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  1. #11
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    Citazione Originariamente Scritto da Pieffebi Visualizza Messaggio
    Sì siete alla frutta kompagni, è proprio vero.

    Hasta la pasta
    Professorino accademico, all'università dei pezzenti dove ti sei laureato ti hanno insegnato che è educazione rispondere quando qualcuno ti dice qualcosa?
    Sicuramente si professorino, e allora rispondi:
    Lo faccia. L'ICI è una tassa comunale. Quindi non è questione di governo. Se le destre vogliono abolire l'ICI possono. Lo facciano. Lo facciano nei comuni dove sono al governo e lo propongano nei comuni dove sono all'opposizione.
    Aspetto con ansia simili avvenimenti.

    Dopodichè faccio notare che è assurdo fare conti del genere. Se qualche utente cade in simili ingenuità è capibile. Non lo è invece per i giornalisti di un giornale, per cui mi sembra palese la malafede dietro a tutto ciò.
    Sono conti assurdi per diversi motivi:
    1) tutto l'artitcolo è basato su indiscrezioni. Fatte da chi? Bersani informa ogni giorno Feltri di quello che sta pensando di fare? Ovviamente no.
    Fino a che la faccenda non arriva al tavolo dei ministri e non viene approvata dal Consiglio dei Ministri sono solo chiacchiere e speculazioni polemiche.
    2) i costi dei pannelli, dei sistemi di contenimento della dispersione, etc... sono regolati dal mercato. I costi attuali sono i costi di un mercato enormemente ristretto, dove la produzione è ristretta e i costi sono elevati.
    Rendere obbligatorio per ogni nuova abitazione simili misure renderebbe quel mercato un mercato di massa, da un punto di vista industriale, con il necessario aumento della produzione e abbattimento dei costi.
    Per cui le cifre sparate sono solo faziose e necessariamente false, a messo che tali indiscrezioni trovino fondamento.

  2. #12
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    Citazione Originariamente Scritto da Pieffebi Visualizza Messaggio
    La casa di proprietà è un vecchio sogno dei lavoratori italiani, sogno che a costo di grossi sacrifici, a volte durati più di una generazione, anche una parte non indifferenente degli appartenenti ai ceti sociali meno ricchi sono riusciti a conquistarsi, ovviamente anchre grazie al ....supporto del MUTUO. La grande maggioranza delle famiglie italiane oggi è quanto meno proprietaria della casa di abitazione, spessissimo di un alloggio modesto, senza nessuna pretesa, ma che nonostante ciò, ai giorni nostri, specie nelle grandi città e in molte altre località...........raggiunge facilmente prezzi non esattamente economici, anche per un bilocale in zona decentrata. Del resto persino i box auto hanno raggiunto prezzi vertiginosi.......
    Ecco come la sinistruzza illiberale e antipopolare, nel contesto della sua manovra vergognosa di politica economica senza rispetto per i cittadini, il loro lavoro, i loro risparmi, tratterà gli immobili .........

    dal quotidiano LIBERO di oggi

    "CARA, DOLCE CASA Tutti i trucchi per farcela pagare

    di ALESSANDRO GIORGIUTTI

    Con il rialzo degli estimi catastali rincari fino al 200%. E Bersani ci vuole obbligare a mettere pannelli solari nei palazzi per riscaldare l'acqua: una follia da 30mila euro

