Lo strano caso di Abu Omar

[Kobra]

Confesso di aver seguito poco la vicenda del rapimento ad opera della CIA e dei nostri S.S. (dicono) comprese le successive polemiche politiche, il ruolo di Farina, ecc... Per di più la storia era passata da un pezzo nel dimenticatoio mediatico e nessuno più ne parlava.

Due giorni fa una persona mi racconta, invece, alcuni retroscena di cui non ero assolutamente al corrente secondo cui:

a) l'Imam sarebbe stato in informatore della CIA;
b) il cosiddetto rapimento sarebbe stata una messinscena dovuta al fatto che il doppio gioco era stato scoperto;
c) Abu Omar non sarebbe ospite delle galere egiziane ma di qualche albergo in Florida (magari dopo aver fatto una capatina dal barbiere...)



d) il gobierno attuale avrebbe posto sulla vicenda il Segreto di Stato.

Non conoscendo la fonte non ho elementi per giudicare e mi piacerebbe essere aggiornato da qualche forumista più informato anche se, sgooggolando, ho pescato questo articolo pubblicato il 03/07/2005:

http://www.feltrinelli.it/FattiLibri...?id_fatto=5123

Comunque, al di là dei discorsi, è importante sapere se è vera la storia del segreto di stato; perché, se è vera, allora bisognerà porsi qualche ulteriore domanda...

[DrugoLebowsky]

il segreto di Stato sarebbe stato messo dal gobierno precedente. Quello attuale discute se toglierlo o no.
Creto, almeno creto, come direbbe Magnotta.

[Kobra]

Guido Olimpio - Paolo Biondani: Rivelazioni su Abu Omar. “In Albania era confidente della Cia”
Tratto da "Corriere della Sera", 03 luglio 2005

La Cia ha rapito una sua creatura? Un’inchiesta giornalistica del Chicago Tribune ha fatto luce sul passato di Abu Omar, l’imam rapito a Milano il 17 febbraio 2003 e finito sotto tortura in Egitto: per questo sequestro di persona i magistrati milanesi hanno ordinato l’arresto di 13 agenti della Cia.

Dall’indagine dei pm risulta che Abu Omar era arrivato in Italia nel 1997 dall’Albania, dove ha lasciato una moglie e tre figli. Ora il quotidiano di Chicago ha scoperto che tra il ‘95 e il ‘97 Abu Omar era diventato “il più produttivo informatore della Cia e dei servizi segreti albanesi”: il primo confidente degli 007 americani sulla Jamaa Islamyia, il gruppo integralista egiziano che nel ‘98 parteciperà alla fondazione del Fronte di Al Qaeda.

Il “Chicago Tribune” (che ha anticipato al Corriere le tre corrispondenze su Abu Omar pubblicate oggi da Milano, Alessandria d’Egitto e Tirana) è riuscito a far parlare i capi dipartimento dei servizi albanesi (Shik), Astrit Nasufi e Flamur Giymisha, che avevano gestito Abu Omar e hanno confermato il suo ruolo di primo informatore della Cia.

Un retroscena che s’incastra perfettamente nel quadro già accertato dalla Digos e sembra rispondere a una domanda chiave: perché la Cia, tra decine di integralisti europei, ha rapito proprio Abu Omar?

Sentito come testimone, il suo fratello di fede Mohammed Reda, l’unico che riuscì a parlargli al telefono nel 2004, ha spiegato che Abu Omar, appena fu trasferito in Egitto, si sentì proporre un contro reclutamento: “Il ministro dell’Interno Habib Al Adly gli disse che, se avesse accettato di lavorare come infiltrato dei servizi egiziani, lo avrebbero fatto tornare in Italia in 48 ore...

Abu Omar rifiutò. Fu portato subito in un altro carcere dei servizi egiziani, dove fu sottoposto a torture tremende”.

Abu Omar era emigrato nei primi anni ‘90 in Albania, dove lavorava per due fondazioni islamiche ( Al Haramain eRihs) che dopo l’11 settembre finiranno nella lista nera Usa dei presunti finanziatori di Al Qaeda.

