
    14O. Confidiamo di aver convito il lettore che il sistema non può essere riformato in modo tale da conciliare la libertà con la tecnologia. Il solo modo è di fare completamente a meno del sistema industriale tecnologico. Questo implica la rivoluzione, non necessariamente un'insurrezione armata, ma certamente un cambiamento radicale e fondamentale nella natura della società.

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  7. #27
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    141. La gente pensa che poiché la rivoluzione implica un cambiamento molto più radicale della riforma sia più difficile determinarla. In realtà, in certe circostanze, la rivoluzione è più facile che la riforma. La ragione è che un movimento rivoluzionario può ispirare una intensità di impegno che un movimento di riforma non può ispirare. Un movimento di riforma offre solo la possibilità di risolvere un problema sociale particolare. Un movimento rivoluzionario offre la possibilità di risolvere tutti i problemi in un colpo solo e di creare un mondo interamente nuovo; fornisce il tipo di ideale per il quale la gente accetterà di accollarsi un rischio e di fare grandi sacrifici. Per queste ragioni sarebbe molto più facile rovesciare l'intero sistema tecnologico che imporre restrizioni e divieti permanenti allo sviluppo dell'applicazione di qualunque segmento della tecnologia, come l'ingegneria genetica. In condizioni opportune un grande numero di persone potrebbe dedicarsi con passione a una rivoluzione contro il sistema industrile-tecnologico. Come notavamo nel paragrafo 132, i riformatori che cercano di limitare certi aspetti della tecnologia potrebbero impegnarsi per evitare un danno. Ma i rivoluzionari lavorano per ottenere una altissima ricompensa: la realizzazione della loro visione rivoluzionaria, e quindi lavorano più duramente e con più tenacia dei riformatori.
    142. La riforma è sempre frenata dalla paura delle possibili conseguenze negative in caso di cambiamenti poco prevedibili. Ma, una volta che la febbre rivoluzionaria ha preso piede in una società, la gente è disposta ad affrontare infinite avversità per fine della rivoluzione. Questo fu dimostrato chiaramente nella rivoluzione francese e russa. Potrebbe essere accaduto, in quei casi, che solo una minoranza della popolazione fosse realmente impegnata nella rivoluzione, ma questa minoranza era sufficientemente ampia e attiva da divenire la forza dominante nella società. Riparleremo più a lungo della rivoluzione nei paragrafi 180-185.
    Controllo del comportamento umano
    143. Sin dall'inizio della civiltà le società organizzate hanno imposto dei condizionamenti agli essere umani a vantaggio del funzionamento dell'organismo sociale. I tipi di condizionamenti variano grandemente da una società all'altra. Alcuni sono fisici (dieta povera, lavoro eccessivo, inquinamento ambientale), alcuni psicologici (rumore, affollamento, obbligo di adattare il proprio comportamento al modello che la società richiede). Nel passato la natura umana è stata molto stabile o, in ogni caso, poco mutevole. Di conseguenza, le società sono state capaci di condizionare la gente solo entro certi limiti. Quando il limite della sopportazione umana viene oltrepassato ecco comparire gli aspetti negativi: ribellione, crimine, corruzione, assenteismo, depressione e altri disturbi mentali, un elevato indice di mortalità, un indice di natalità basso o altro ancora, così che la società o crolla o il suo funzionamento perde di efficienza ed essa è sostituita (velocemente o gradualmente, attraverso la conquista, il logoramento o l'evoluzione) da una forma di società più valida.
    144. Così la natura umana, in passato, ha posto alcuni confini allo sviluppo delle società. La gente poteva essere spinta verso schermi comportamentali prefissati solo entro certi limiti. Ma oggi potrebbe avvenire un cambiamento perché la tecnologia moderna sta sviluppando delle misure per modificare gli esseri umani.