    Se comprare una casa è il sogno tradizionale degli italiani, sopportarne i costi è il tradizionale incubo. Un incubo che, grazie alla politica economica del governo, minaccia di diventare ricorrente. L'incubo prende ad esempio le forme dell'aggiornamento degli estimi catastali affidato ai comuni. Una misura grazie alla quale i sindaci, per compensare i dolorosi tagli nei trasferimenti destinati dallo Stato agli enti locali, provvederanno a rendere più caro il valore delle case; e più onerose, conseguentemente, tutte le imposte ad esso legate. Il gettito complessivo della famigerata Ici, per dirne una, schizzerà, secondo le stime di Confedilizia, dagli attuali 10 miliardi di euro a 20 o addirittura 30 miliardi.
    I COSTI DELLA "BIOEDILIZIA" Ma si nasconde, l'incubo, anche dietro misure dall'apparenza più rassicurante. Il decreto legislativo sulla "bioedilizia" è senza dubbio una di queste. I tecnici del Ministero dello sviluppo economico, del quale è titolare Pierluigi Bersani, stanno infatti mettendo a punto la riforma di un decreto del 2005 (il numero 192), che disciplina l'efficienza energetica degli edifici. Il proposito è lodevole: ridurre i consumi di energia nelle abitazioni ed eliminarne, per quanto possibile, gli sprechi. Mettendo un freno alle dispersioni di calore e insieme ponendo uno schermo all'eccessivo irradiamento solare, ad esempio. Ma anche prevedendo l'obbligo, per tutti gli edifici di nuova costruzione, di dotarsi di pannelli solari per il riscaldamento idrico. Almeno il 50% dell'acqua utilizzata in casa dovrebbe, secondo gli uomini di via Veneto, essere scaldata da un impianto solare termico. Che però ha un costo non indifferente: secondo le stime pubblicate da Italia Oggi, le cifre ondeggiano tra i 2.500 e i 5.000 euro, a seconda delle dimensioni dell'appartamento. Non basta. Le nuove case dovranno tutte essere dotate di un impianto fotovoltaico per la produzione di una quota di energia elettrica. E qui i prezzi si fanno più elevati. Dotarsi di un impianto di questo tipo, capace di fornire tanta energia quanta quella assicurata da un contatore di 3 kilowatt-ora, verrebbe a costare dai 22.000 ai 24.000 euro (il governo si riserva comunque di definirne la potenza con un decreto ministeriale apposito). A conti fatti, escludendo le possibili agevolazioni statali, i nuovi oneri (che naturalmente dal costruttore ricadrebbero a cascata su proprietari e inquilini) aumenterebbero del 10% i costi delle case. Senza contare il fatto che, qui, non si tratta di stimoli e incentivi, ma di obblighi. Ed è legittimo domandarsi come potranno assolverli tutti i nuovi edifici, se si considera che per fornire 3 kilowatt-ora d'energia la superficie dei pannelli solari dovrebbe estendersi per 25 metri quadrati. Dove posizionarli, in un condominio di dimensioni normali? In questo caso, par di capire leggendo il documento che il Ministero diffonde anche attraverso il suo sito internet, i contravventori - così li si definisce - dovranno giustificarsi presentando «una relazione tecnica».
    PIOVE SUL BAGNATO Insomma, piove sul bagnato, come commenta sconsolato Giacomo Carini, presidente dell'Unione piccoli proprietari immobiliari. Inventare nuovi oneri ed escogitare nuovi balzelli da far gravare sulla casa è il filo rosso che dà la misura di una politica economica che, fra molti difetti, ha almeno il pregio della coerenza. Il già citato aggiornamento dei valori catastali potrebbe avere come effetto un vero salasso. Dell'Ici che rischia di raddoppiare, se non di triplicare, già s'è detto. Ma non sarà, questo, l'unico rialzo. Come mostra la tabella a lato, le imposte dirette sugli immobili (dall'Irpef all'Ires alle addizionali provinciali e regionali) potranno salire dai 6,8 miliardi del gettito attuale a 13 miliardi. Mentre il gettito delle imposte indirette (dalla tassa di registro all'imposta catastale, passando per l'imposta ipotecaria) rischia di passare dai 4,5 miliardi di oggi a 11. E se tutto questo non bastasse, ecco per gli amministratori di condominio un simpatico buffetto: un articolo della Finanziaria li obbligherà ad applicare la ritenuta d'acconto del 10% sui corrispettivi dovuti agli appaltatori di servizi. Dovranno perciò compilare l'F24 anche per banali operazioni di manutenzione, la duplicazione di una chiave o la sostituzione di una lampadina. Tempo perso per gli amministratori, possibili costi per gli inquilini, ma (grazie alla ritenuta del 10%) una discreta somma incassata in anticipo dallo Stato.
    "

    Saluti liberali
    chi e' ALESSANDRO GIORGIUTTI ETA': 28 anni LAUREA in Lettere
    dulcis in fundo
    lavora pure per libero

  3. #13
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    dal quotidiano LIBERO di oggi