Il suo arresto è “accidentale”: allertato dalla Cia, lo Shik scopre che è intestata a lui una “Land Rover verde scuro” che allarma l’antiterrorismo. Dopo 10 giorni di interrogatori “senza troppe pressioni fisiche”, dichiara Nasufi, all’epoca numero due dello Shik, “Abu Omar ha ammesso di far parte della Jamaa egiziana, ha fatto i nomi di una decina di affiliati e ha fornito almeno 20 o 30 temi d’indagine alla Cia”.

Gli stessi ufficiali albanesi ora in pensione spiegano che il loro dipartimento “era in sostanza un braccio della Cia”: ad addestrarli era “Mike”, il capocentro dell’intelligence americana, morto nel ‘96 in un incidente stradale e quindi sostituito da “Francis”. La Cia riceveva “rapporti manoscritti “dopo ogni interrogatorio di Abu Omar e lo considerava “molto credibile”: “Era la prima volta - rivela Nasufi - che riuscivamo a rifornire gli americani di informazioni”.

L’imprevisto passato di confidente, secondo alcuni inquirenti milanesi interpellati ieri dal “Corriere”, offre la prima spiegazione credibile del rapimento e della proposta ricevuta da Abu Omar in Egitto: tornare a fare l’infiltrato, questa volta in Italia.

Di certo nel 2002 2003 la Cia riceveva in via ufficiale le intercettazioni dell’inchiesta milanese che accusava Abu Omar di reclutare kamikaze per la guerra in Iraq, scoppiata un mese dopo il sequestro. Ma l’utilità del confidente potrebbe spiegare anche perché Abu Omar riuscì a sfuggire agli arresti con cui Cia e Shik decimarono nel 1997 la rete albanese della Jamaa.

E perché Abu Omar, lo stesso anno della fuga da Tirana, ottenne addirittura “asilo politico “in Italia.

[Kobra]

il segreto di Stato sarebbe stato messo dal gobierno precedente. Quello attuale discute se toglierlo o no.
Creto, almeno creto, come direbbe Magnotta.

Beh... Non gli resta molto tempo per discuterne...

E se non c'è niente da nascondere perché mantenerlo?

[Kobra]

il segreto di Stato sarebbe stato messo dal gobierno precedente. Quello attuale discute se toglierlo o no.
Creto, almeno creto, come direbbe Magnotta.

Una veloce sgooggolata "abu omar segreto di stato" produce una selva di risultati tra cui due interessanti

Il primo di Repubblica dal titolo: "Abu Omar, così Pollari raccontò
il segreto di Stato che non c'è" dove, tra l'altro si legge:

in questo affare, il generale (Pollari, dnr) tornerà ad agitare il canovaccio preparato con il governo Prodi e l'ex governo Berlusconi, con la maggioranza politica di ieri e quella di oggi.

Un canovaccio oggi documentabile. Se ne può leggere nelle 42 pagine di trascrizione che danno conto della registrazione audio di quanto accaduto tra le 8.40 e le 9.50 del 15 luglio scorso in un ufficio della Procura della Repubblica di Milano, quando Pollari rende il suo primo e unico interrogatorio ai procuratori aggiunti Ferdinando Pomarici e Armando Spataro.

Al contrario di quanto lascerà credere una volta fuori dal palazzo di giustizia e da allora per un'intera estate, quella mattina, il generale non ha nessun segreto di Stato da opporre sul sequestro dell'imam egiziano.

Né di fatto si avvale davvero del suo diritto al silenzio.

http://www.repubblica.it/2006/09/sez...eto-stato.html

Il secondo è de Il Foglio. Titolo: "Lo scandalo è il (non) segreto di Stato" ove si legge:

Nessuno ha mai davvero creduto che il governo Berlusconi e il Sismi di Pollari fossero all’oscuro dell’operazione condotta in Italia da una trentina tra agenti della Cia e basisti del Sismi.

Lo scandalo, dunque, è un altro, come abbiamo scritto fin dal primo giorno di questa incredibile vicenda, in cui sotto accusa sono finiti coloro che per mestiere cercano di evitare un attacco terroristico.