    145. Immagina una società che costringe a vivere in condizioni di grande infelicità così da fornire le droghe per scacciar via questa condizione. Fantascienza? In un certo qual modo ciò sta realmente accadendo nella nostra società. È noto quanto sia ampiamente aumentato l'indice della depressione clinica negli ultimi decenni. Noi crediamo che questo sia dovuto alla disgregazione del processo del potere, come spiegato nei paragrafi 59- Ma persino se fossimo in errore l'aumentato indice della depressione è certamente il risultato di alcune condizioni presenti nella società di oggi. Invece di rimuovere le condizioni che rendono la gente depressa la società moderna fornisce droghe antidepressive. In effetti gli antidepressivi sono un mezzo per modificare l'interiorità dell'individuo in modo da permettergli di tollerare condizioni sociali altrimenti insopportabili. (Naturalmente sappiamo che la depressione è spesso di origine puramente genetica. Noi ci stiamo riferendo qui a quei casi nei quali l'ambiente gioca il ruolo predominante).
    146. Le droghe che condizionano la mente sono solo uno dei mezzi di controllo del comportamento umano che la società moderna sta sviluppando. Guardiamone qualche altro.
    147. Per cominciare, vi sono le tecniche di sorveglianza. Attualmente videocamere nascoste sono usate nella maggior parte dei negozi e in molti altri posti; i computer sono usati per raccogliere e elaborare grandi quantità di informazioni sugli individui. I dati così ottenuti aumentano l'efficacia della coercizione fisica (esempio: rafforzamento delle leggi). Quindi vi sono i metodi della propaganda, ai quali i mezzi di comunicazione di massa forniscono un veicolo efficace. Tecniche efficaci sono state sviluppate per vincere le elezioni, vendere prodotti, influenzare l'opinione pubblica. L'industria dell'intrattenimento serve come importante strumento psicologico del sistema persino quando scodella grandi quantità di sesso e violenza. L'intrattenimento fornisce all'uomo moderno mezzi indispensabili di fuga. Assorbito dalla televisione, video ecc., egli può dimenticare lo stress, l'ansia, la frustrazione, l'insoddisfazione. Molte persone "non civilizzate" quando non devono lavorare sono contente di sedere per ore non facendo nulla perché sono in pace con sé stesse e con il mondo. Ma la maggior parte delle persone moderne devono essere costantemente occupate o intrattenute sennò si "annoiano", diventano inquiete, agitate, irritabili.
    148. Altre tecniche agiscono in modo più sotterraneo di quelle menzionate. L'educazione non è più il semplice compito di punire il bambino quando non conosce la lezione e di congratularsi con lui quando la sa. L'educazione sta diventando una tecnica scientifica destinata a controllare lo sviluppo del bambino. Il Centro di apprendimento Sylvan, per esempi, ha avuto un grande successo nel motivare i bambini allo studio, e, allo stesso modo, tecniche psicologiche sono usate con più o meno successo in molte scuole convenzionali. Tecniche insegnate "ai genitori" servono a far sì che i bambini accettino i valori fondamentali del sistema e a farli comportare nel modo che il sistema trova desiderabile. Programmi di salute mentale, tecniche di "intervento", la psicoterapia e così via sono apparentemente destinate al benessere degli individui, ma in pratica servono, di solito, come metodi per indurli a pensare e a comportarsi come il sistema richiede. (Non vi è alcuna contraddizione. Un individuo che, a causa del proprio atteggiamento o comportamento, si trovi in conflitto con il sistema è destinato a fronteggiare una forza potente che non è capace di sottomettere o di sfuggire, quindi è probabile che soffra di stress, frustrazione, sconfitta. La sua strada sarà molto più facile se pensa e si comporta come il sistema vuole. In questo senso, il sistema si muove per il bene dell'individuo quando gli fa il lavaggio del cervello e lo induce al conformismo). L'abuso di bambini nelle sue forme più rozze e ovvie è disapprovato in quasi tutte le culture. Tormentare un bambino per una ragione futile o per nessuna ragione è qualcosa che terrorizza quasi tutti. Ma molti psicologi interpretano il concetto di abuso in una misura molto più ampia. Lo sculacciare, quando usato come parte di un sistema razionale e esauriente di disciplina, può essere una forma di abuso? La questione sarà alla fine decisa dal sapere se le sculacciate tendono a produrre un comportamento che faciliterà l'inserimento della persona nel sistema esistente di società. In pratica, la parola "abuso" tende a includere qualsiasi metodo di educazione dei bambini che produca comportamenti sconvenienti per il sistema. Così, quando vanno al di là della prevenzione della ovvia crudeltà insensata, i programmi per prevenire "abuso sui bambini" sono diretti verso il controllo del comportamento umano da parte del sistema.
