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    Meda sabios paris
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    Angry Pattummiera della Campania!

    L’Unione Sarda, 20 ottobre 2006

    Sardegna-pattumiera
    Duecento tonnellate di rifiuti in arrivo dalla Campania



    La Sardegna accoglierà nei prossimi giorni cinquecento metri cubi di rifiuti urbani provenienti dalla Campania.
    L’assessore regionale per l’Ambiente ha raccolto l’appello di Bertolaso ed ha accettato di far giungere nell’Isola i tir con l’ immondezza

    Nell’elenco delle regioni che si porteranno a casa una fetta di spazzatura della Campania c’è anche la Sardegna.

    Le 38 mila tonnellate di immondizia sparse lungo le strade dei Comuni all’ombra del Vesuvio hanno infatti convinto l’assessorato alla Difesa dell’ambiente a far arrivare sull’Isola circa 200 tonnellate di rifiuti solidi urbani indifferenziati. Rifiuti che presto verranno stoccati nella discarica di “Coldianu”, nei pressi di Ozieri.

    La Regione ha dunque deciso di dare una mano ai colleghi partenopei guidati da Antonio Bassolino garantendo la propria disponibilità al commissario per l’emergenza rifiuti in Campania, Guido Bertolaso. La richiesta del capo del dipartimento della Protezione civile è arrivata sul tavolo del neo assessore alla Difesa dell’ambiente, Cicitto Morittu, lo scorso 14 ottobre (lettera n° 25188/cd/rif). L’esponente dei Ds ha immediatamente girato l’invito alla società di gestione della discarica, il Consorzio Zir di Chilivani-Ozieri.
    Avant’ieri è arrivata la conferma : «Piena disponibilità al conferimento richiesto». Ovvero, è scritto nella lettera di risposta, «circa cinquecento metri cubi di rifiuti urbani indifferenziati
    Prodotti nella Regione Campania». Nella sua richiesta, l’assessorato all’Ambiente ha motivato la scelta della discarica di Ozieri dopo aver valutato la situazione degli impianti regionali. «É quello che presenta una maggiore volumetria disponibile a ricevere 500 metri cubi di rifiuti», spiega la Regione.
    «Vi ringraziamo per aver scelto il nostro impianto al fine di trovare una soluzione parziale alla grave emergenza», replica il presidente del Consorzio industriale, Salvatore Luridiana.
    E infatti la discarica di primo livello ( controllata per il 51 per cento dal Consorzio Zir di Chilivani
    e per il 49 dalla Chilivani Ambiente), oltre a servire una buona parte dei Comuni del Logudoro e dintorni, è subissata di domande che provengono da tutta l’Isola. Richieste che non sempre possono essere accolte.

    Nel fugace scambio d’amorosi sensi tra la Regione e gli amministratori della discarica, è stata stabilita anche la tariffa di smaltimento applicata per i conferimenti cosiddetti «fuoriambito»: circa cento euro a tonnellata, compresa di Iva ed ecotassa.

    Insomma, le pratiche burocratiche sono state sbrigate e le 200 tonnellate di rifiuti potrebbero sbarcare a giorni sulle coste dell’Isola.
    A stabilire la data esatta – così come espressamente richiesto dal Consorzio industriale di Chilivani - sarà lo stesso assessorato all’Ambiente.

    E mentre in Sardegna la vicenda rimane avvolta nel silenzio, ieri in Sicilia (esattamente nella discarica di Castellana Sicula, provincia di Palermo) sono arrivati trentasei Tir carichi di rifiuti partiti in nave dalla Campania, circa mille tonnellate. Le proteste di una dozzina di consiglieri comunali e le tensioni al porto di Catania non hanno comunque impedito che la spazzatura venisse portata nella discarica.

