Originariamente Scritto da
Pieffebi
La casa di proprietà è un vecchio sogno dei lavoratori italiani, sogno che a costo di grossi sacrifici, a volte durati più di una generazione, anche una parte non indifferenente degli appartenenti ai ceti sociali meno ricchi sono riusciti a conquistarsi, ovviamente anchre grazie al ....supporto del MUTUO. La grande maggioranza delle famiglie italiane oggi è quanto meno proprietaria della casa di abitazione, spessissimo di un alloggio modesto, senza nessuna pretesa, ma che nonostante ciò, ai giorni nostri, specie nelle grandi città e in molte altre località...........raggiunge facilmente prezzi non esattamente economici, anche per un bilocale in zona decentrata. Del resto persino i box auto hanno raggiunto prezzi vertiginosi.......
Ecco come la sinistruzza illiberale e antipopolare, nel contesto della sua manovra vergognosa di politica economica senza rispetto per i cittadini, il loro lavoro, i loro risparmi, tratterà gli immobili .........
dal quotidiano LIBERO di oggi
"CARA, DOLCE CASA Tutti i trucchi per farcela pagare
di ALESSANDRO GIORGIUTTI
Con il rialzo degli estimi catastali rincari fino al 200%. E Bersani ci vuole obbligare a mettere pannelli solari nei palazzi per riscaldare l'acqua: una follia da 30mila euro
Se comprare una casa è il sogno tradizionale degli italiani, sopportarne i costi è il tradizionale incubo. Un incubo che, grazie alla politica economica del governo, minaccia di diventare ricorrente. L'incubo prende ad esempio le forme dell'aggiornamento degli estimi catastali affidato ai comuni. Una misura grazie alla quale i sindaci, per compensare i dolorosi tagli nei trasferimenti destinati dallo Stato agli enti locali, provvederanno a rendere più caro il valore delle case; e più onerose, conseguentemente, tutte le imposte ad esso legate. Il gettito complessivo della famigerata Ici, per dirne una, schizzerà, secondo le stime di Confedilizia, dagli attuali 10 miliardi di euro a 20 o addirittura 30 miliardi.
I COSTI DELLA "BIOEDILIZIA" Ma si nasconde, l'incubo, anche dietro misure dall'apparenza più rassicurante. Il decreto legislativo sulla "bioedilizia" è senza dubbio una di queste. I tecnici del Ministero dello sviluppo economico, del quale è titolare Pierluigi Bersani, stanno infatti mettendo a punto la riforma di un decreto del 2005 (il numero 192), che disciplina l'efficienza energetica degli edifici. Il proposito è lodevole: ridurre i consumi di energia nelle abitazioni ed eliminarne, per quanto possibile, gli sprechi. Mettendo un freno alle dispersioni di calore e insieme ponendo uno schermo all'eccessivo irradiamento solare, ad esempio. Ma anche prevedendo l'obbligo, per tutti gli edifici di nuova costruzione, di dotarsi di pannelli solari per il riscaldamento idrico. Almeno il 50% dell'acqua utilizzata in casa dovrebbe, secondo gli uomini di via Veneto, essere scaldata da un impianto solare termico. Che però ha un costo non indifferente: secondo le stime pubblicate da Italia Oggi, le cifre ondeggiano tra i 2.500 e i 5.000 euro, a seconda delle dimensioni dell'appartamento. Non basta. Le nuove case dovranno tutte essere dotate di un impianto fotovoltaico per la produzione di una quota di energia elettrica. E qui i prezzi si fanno più elevati. Dotarsi di un impianto di questo tipo, capace di fornire tanta energia quanta quella assicurata da un contatore di 3 kilowatt-ora, verrebbe a costare dai 22.000 ai 24.000 euro (il governo si riserva comunque di definirne la potenza con un decreto ministeriale apposito). A conti fatti, escludendo le possibili agevolazioni statali, i nuovi oneri (che naturalmente dal costruttore ricadrebbero a cascata su proprietari e inquilini) aumenterebbero del 10% i costi delle case. Senza contare il fatto che, qui, non si tratta di stimoli e incentivi, ma di obblighi. Ed è legittimo domandarsi come potranno assolverli tutti i nuovi edifici, se si considera che per fornire 3 kilowatt-ora d'energia la superficie dei pannelli solari dovrebbe estendersi per 25 metri quadrati. Dove posizionarli, in un condominio di dimensioni normali? In questo caso, par di capire leggendo il documento che il Ministero diffonde anche attraverso il suo sito internet, i contravventori - così li si definisce - dovranno giustificarsi presentando «una relazione tecnica».
PIOVE SUL BAGNATO Insomma, piove sul bagnato, come commenta sconsolato Giacomo Carini, presidente dell'Unione piccoli proprietari immobiliari. Inventare nuovi oneri ed escogitare nuovi balzelli da far gravare sulla casa è il filo rosso che dà la misura di una politica economica che, fra molti difetti, ha almeno il pregio della coerenza. Il già citato aggiornamento dei valori catastali potrebbe avere come effetto un vero salasso. Dell'Ici che rischia di raddoppiare, se non di triplicare, già s'è detto. Ma non sarà, questo, l'unico rialzo. Come mostra la tabella a lato, le imposte dirette sugli immobili (dall'Irpef all'Ires alle addizionali provinciali e regionali) potranno salire dai 6,8 miliardi del gettito attuale a 13 miliardi. Mentre il gettito delle imposte indirette (dalla tassa di registro all'imposta catastale, passando per l'imposta ipotecaria) rischia di passare dai 4,5 miliardi di oggi a 11. E se tutto questo non bastasse, ecco per gli amministratori di condominio un simpatico buffetto: un articolo della Finanziaria li obbligherà ad applicare la ritenuta d'acconto del 10% sui corrispettivi dovuti agli appaltatori di servizi. Dovranno perciò compilare l'F24 anche per banali operazioni di manutenzione, la duplicazione di una chiave o la sostituzione di una lampadina. Tempo perso per gli amministratori, possibili costi per gli inquilini, ma (grazie alla ritenuta del 10%) una discreta somma incassata in anticipo dallo Stato.
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Saluti liberali