    149. Presumibilmente la ricerca cercherà di aumentare l'efficacia delle tecniche psicologiche nel controllo del comportamento umano. Ma noi pensiamo che sia improbabile che le tecniche psicologiche da sole possano essere sufficienti a far adattare gli esseri umani al tipo di società che la tecnologia sta creando. Si dovrà ricorrere probabilmente a metodi biologici. Abbiamo già parlato dell'uso delle droghe in relazione a questo. La neurologia potrebbe fornire altre strade per modificare la mente umana. L'ingegneria genetica degli esseri umani è già all'opera nella forma di "terapia dei geni" e non vi è alcuna ragione per ritenere che tali metodi non saranno alla fine usati per modificare quegli aspetti del corpo che condizionano il funzionamento mentale.
    15O. Come abbiamo detto nel paragrafo 133 sembra che la società industriale stia entrando in un periodo di pesante crisi, dovuto in parte ai problemi del comportamento umano e in parte ai problemi economici e dell'ambiente. E una considerevole proporzione dei problemi economici e ambientali del sistema deriva dal modo in cui gli esseri umani si comportano. Alienazione, bassa autostima, depressione, ostilità, ribellione, bambini che non vogliono studiare, gang di giovani, uso di droghe illegali, abuso di bambini, altri crimini, sesso insicuro, gravidanze di bambine, crescita della popolazione, corruzione politica, odio tra razze, rivalità etnica, conflitti ideologici aspri (per esempio gli abortisti "per la scelta" contro gli antiabortisti "per la vita"), l'estremismo politico, il terrorismo, il sabotaggio, i gruppi antigoverno, i gruppi di odio. Tutto questo minaccia la reale sopravvivenza del sistema. Il sistemasi vedrà obbligato a usare qualunque mezzo pratico per controllare il comportamento umano.

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  8. #28
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    151. La disgregazione sociale che noi oggi vediamo non è certamente il risultato di un caso. Esso può essere solo il risultato delle condizioni di vita che il sistema impone alla gente. Noi abbiamo sostenuto che la più importante di queste condizioni è la disgregazione del processo del potere. Se il sistema ha buon esito nell'imporre un controllo sufficiente sul comportamento umano per assicurare la sua propria sopravvivenza, un nuovo spartiacque nella storia umana sarà oltrepassato. Dove in passato i limiti della resistenza umana hanno imposto limiti allo sviluppo delle società (come abbiamo spiegato nei paragrafi 143 e 144) la società industriale-tecnologica sarà capace di oltrepassare questi limiti modificando gli esseri umani, sia con metodi psicologici che con metodi biologici o con entrambi. Nel futuro i sistemi sociali non dovranno adattarsi alla richiesta dei bisogni degli esseri umani. Invece l'essere umano si adatterà alla richiesta dei bisogni del sistema.
    152. In generale, il controllo tecnologico sul comportamento umano probabilmente non sarà introdotto con una intenzione totalitaria o col desiderio conscio di restringere la libertà umana. Ogni nuovo passo nella diffusione del controllo sulla mente umana sarà considerato come una risposta razionale al problema che l'umanità affronta in quel momento: come curare l'alcoolismo, ridurre l'indice della criminalità o indurre la gioventù a studiare la scienza e l'ingegneria. In molti casi, vi sarà una giustificazione umanitaria. Per esempio, quando uno psichiatra prescrive un antidepressivo a un paziente, egli sta sicuramente facendo un favore a quell'individuo. Dovrebbe essere considerato inumano negare la droga a qualcuno che ne ha bisogno. Quando i genitori inviano i loro bambini al Centro di apprendimento Sylvan per far sì che siano manipolati al punto di essere entusiasti dei loro studi lo fanno per interesse verso il benessere dei loro bambini. Potrebbe accadere che alcuni genitori, però, pensino che non si debba avere un educazione specializzata per avere un lavoro e che i loro bambini non debbano subire il lavaggio del cervello per poi rincretinire di fronte al computer. Ma cosa possono fare? Non possono cambiare la società e il loro bambino potrebbe non avere un futuro lavorativo se non ha determinate capacità. Così lo mandano alla Sylvan.