    Entra dunque nel vivo l’«operazione salvataggio della Campania» fortemente sostenuta dal presidente regionale del Piemonte, Mercedes Bresso. Un appoggio «in nome del principio della reciprocità tra regioni» che lunedì scorso la Bresso ha concretizzato con una presa di posizione ufficiale.
    «Ci prenderemo carico di 3.500 tonnellate di rifiuti provenienti dalla Campania perché rappresentano soltanto lo 0,15 per cento della spazzatura prodotta dai piemontesi nel 2005», ha comunicato l’assessore all’Ambiente, Nicola De Ruggero. «Si tratta della stessa quota che verrà accolta
    dalla Lombardia - conclude - ma inferiore a quella prevista per Toscana ed Emilia Romagna che riceveranno 4.300 tonnellate».
    La spazzatura verrà stoccata nelle due discariche di Asti, quella di Valterza e di Cerro Tanaro.

    L’appello della Bresso è stato raccolto anche dal governatore della Sicilia, Salvatore Cuffaro, disposto a farsi carico di un migliaio di tonnellate.

    Ma a dispetto delle dichiarazioni di solidarietà bipartisan, arrivano le proteste di chi non vuole che la propria regione diventi una delle «pattumiere d’Italia». A guidare la rivolta sono la Lombardia, il Piemonte e la Calabria. «Ogni anno la Campania si trova con tonnellate di rifiuti da smaltire che invadono le strade delle sue città - sostiene il capo delegazione della Lega della giunta regionale lombarda, Davide Boni - e non è giusto pagare per la mancanza di volontà dimostrata dagli amministratori campani nel momento in cui avrebbero dovuto pianificare e risolvere il problema dei rifiuti».

    Anche in Piemonte i politici regionali e provinciali di Alleanza nazionale, Lega e Forza Italia criticano
    pesantemente la scelta della Bresso. «È un gesto da incoscienti e in questo senso Torino non è in grado di dare soccorso a nessuno».

    Il dissenso che arriva dalla Calabria ha lo scopo di scongiurare l’arrivo di cinquecento tonnellate di rifiuti al giorno per un totale di dieci giorni. Infatti il consiglio comunale di Cassano allo Ionio ha
    approvato un documento contro l’ordinanza disposta dal commissario regionale per l’emergenza ambientale che sancisce l’arrivo dei rifiuti.
    «La nostra discarica di Contrada Silva deve restare al servizio del territorio».

    Domenica scorsa (15 ottobre) Bertolaso aveva confermato che i trasferimenti dei rifiuti della Campania sarebbero partiti entro la fine di questa settimana.
    «Stiamo aspettando le risposte dalle regioni - aveva precisato il capo della Protezione civile - e a breve ci sarà un miglioramento sul fronte della nuova emergenza che ha investito la Campania». Quindi ha aggiunto: «Non é stata presa alcuna decisione né sulle modalità di trasferimento dei rifiuti, né sui siti di stoccaggio. Le notizie riportate dalla stampa sui possibili quantitativi che dovrebbero essere trasferiti nelle altre regioni sono le libere interpretazioni di chi le riferisce». Aveva concluso sibillino.

    Per avere un quadro generale della situazione- rifiuti a livello nazionale e per comprendere la portata del problema basti pensare che ogni italiano produce mediamente 533 chili di rifiuti l’anno.
    L’ultimo dato utile risale al 2004 e dice che il Belpaese ne ha fabbricato 131 milioni di tonnellate.
    Una produzione che non risulta uniforme in tutto il Paese. Infatti la relazione del presidente della Commissione ambiente al Senato, Tommaso Sodano, rileva che nelle regioni del nord si produce il 45 per cento dei rifiuti urbani mentre nel Centro (con il 20 per cento della popolazione) si arriva al 22 per cento.
    Al Sud, invece, con un terzo della popolazione, si produce il 32 per cento. Negli ultimi anni i rifiuti urbani sono in costante crescita: tra il 1999 e il 2004 l’aumento è stato dell’11,3 per cento.

    EMILIANO FARINA

  2. #2
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    La rumenta campana arriverà anche qui a Genova, a Scarpino per la precisione, e non sarà la prima volta che pagheremo per le colpe altrui. Ma la colpa principale è nostra, che abbiamo eletto pessimi amministratori, ora Burlando, sinistra, prima la giunta Biasotti, destra, uniti dalla stessa sudditanza alle richieste di Roma.

 

 

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