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    Predefinito Hezbollah si riarma e l'ONU sta a guardare

    http://www.paginedidifesa.it/2006/londei_061025.html

    Unifil 2, Hezbollah riarma e l’Onu sta a guardareFranco Londei, 25 ottobre 2006

    Quando nel settembre 2006 prese il via la missione Unifil 2, si prefiggeva non solo di frapporsi tra le parti in conflitto, ma anche di sostenere l’esercito libanese nel disarmo delle milizie Hezbollah. Certo, le regole di ingaggio erano ferree: i militari, se attaccati, potevano rispondere al fuoco, potevano difendersi senza aspettare il solito tran-tran della linea di comando Onu e potevano, in casi estremi, intervenire a supporto dell’esercito regolare libanese.


    Alla fine di ottobre cosa è stato fatto in sostanza per ottemperare alla risoluzione 1701? Niente. Anzi, le milizie Hezbollah invece di disarmarsi hanno provveduto puntualmente a riarmarsi con nuove armi e nuovi sistemi d’arma; hanno preso il monopolio della ricostruzione (che vuol dire milioni di dollari); hanno spostato i loro centri di comando in zone ancora sconosciute alla intelligence israeliana; hanno dichiarato (con la forza delle armi) che non solo non accetteranno il disarmo ma che quella zona del Libano è zona loro. Ma la vera ciliegina sulla torta l’hanno offerta i francesi, chiedendo il permesso di sparare sugli aerei israeliani, che sorvolano quotidianamente il sud del Libano.

    Cosa accade nello scacchiere medio-orientale piombato improvvisamente in un silenzio mediatico assordante? Si è scoperto ultimamente che Hezbollah non vede molto di buon occhio i militari italiani e tutto grazie a un accordo che risale al 13 giugno 2003, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n° 130 del 7 Giugno 2005 diventato legge nel maggio 2005 tra Italia e Israele denominato ‘Memorandum per la cooperazione militare’, secondo il quale Italia e Israele avviano una cooperazione che riguarda anche l’importazione, l’esportazione e il transito di materiali militari, l’organizzazione delle Forze armate e l’attività di formazione e addestramento.

    Insomma, secondo alcuni illuminati islamisti di rango (guarda caso italiani), l’Italia sarebbe partita a spron battuto solo per difendere i suoi interessi (si parla di un accordo da 181 milioni di dollari in tecnologie di interdizione, sorveglianza e guerra elettronica) che coincidono con quelli di Israele e non, quindi, per una missione di interposizione e pacificazione. Sempre secondo i medesimi illuminati islamisti, l’Italia sarebbe arrivata a offrire una ‘corposa’ partita di armi all’esercito libanese, così da metterlo in condizione di disarmare Hezbollah e quindi di fare un favore a Israele.

    Di contro, sempre in questo assordante silenzio, nessuno ha fatto notare che ogni giorno atterrano in Siria gli Antonov provenienti dall’Iran con le nuove scorte di missili e tecnologie destinate a Hezbollah. Nessuno ha fatto notare che una nota fabbrica di armi, la russa Kbp, produttrice di sistemi d'arma antiaerei, ha concluso con Siria e Iran un contratto da centinai di milioni di dollari per la fornitura della sua migliore creatura, cioè il sistema missilistico terra-aria Pantsir, derivato dalla famosa serie Sam, leggero e altamente portatile, che può operare in movimento su qualunque veicolo e può raggiungere aerei a quote altissime. Nessuno ha fatto notare che a Cipro è stata bloccata una nave diretta in Siria, che ufficialmente doveva contenere frigoriferi destinati al Libano e che invece conteneva diciotto camion con radar mobili per la contraerea e tre veicoli con apparecchiature di controllo in palese violazione alla risoluzione 1701 che vieta il commercio di armi dirette in Libano.

    In compenso, per riprendere il concetto di ‘basso profilo’ enunciato dal generale Bernardi su queste Pagine, il nostro ministro degli Esteri, Massimo D’Alema, in una intervista a Yediot Aharonot dice testualmente: "Hezbollah è un partito politico, con membri di parlamento e ministri e, è vero, anche con missili Katyuscha. È un paradosso, ma questa è la realtà - una realtà con molte contraddizioni. Il nostro obiettivo è il disarmo delle milizie e quello di obbligare Hezbollah a divenire un ente unicamente politico, affinché il Libano sia una democrazia normale. Anche quando lo Stato di Israele è stato fondato, vi erano partiti politici armati. Molte persone, allora, hanno dovuto disarmarsi", paragonando in pratica Hezbollah ai due movimenti israeliani Lechi e Etzel, organizzazioni clandestine di resistenza al mandato britannico che operarono prima della fondazione dello Stato di Israele, ma che non professavano la distruzione di altri Stati né colpivano i civili.

    In pratica, gli islamisti illuminati ci accusano di essere in Libano per difendere gli interessi di Israele (e i nostri) ma intanto, proprio grazie alla presenza dei caschi blu, Hezbollah si riarma. Il ministro degli Esteri definisce Hezbollah un partito politico, ma con i Katyuscha, e predica il riconoscimento politico di questo gruppo terrorista, mentre i nostri soldati sono proprio in mezzo a tutto questo ‘basso profilo’. Tempo fa qualcuno diceva che in Medioriente ogni guerra ne prepara un’altra peggiore. Se ne sarà accorto il ministro degli Esteri? Si sarà accorto che a Hezbollah non interessa nessun riconoscimento politico (perché dannarsi l’anima per una cosa che in pratica già hanno?).

