tali e quali a un imam di moschea che salmodia le sacre sure, gli apologeti della resistenza hanno inveito con la stessa veemenza d'una barbuta guida alle preghiere contro pansa e i suoi libri sugli eccidi partigiani.
quali le motivazioni?
a leggere quello che è stato scritto, eccole:

- mettere tutti sullo stesso piano, partigiani e repubblicani, o in subordine criminalizzazione della resistenza
- decontestualizzazione degli eventi raccontati
- uno solo qui su POL ha avuto la faccia tosta di dire che erano tutte falsità

tutto qui!
e le notizie riportate dal giornalista? niente, nessuno - tranne uno che dev'essere psicolabile o ignorante completo o furbetto da 4 soldi - ha messo in dubbio la bontà delle informazioni.
allora qual è il problema?
il problema è che molti che si autoprofessano "democratici" in realtà sono pervasi da una visione del mondo secondo cui "loro" posseggono la verità assoluta e induscutibile sul passato prossimo del nostro paese, una mentalità che divide tutto in "buoni" (loro) e in "cattivi" (chi non la pensa come loro).

e quali le loro armi retoriche per invalidare le tesi di chi si confronta?
come detto sull'oggetto della materia, sulla sua veridicità ogni tanto si ammettono gli eccidi partigiani, ma il più delle volte si glissa, dedicandosi allo slalom verbale.
e allora ecco un fuoco di fila di "fascista" e "revisionista", quest'ultimo termine ormai corrispondente al primo.
e così, con questi strali vecchi e consunti dal logorio di oltre 60 anni di retorica vuota e mistificatoria, credono di aver dato grande prova di democrazia e di intelligenza; tutto condito con generalizzazioni storiche, quando non dei falsi veri e propri.

questi imam della resistenza, che si autodefiniscono "democratici" ma solo a patto che la si pensi come loro e che non si esca dai sacri binari della resistenza, sembrano leggere la loro storia direttamente dalle sure d'un corano , parola di Dio quindi unica e innegabile e incontestabile.
e danno così prova del loro fondamentalismo ideologico, della loro radicalità di pensiero e della loro intransigenza dialettica.

faccio i miei migliori auguri alle verità storiche - nascoste e occultate per decenni e decenni - su quelle decine di migliaia di morti innocenti, di tutte le parti e di qualsiasi colore essi fossero, che finalmente hanno raggiunto la conoscenza del grande pubblico.