Caro forumista ortodossso, penso che hai interpretato malissimo il mio pensiero , oppure non mi esprimo sufficientemente bene da farlo capire .
La politica come tu la intendi , è il luogo della mondanita e del peccato , dei conflitti e degli interessi sociali, quindi sarebbe necessaria la forza bruta per regolare tutto .Io non dico questo .
Niente di piu sbagliato ! La politica è il luogo dove viene esercitata la giustizia perchè senza giustizia è impossibile la comunita umana . Se poi molti membri di questa comunita politica vivono il vangelo, non rigurda la giustizia razionale che in quella comunita si esercita . In una comunita ecclesiale invece , è importante l'uguaglianza e la stessa fede .Nella politica è importante la ragione invece.
Mi sai dire cosa dice in concreto di politica il vangelo ? Niente di niente !
Il discorso della montagna non è un discorso politico,ma un programma di vita . E' come se io ti facessi una domanda di giustizia agricola e tu mi rispondessi con un passo di mistica , cosi è il vangelo rispetto alla politica .
Se io voglio il regno di Dio sulla terra e non in cielo , non volgio altro che un po' di giustizia quaggiu a livello di comunita umana . Niente di piu semplice e niente di difficile quindi . Ti sembra utopia uno stato dove regni un po di giustizia vera e non la giustizia cattocomunista ? Per me l'utopia è solo la loro ; la tua per intenderci .
Il comunismo era una religione, con tanto di dogmi, odio per gli eretici, inquisizioni e autodafè (la famosa "autocritica"). Il comunismo è defunto. E il "Catto" non sta mica tanto bene....
Mi ero limitato a porre un quesito e prendo atto della risposta (nessun commento o replica) e osservo che anche tu hai non compreso(o non solo stato capace io di saper comunicare) la mia riflessione sul rapporto fede/politica .La categoria politica e non teologica di catto-comunista viene usata come grimaldello esso si teologico per togliere lgittimazione e credibilità ecclesiale e perfino spirituale e perfino ancora di professione di fede a cristiani che -nella laicità della politica-hanno operato scelte di centro-sinistra e/o di sinistra . Il fenomeno di questo tentativo di delegittimazione (usando la categoria di cattocomunista) non è solo presente in settori del mondo cattolico ma anche in settori dell'ortodossia(la forumista xenia sicuramente è ottima rappresentante di questa tendenza) ed anche è presente nel mondo protestante(mi riferisco ai gruppi del pentecostalismo italiano llegato alla predicazione dell'americano Graham e ai gruppi-seppur questi marginali- della testimonianza evangelica valdese alla quale ad esempio fa riferimento culturale il valdese Maitan senatore di Forza Italia).In ultimo ha ragione rollingstone: Dossetti comunista? suvvia ,un pò di significatività. Dossetti era ben altro,non si può svilire e delegittimare la sua esperienza e il suo evento con la riduzione al solo luogo politico.In ultimo la relazione tra fede e politica meriterebbe un confronto più articolato e più complesso rispetto al solito attacco ai catto-comunisti. A mio avviso-in terreno teologico e spirituale-tale rapporto dovrebbe essere vissuto teologicamente e spiritualmente alla luce di altre categorie. la categoria della fedeltà e la categoria dell'idolatria