    Avrà notato che nessuno ha consegnato un singolo fucile? Si spera che qualcuno nelle alte sfere si accorga presto di questo, perché gli israeliani non rimarranno per molto tempo a guardare Hezbollah che si riarma. Loro il basso profilo non lo conoscono e presto presenteranno il conto, cioè chiederanno perché la risoluzione 1701 non viene applicata. Chiederanno cosa ci fanno tutti quei caschi blu armati di tutto punto nel sud del Libano. Poi chiederanno a tutti di andarsene perché inutili. E allora? Si spera che nessuno chieda di disarmare Israele.

  2. #2
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    Il disarmo è graduale, come lo fu' il ritiro di Tsahal.

    Si puo' considerare il dispiegamento del esercito libanese come una tappa del disarmo in quanto stà prendendo le posizioni strategiche occupate prima dai seguaci di Nasrallah

  3. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da Mister_Blu Visualizza Messaggio
    Il disarmo è graduale, come lo fu' il ritiro di Tsahal.

    Si puo' considerare il dispiegamento del esercito libanese come una tappa del disarmo in quanto stà prendendo le posizioni strategiche occupate prima dai seguaci di Nasrallah
    Quale disarmo? Hai visto un solo fucile o un solo missile consegnato?

    Invece avviene il contrario che dalla Siria è avvenuto un rapido riarmo degli arsenali e che è in tatto la ricostruzione dei rifugi dei miliziani.

    Occupare le postazioni di Hezbollah non signiica disarmare e scacciare i miliziani, ammesso che questo dispiegamento effettivamente stia avvenendo.

    Israele farebbe bene a bombardare tutto il Libano e i soldati italiani ad andar via.

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da ConteMax Visualizza Messaggio
    Quale disarmo? Hai visto un solo fucile o un solo missile consegnato?

    Invece avviene il contrario che dalla Siria è avvenuto un rapido riarmo degli arsenali e che è in tatto la ricostruzione dei rifugi dei miliziani.

    Occupare le postazioni di Hezbollah non signiica disarmare e scacciare i miliziani, ammesso che questo dispiegamento effettivamente stia avvenendo.

    Israele farebbe bene a bombardare tutto il Libano e i soldati italiani ad andar via.
    Ripeto, che l'esercito libanese abbia preso le posizioni strategiche di HZ è parte del disarmo.

    La 1701 non prevede che questo disarmo lo debba fare la FINUL. Il contrabando di armi è una missione della polizia e del esercito libanesi con l'appoggio della FINUL.

  5. #5
    Hanno assassinato Calipari
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    Un articolo pieno di sciocchezze, insulso, senza senso.

  6. #6
    Hanno assassinato Calipari
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    Citazione Originariamente Scritto da ConteMax Visualizza Messaggio
    Quale disarmo? Hai visto un solo fucile o un solo missile consegnato?
    Non è compito della missione ONU.

  7. #7
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    Il generale Pellegrini, comandante delle forze ONU in Libano, ha detto che nella "zona blu" non è stato tovate armi di hb , mentre gli israeliani violano quotidianamente la tregua sorvolando lo spazio aereo libanese...

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da beppe2 Visualizza Messaggio
    Il generale Pellegrini, comandante delle forze ONU in Libano, ha detto che nella "zona blu" non è stato tovate armi di hb , mentre gli israeliani violano quotidianamente la tregua sorvolando lo spazio aereo libanese...
    La lotta al contrabando che dovrebbe occupare tutti i Libanesi è ancora poco visibile. Sicuramente sono in corso trattative tra le diverse componenti libanesi. Nel calmo, en apparté.

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da beppe2 Visualizza Messaggio
    Il generale Pellegrini, comandante delle forze ONU in Libano, ha detto che nella "zona blu" non è stato tovate armi di hb , mentre gli israeliani violano quotidianamente la tregua sorvolando lo spazio aereo libanese...
    Ribadisco la mia opinione già espressa in altro 3ad:
    Se queste violazioni sono FATTI, che si inizi a far parlare la contraerea, tanto per chiarire che la forza ONU non è li per un ballo in maschera.
    Se, invece, la forza ONU è una buffonata facciamo tornare tutti a casa che stiamo sprecando i soldi dei contribuenti e mettendo inutilmente a repentaglio la vita dei nostri militari.
    Quindi, considerando che, almeno a chiacchere, il contingente stanziato nel sud del Libano ha regole d'ingaggio che non prevedono lunghi tempi burocratici nella catena decisionale, PELLEGRINI, FAI IL TUO MESTIERE E FAI RISPETTARE LE CAZZO DI REGOLE....lasciando perdere i piagnistei tipo "quelli violano lo spazio aereo quotidianamente".

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da Robylumesciu Visualizza Messaggio
    Ribadisco la mia opinione già espressa in altro 3ad:
    Se queste violazioni sono FATTI, che si inizi a far parlare la contraerea, tanto per chiarire che la forza ONU non è li per un ballo in maschera.
    Se, invece, la forza ONU è una buffonata facciamo tornare tutti a casa che stiamo sprecando i soldi dei contribuenti e mettendo inutilmente a repentaglio la vita dei nostri militari.
    Quindi, considerando che, almeno a chiacchere, il contingente stanziato nel sud del Libano ha regole d'ingaggio che non prevedono lunghi tempi burocratici nella catena decisionale, PELLEGRINI, FAI IL TUO MESTIERE E FAI RISPETTARE LE CAZZO DI REGOLE....lasciando perdere i piagnistei tipo "quelli violano lo spazio aereo quotidianamente".
    Più che un piagnisteo quello di Pellegrini sembra un "avvertimento". Almeno me lo auguro...

    PELLEGRINI, FAI IL TUO MESTIERE E FAI RISPETTARE LE CAZZO DI REGOLE....

    Quoto...

 

 
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