    153. Così il controllo sul comportamento umano sarà introdotto non da una decisione calcolata delle autorità ma attraverso un processo di evoluzione sociale (comunque una rapida evoluzione). Sarà impossibile resistere a questo processo perché ogni avanzamento considerato in sé apparirà vantaggioso o, al limite, il male che ne deriva sembrerà minore del danno provocato dalla sua non attuazione (vedere paragrafo 127). La propaganda, per esempio, è usata per molti buoni motivi, come scoraggiare l'abuso sui bambini o l'odio di razza (vedi nota 14). L'educazione sussuale è ovviamente utile, tuttavia l'effetto dell'educazione sessuale (laddove ha successo) è di togliere alla famiglia il modellamento degli atteggiamenti sessuali ponendolo nelle mani dello Stato tramite il sistema pubblico della scuola.
    154. Supponiamo che venga scoperta una caratteristica biologica che aumenti la probabilità che un bambino possa divenire un criminale e supponiamo qualche sorta di terapia genetica che possa rimuovere questo tratto. Di sicuro la maggior parte dei genitori i cui bambini possiedono questa caratteristica li sottoporranno a terapia. Sarebbe inumano comportarsi altrimenti, visto che il bambino probabilmente avrebbe una vita miserabile se divenisse un criminale. Ma molte, o probabilmente la maggior parte, delle società primitive hanno un indice limitato di criminalità in confronto a quello della nostra società, non avendo né metodi ad alta tecnologia per l'educazione dei bambini né sistemi duri di punizione. Visto che non è ragione di supporre che gli uomini moderni abbiano tendenze innate predatorie maggiori degli uomini primitivi, l'alto indice di criminalità della nostra società è probabilmente dovuto alle pressioni che le condizioni moderne impongono alla gente, alle quali molti non possono o non vogliono conformarsi. Così un trattamento programmato a rimuovere le tendenze criminali potenziali è anche in parte un modo di rcostruire la gente in modo da soddisfare le richieste del sistema.
    155. La nostra società tende a considerare "malattie" qualsiasi opinione o comportamento scomodo per il sistema e questo è plausibile perché, quando un individuo non si adatta al sistema, egli viene colpito da qualche patologia creando, in tal modo, problemi anche al sistema. Pertanto la manipolazione di un individuo per adattarlo al sistema è vista come "cura" di una "malattia" e quindi come cosa positiva.
    156. Nel paragrafo 128 abbiamo sottolineato come l'uso di un nuovo prodotto tecnologico è inizialmente facoltativo, ma non rimane in seguito necessariamente tale perché la nuova tecnologia tende a cambiare la società e diviene difficile o impossibile per chiunque operare senza farvi ricorso. Questo si applica anche alla tecnologia del comportamento umano. In un modo nel quale la maggior parte dei bambini è immessa in un programma che li rende entusiasti per lo studio, un genitore si sentirà obbligato a inserire suo figlio in questo programma perché altrimenti il bambino diventerebbe, in confronto agli altri, un ignorante e quindi non utilizzabile. Oppure supponiamo che venga scoperto un trattamento biologico che, senza gli indesiderabili effetti collaterali, riduca di gran lunga lo stress psicologico di cui così tante persone soffrono nella nostra società. Se un gran numero di persone scegliesse di sottoporsi al trattamento, allora il livello generale di stress nella società si ridurrebbe e renderebbe possibile al sistema aumentare la pressione produttrice di stress. Infatti, qualcosa di simile sembra essere già accaduto con uno dei più importanti strumenti psicologici della nostra società, che permette alla gente di ridurre (o almeno fuggire temporaneamente) lo stress, vale a dire l'intrattenimento di massa (vedi paragrafo 147). Il nostro uso dell'intrattenimento di massa è "facoltativo". Nessuna legge ci impone di vedere la televisione, ascoltare la radio, leggere riviste. Tuttavia l'intrattenimento di massa è un mezzo di fuga e di riduzione dello stress di cui la maggiore parte di noi è divenuta dipendente. Tutti si lamentano di una televisione priva di valori, ma quasi tutti la guardiamo. Pochi hanno abbandonato l'uso della televisione e sarebbe una persona eccezionale quella che oggi potrebbe tirare avanti senza usare qualche forma di intrattenimento di massa (tuttavia, fino a poco tempo fa, nella storia dell'umanità la maggior parte degli individui tirava avanti piacevolmente senza alcun intrattenimento di massa, a parte quello che ogni comunità locale creava per sé). Senza l'industria dell'intrattenimento il sistema probabilmente non sarebbe stato capace di imporci una così pesante pressione produttrice di stress.
