BULGARIA: SI VOTA DOMENICA. PARVANOV FAVORITO
19.10.2006 - SofiaElezioni presidenziali, domenica, in Bulgaria, le quarte democratiche dalla caduta del comunismo nel 1989. Ex dirigente del partito che per decenni ha monopolizzato il potere, il presidente Gheorghi Parvanov può contare su una forte popolarità: la sua rielezione appare scontata, anche se probabilmente sarà decisa solo nel ballottaggio il prossimo 29 ottobre. Quasi 6,5 milioni di cittadini, in un Paese di quasi otto milioni di abitanti, sono attesi nelle circa 11.500 sezioni elettorali.
La Bulgaria é una repubblica parlamentare e i poteri del capo dello Stato sono limitati e per lo più rappresentativi. Il presidente ha il diritto di veto su progetti e disegni di legge, rappresenta il Paese all'estero, firma gli accordi internazionali ed é il capo supremo delle Forze armate. Il suo mandato é di cinque anni e può essere rinnovato una sola volta. é eletto al primo turno, solo se un candidato ottiene il 50% dei consensi e l'affluenza supera il 50%. Secondo gli ultimi sondaggi, l'affluenza non dovrebbe superare la soglia del 40% al primo turno (sarebbe un minimo storico dopo il 42% al primo turno nel 2001). Appare così nient'affatto remota l'eventualità di un ballottaggio fra i due candidati che avranno raccolto il maggior numero di voti al primo turno.
Per il presidente uscente Parvanov, ex leader del Partito socialista bulgaro (Psb, ex comunisti) la vittoria appare comunque scontata. Il merito di cui il capo dello Stato si fa maggiore vanto é l'aver portato la Bulgaria nell'Ue già dal primo gennaio 2007. Il voto non é incisivo come per le parlamentari o le amministrative, ma come d'abitudine tanti bulgari potrebbero recarsi alle urne soprattutto per esprimere la propria insoddisfazione. A parte l'8%-10% della popolazione costituita da benestanti, infatti, la società bulgara soffre a causa del carovita, ed é allarmata per l'alto livello della corruzione pubblica e dalla criminalità dilagante. Grande del resto é la delusione per le mancate promesse della classe dirigente. Questa volta la protesta potrebbe essere espressa soprattutto con l'astensione.
A suscitare le ire popolari potrebbe essere anche l'assenza di valide alternative a Parvanov. Alle elezioni, infatti, si presentano sette candidati, ma secondo gli ultimi sondaggi Parvanov, appoggiato dal suo partito - al governo insieme con il partito della minoranza turca (Mdl) e il Movimento nazionale dell'ex premier Simeone II, di centrodestra - e dal Mdl, otterrebbe al primo turno solo il 45%-50% dei voti.
Resterebbero così briciole per gli altri sei concorrenti. Gli ultimi quattro candidati otterrebbero tra l'uno e il 5%. Al terzo posto, col 10%-15%, viene indicato Nedelcho Beronov, presidente della Corte costituzionale, appoggiato dai due principali partiti di destra, l'Unione delle forze democratiche (Ufd) dell'ex presidente della Repubblica Peter Stoyanov, e i Democratici per una forte Bulgaria (Dfb) dell'ex premier Ivan Kostov. La frantumazione e le lotte intestine nella destra in Bulgaria, iniziate dopo la sconfitta alle politiche del 2001, si sono aggravate con il passare degli anni e preannunciano una sconfitta anche questa volta.
Al secondo posto viene indicato il controverso cinquantenne Volen Siderov (20%-25%), leader del partito ultranazionalista Ataka (attacco), il cui “debutto” é stato dirompente nelle politiche del 2005: 8,2% dei voti e 21 seggi in Parlamento (su 240 in tutto). La sua comparsa sulla scena ha scioccato la classe politica postcomunista che pensava di avere ripartito stabilmente la “pogacha”, come si dice in Bulgaria, (“pagnotta”) del potere nel Paese tra destra e sinistra con la larga coalizione del governo del socialista di Serghei Stanishev. Siderov é diventato la “pecora nera” e bersaglio di attacchi da tutte le parti, anche dalla destra all'opposizione, attirandosi attributi come “paranoico” e “fascista”. Il risultato di un eventuale ballottaggio tra Parvanov e Siderov potrebbe però non essere del tutto scontato come al primo turno. Non é da escludere infatti un affluenza inaspettata di elettori simpatizzanti di Ataka: i cosiddetti “perdenti” della transizione poscomunista, oggi non pochi in Bulgaria.
Autore: Atanas Tsenov
Fonte: ANSA