    Il governo stanga la casa e grazia i re del mattone

    di ANTONIO CASTRO


    ROMA Ultimi scampoli di Finanziaria al Senato. Entro martedì il testo rivisto e corretto deve approdare in Aula. Cambio in corsa per le nuove società immobiliari quotate (Siiq). L'imposta sugli utili sarà del 20%, ma si ridurrà al 15% se si applicano contratti calmierati. Paradosso: tasse più basse alle società quotate e più alte per il cittadino che affitta un appartamento. Ennesima rivoluzione per la rottamazione. Il contributo per le auto Euro 0 e Euro 1 (senza comprarne una nuova), scende da 200 a 80 euro, più il rimborso totale dell'abbonamento annuale ai mezzi pubblici. Resta invece il bonus di 800 euro per l'acquisto di un Euro 4 o 5 con l'esenzione del bollo per 2 anni, che sale a 3 anni se se ne acquista una sotto i 1.300 cc di cilindrata. Il Demanio potrà vendere gli immobili con uno sconto del 30% rispetto al valore di mercato, mentre scompare la tassa di successione nei passaggi di aziende tra padre e figlio. La grande novità è rappresentata però dal via libera del ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, alla costituzione di un Fondo per l'assunzione dei precari della pubblica amministrazione, pescando soldi dai "conti dormienti". Nel capitolo "dormienti" rientrano anche azioni, Bot e titoli non movimentati da tempo. L'idea è tutt'altro che inedita. Già il 4 ottobre 2005 l'allora ministro Giulio Tremonti pensò bene di inserire nella Finanziaria 2006 il prelievo dei soldi sui conti bancari non utilizzati da più di 15 anni, per rimborsare parzialmente le quasi 800mila vittime dei crack finanziari Parmalat, Cirio e Giacomelli e dei bond argentini. L'iniziativa di Tremonti - contenuta ai commi 343, 344 e 345 della manovra - si arenò definitivamente nel maggio successivo quando il Consiglio di Stato bloccò l'accesso ai conti dormienti. I truffati, oggi, ancora aspettano. Questa volta la proposta del governo Prodi - che dovrebbe permettere l'assunzione a tempo indeterminato di circa 350mila precari - rischia di impantanarsi nuovamente. In ballo - oltre alle banche che scalpitano per gestire i quattrini senza eredi - anche i Comuni. Fino ad oggi, infatti, i soldi non reclamati andavano di diritto al comune di residenza dello scomparso. Se però il governo dovesse spuntarla - e riuscisse a mettere le mani su questo patrimonio stimato tra i 5 e i 20 miliardi di euro - c'è il rischio che un solo erede, non dovutamente contattato, possa far crollare tutto l'impianto. È già successo in Svizzera con i patrimoni non reclamati dai parenti delle vittime dell'Olocausto nazista. Nel 2001 le banche elvetiche dovettero addirittura acquistare delle pagine di giornale per evitare reclami. Ma non basta. Il ricorso ai conti dormienti può rappresentare una risorsa una tantum, ma non sul lungo periodo. Lo stock accumulato (che il Tesoro non ha mai voluto quantificare) è ingente. Ma non si può immaginare che il gettito di questo provvedimento possa essere duplicabile anche in futuro. Insomma, se realmente il governo dovesse assumere i 350mila precari grazie ai soldi non reclamati, si aprirebbe (a regime) un baratro nei conti pubblici dei prossimi anni, perché non è un'entrata strutturale. Con un appesantimento del debito pubblico. Alla faccia di Maastricht e dei parametri europei. E dei precari beffati come i creditori dei bond.
    Saluti liberali

  4. #14
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    dal quotidiano LIBERO di oggi


    Prima stangano la casa Poi ci raccontano che è un nostro diritto

    di MARIELLA ALBERINI

    Cara Mariella, sono comparsi di recente per le strade di Roma dei manifesti della sinistra radicale, nei quali si afferma con enfasi che "la casa è un diritto". La cosa mi fa sorridere, dato che proprio in questi giorni ho constatato come io e mia moglie, cointestatari dell'appartamento in cui viviamo, paghiamo ciascuno due rate semestrali di 257,76 euro per l'Ici. Fatti due conti, oltre 1000 euro l'anno di imposte obbligatorie, non detraibili, sulla prima casa! Mi piacerebbe avere un suo commento su queste cifre ... Cristiano Giusti- Roma

    Caro Cristiano, la sinistra ha sempre sostenuto a parole che la casa è un diritto inalienabile. Dall'avvento della Repubblica, gli Italiani si sono conquistati questo diritto a caro prezzo, impegnando i risparmi e arricchendo le banche con i mutui. Fino a qualche anno fa la casa era ritenuta una fonte di reddito per la 740 (dichiarazione dei redditi). Quando tale iniquo balzello è scomparso, ne è spuntato un altro ben più pesante l'Ici. Gioverebbe ricordare che questa tassa era stata presentata come la panacea risolutiva per i bilanci comunali sempre in deficit. Da allora, detti bilanci si sono ancor più aggravati e l'evasione dell'Ici, in particolare nel Sud Italia, pare sia arrivata a livelli assurdi. Inutile parlare di evasione fiscale quando i Comuni non si rivelano in grado di eseguire semplici operazioni di controllo. Basterebbe riferirsi agli allacciamenti dell'Enel per risalire alle proprietà insolventi. Intanto la nuova Finanziaria avrà in serbo tra i suoi codicilli qualche nuova tassa sulla casa. I pochi "fortunati" che hanno avuto accesso alle case popolari, oltre a dover pagare affitti anche se minimi, vivono nel completo degrado di questi stabili, la manutenzione dei quali è del tutto ignorata dagli enti preposti. Pensiamo alle Vele dei sobborghi napoletani. O anche nelle periferie milanesi dove sovente si lamenta la mancanza di riscaldamento in inverno. È quindi abbastanza assurdo parlare di diritto alla casa. Che cosa fanno o hanno fatto i governi di sinistra in proposito? Hanno continuato a coniare slogan populistici per creduli elettori, i quali non si rendono conto di tirare la "carretta" a vantaggio di coloro, i quali vogliono amministrarli. E devono continuare a foraggiare clientele comunali, provinciali, regionali, nazionali. La storia infinita continua a danno del cittadino operoso: una minoranza bistrattata in grado di mantenere tutto lo Stivale. E nel 2007 si andrà avanti così. Coraggio e auguri. (m.alberini@iol.it www.mariellaalberini.it)

    Saluti liberali

 

 
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