    157. Presumendo che la società industriale sopravviva, è probabile che la tecnologia, alla fine, acquisisca un qualcosa che si avvicini al controllo completo del comportamento umano. È stato stabilito al di là di ogni ragionevole dubbio che il pensiero umano e il comportamento hanno una larga base biologica. Gli scienziati hanno dimostrato che sensazioni come la fame, il piacere, la rabbia e la paura possono essere provocate o eliminate da una stimolazione elettrica a determinate parti del cervello. La memoria può essere distrutta da danni cerebrali o può essere portata alla superficie attraverso la stimolazione elettrica. Possono essere indotte allucinazioni e i sentimenti possono essere alterati dalle droghe. Ci può essere o no un'anima umana immateriale, ma, se esistesse, essa sarebbe sicuramente meno potente dei meccanismi biologici del comportamento umano. Perché se così non fosse allora i ricercatori non sarebbero capaci di manipolare tanto facilmente le sensazioni e i comportamenti umani con droghe e correnti elettriche.
    158. Probabilmente non sarebbe pratico impiantare nella testa degli individui elettrodi che ne permettano il controllo da parte delle autorità. Ma il fatto che i pensieri e le sensazioni umane siano così aperti all'intervento biologico dimostra che il problema di questo genere di controllo è principalmente un problema tecnico: un problema di neuroni, e molecole complesse; il tipo di problema che è aperto all'attacco scientifico. Dato il considerevole primato della nostra società di risolvere problemi tecnici, è probabile che grandi progressi saranno compiuti nel controllo del comportamento umano.
    159. La resistenza pubblica imporrà l'introduzione del controllo tecnologico del comportamento umano? Certamente potrebbe tentare di impedirlo qualora ci fosse il tentativo di imporre tale controllo improvvisamente e in un sol colpo. Visto però che il controllo tecnologico sarà introdotto attraverso una lunga sequela di piccoli passi, non vi sarà una resistenza pubblica razionale ed efficace (vedi i paragrafi 127,133,153.).
    16O. A coloro che pensano che tutto questo sappia di fantascienza, noi mostriamo come la fantascienza di ieri sia il nostro presente. La rivoluzione industriale ha alterato radicalmente l'ambiente dell'uomo e il suo modo di vita e, visto che la tecnologia è sempre più applicata al corpo umano e alla mente, ci si deve solo aspettare che l'uomo stesso sia alterato radicalmente come lo sono stati il suo ambiente e il suo modo di vita.
    La razza umana a un bivio

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  9. #29
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    Citazione Originariamente Scritto da Sandinista Visualizza Messaggio
    Punti da 101 a 134
    Ho controllato il libro e ho trovato i punti mancati: da 99 a 110 fanno parte del paragrafo "Alcuni principi di storia", da 111 a 113 di "La società industriale - tecnologica non può essere riformata", da 114 a 120 di "La restrizione della libertà è inevitabile nella società industriale", da 121 a 124 di "Gli aspetti negativi della tecnologia della tecnologia non possono essere separati da quelli positivi", da 125 a 135 di "La tecnologia è una forza sociale più potente dell'aspirazione alla libertà" .

  10. #30
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    Citazione Originariamente Scritto da My War Visualizza Messaggio
    Ho controllato il libro e ho trovato i punti mancati: da 99 a 110 fanno parte del paragrafo "Alcuni principi di storia", da 111 a 113 di "La società industriale - tecnologica non può essere riformata", da 114 a 120 di "La restrizione della libertà è inevitabile nella società industriale", da 121 a 124 di "Gli aspetti negativi della tecnologia della tecnologia non possono essere separati da quelli positivi", da 125 a 135 di "La tecnologia è una forza sociale più potente dell'aspirazione alla libertà" .
    Posso chiederti un favore? Dato che online questi punti inspiegabilmente non si trovano, potresti quando hai tempo postare qui un piccolo riassunto per ognuno dei paragrafi che hai elencato?
    Chiaramente prendendoti tutto il tempo che ti serve.
    Davvero non riesco a capire perchè questi punti siano stati estromessi dalla versione online.

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