Ammazzato di botte, o forse spintonato fino a fargli battere la testa, o ancora, forse, colpito con un'ascia. Non è ancora chiara la dinamica di un omicidio compiuto da alcuni malviventi durante una rapina a Borgo Segezia, a circa dodici chilometri da Foggia, dove un anziano agricoltore, Francesco Trivisano, 83 anni, viveva insieme alla moglie.
Secondo una prima ricostruzione, due uomini si sarebbero introdotti nell'appartamento in serata. I coniugi erano in casa. I banditi avrebbero costretto la donna a salire al piano superiore, intimandole di restare lì. Solo quando non ha sentito più rumori al piano di sotto, la donna è tornata al piano inferiore e ha trovato il corpo del marito, ormai privo di vita.
L'uomo sarebbe stato picchiato a morte. O forse, spintonato, avrebbe battuto la testa a terra. Tuttavia gli investigatori, accanto al cadavere, hanno anche rinvenuto un'ascia. Ad avvertire i carabinieri è stato il nipote della donna, chiamato subito dopo il rinvenimento del corpo di Trivisano.
Ma c'è anche un'altra versione dei fatti, resa agli inquirenti da alcuni vicini della coppia. Marito e moglie avrebbero avuto un violento diverbio con alcuni cittadini stranieri. L'abitazione, teatro dell'omicidio, si trova in un comprensorio abitato anche da extracomunitari che lavorano come braccianti.
Rapina in casa nel Foggiano ucciso un uomo di 83 anni - Repubblica.it