Lo scandalo della melamina che ha tenuto banco nei mesi passati e che ha causato diverse morti in Cina potrebbe avere uno strascico, anche per i bambini di altri paesi.
Secondo uno studio presentato al 104th Annual Scientific Meeting dell’American Urological Association (AUA) da un gruppo di ricercatori americani, tutti i bambini che nel tempo sono venuti in contatto con questa sostanza e che, apparentemente, non hanno avuto problemi di salute potrebbero in futuro sviluppare calcoli renali.
Dalle prime analisi compiute dai ricercatori mediante ultrasuoni su 50 bambini tra i 6 e i 18 mesi d’età che presentavano doppi calcoli renali, si è accertato che l’85% di questi era entrato in contatto con la melamina. Da questi dati si è potuto stabilire che lo sviluppo dei calcoli non avviene immediatamente ma occorrono diversi mesi. Tuttavia, rassicurano i ricercatori, il trattamento di questo disturbo avviene in modo non invasivo ed efficace.
Un secondo studio poi ha analizzato i dati clinici di 165 bambini di età compresa tra i 50 giorni e i 3 anni che presentavano calcoli urinari e che avevano una storia di consumo di latte in polvere contaminato dalla melamina. Dai dati ottenuti si è evidenziato come il picco d’incidenza dei calcoli si è verificato tra i 6 e i 12 mesi d’età. Di questi, il 50,3% è risultato asintomatico, il 16,9% ha mostrato difficoltà e dolore di minzione, il 14,6% aveva avuto delle coliche, il 10,9% una ridotta o assente emissione di urina, infine il 7,3% aveva anche emissioni di sangue insieme all’urina.
«Questo studio mostra le complicazioni a lungo termine per i bambini che sono stati nutriti con prodotti contaminati dalla melamina. Sia i genitori che i medici dovrebbero vigilare su questi segni e sintomi nei bambini che hanno consumato il latte in polvere contaminato» ha dichiarato il dr. Anthony Atala, portavoce dell’AUA.
(lm&sdp)

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