Lo scandalo, anzi la farsa, non è quella del coinvolgimento del Sismi nella cattura di Abu Omar, è piuttosto il cortocircuito politico e giudiziario e giornalistico per cui non siamo riusciti a difendere una speciale e coperta operazione internazionale antiterrorismo, compiuta insieme con i nostri alleati americani.

Lo scandalo è che non abbiamo posto il segreto di stato, come avrebbero dovuto fare Letta e Berlusconi alle prime indagini della magistratura di Milano.

Tantomeno abbiamo avuto il coraggio di rivendicare la cattura di Abu Omar, come avrebbe fatto un qualsiasi presidente americano se qualcuno avesse scoperto un’operazione segreta dell’Fbi o della Cia.

http://www.ilfoglio.it/uploads/camil...onsegreto.html

Quindi due riflessioni, caro Drugo.

La prima, che certi giornalisti sono proprio dei fessi a farsi infinocchiare da un inquisito.
La seconda, inquietante, è che l'impressione generale è stata che il segreto di stato fosse stato imposto mentre sembra non sia così...

La cosa è grave perché se è Lei a pensarla così poco male vista la stampaccia che legge... Ma io, che rifuggo dalle opinioni dei giornalai e mi affido a Radio e agenzie... Ugualmente sono stato contagiato dalla falsità.

Preoccupante...

[UgoDePayens]

Questi COGLIONI di sinistri hanno sputtanato a vita un prezioso infiltrato degli Stati Uniti nelle reti terroristiche islamiche.

I miei più sentiti ringraziamenti...

[Kronos]

Questi COGLIONI di sinistri hanno sputtanato a vita un prezioso infiltrato degli Stati Uniti nelle reti terroristiche islamiche.

I miei più sentiti ringraziamenti...

prego? La vicenda non è mica di questanno...

[UgoDePayens]

prego? La vicenda non è mica di questanno...

Con "COGLIONI SINISTRI" si intendono tutti coloro (e non sono di Forza Italia) che hanno alzato il polverone, che hanno istigato la magistratura italiana (chissà a che corrente aderiscono 'sti giudici eh?) a perseguire un'indagine addirittura CONTRO LA CIA!
Un granchio enorme, una vicenda che i soliti idioti antiamericani speravano di sfruttare per i loro bassi fini propagandistici, e che ha finito col danneggiare, nell'ordine:
1) un importante operazione di antiterrorismo;
2) i servizi segreti americani (infangati e accusati di violazioni dei diritti umani, quando invece di rapire un povero, pooovero musulmano, stavano recuperando un loro agente infiltrato);
3) i servizi segreti italiani (addirittura messi sotto accusa in commissione!!);
4) i rapporti tra l'Italia e l'unica superpotenza al mondo.

Un bel colpo a segno per i Rossi...

[Kobra]

prego? La vicenda non è mica di questanno...

Guardi... io sarò anche disinformato ma di questa vicenda se ne è parlato a iosa questa estate; addirittura, se non vado errato, subito dopo le votazioni con il presunto coinvolgimento di Prodi o Berlusconi, non ricordo. Cosa che poi, essendo inconsistente, è passata nel dimenticatoio.

Quindi, Ugo, mi conferma che su questa storia la nostra "stampella" di sinistra è scivolata su un'enorme buccia di banana imbastendo un "caso" sul nulla con intenti fin troppo evidenti (perciò dico sempre che è serva e servile) per di più danneggiando i nostri interessi nazionali?

[UgoDePayens]

Ma, caro Freeflag, valuti un pò lei: abbiamo accusato i servizi segreti della Nazione più potente al mondo di violare i diritti umani sul nostro territorio nazionale, pretendendo che i loro agenti comparissero per essere giudicati dai nostri illuminati tribunali...

... E invece alla fine viene fuori che i servizi segreti americani non hanno rapito nessuno. E che anzi stavano lavorando con un agente infiltrato, ora grazie ai Prodi italiani sputtanato a vita.

Se questo è difendere l'interesse patrio...
Forse sarebeb più utile, che so, dichiarare direttamente guerra agli Stati Uniti.