Una battaglia campale, per ammissione di maggioranza e opposizione I comitati del no che abbandonano l'aula in sfregio alle decisioni della giunta della Cdl. È questo a grandi linee il distillato del consiglio comunale di ieri, durante il quale il fronte del no a suon di fischi urla e slogan mandava «un messaggio politico verso la Sala Bernarda che peserà come un macigno».
IL PROLOGO. Formalmente la seduta è cominciata alle 17.30 ma già due ore prima la casa comunale brulicava come mai in passato. Agenti della Digos, team tecnici dell'Arpav per valutare il livello del rimore, troupe giornalistiche di testate locali e nazionali; inviati della carta stampata da tutto il Paese per una giornata in cui Vicenza è stata al centro della attenzione nazionale. Il primo intervento è stato quello del sindaco Enrico Hllweck, che oltre ad illustrare le ragioni del sì ha letto un messaggio del vescovo Cesare Nosiglia.
L'AVENTINO DEI COMITATI DEL NO. La tensione però è ulteriormente salita quando i comitati del hanno abbandonato le venti poltrone a loro dedicate in sala Bernarda. «Stiamo vivendo un clima farsesco. La maggior parte della città è contraria. È ora che il destino della struttura di via Sant'Antonino si decida con un referendum», fanno sapere i rappresentanti del fonte del no.
PRIME AVVISAGLIE. Tra i primi a parlare c'è stato il consigliere comunale Emilio Franzina (Prc) il quale ha mosso nei confronti della giunta uno degli attacchi più duri: «La maggioranza sta compiendo un atto ignobile. Hanno mentito alla popolazione per due anni. E per come è stata gestita questa sarata al sindaco azzurro Enrico Hllweck e al presidente del consiglio comunale Sante Sarracco (An, Ndr) va tutto il mio disprezzo, anzitutto umano». Poi bordate nei confronti del Carroccio «ma quali paroni a casa nostra quello che succede in queste ore dimostra il contrario». Secca la replica del capogruppo di Fi Andrea Pellizzari: «La battaglia portata avanti dal centrosinistra ha un sapore esclusivamente ideologico. L'insediamento americano è condiviso dal nostro partito. Sarà fonte di opportunità, anche economiche». Sulla stessa linea il capogruppo di An Luca Milani («vorremmo capire che cosa ne pensa il governo a Roma, governo guidato dal centrosinistra»). Sempre favorevole all'insediamento Usa Francesco Rucco di Alleanza Nazionale il quale ha sottolineato la possibilità «di aumentare la sicurezza in città. Anche sotto il profilo dell'ordine pubblico». Per la maggioranza il forzista Franco Dori ha invece puntato l'indice contro il governo spiegando che «ormai la decisione è già avvenuta». Anche Manuela Dal Lago capogruppo della Lega Nord ha puntato l'indice contro Roma: «È inutile manifestare come si sta facendo in piazza, perché se c'è un ente che quando vuole può dire non quello è l'esecutivo nazionale».
LA REAZIONE. Così mentre la tensione aumentava in piazza, anche quando i favorevoli rispetto al fronte del finivano in diretta su Rai Due, la tensione saliva in contemporanea anche in aula. Durissimo l'intervento di Franca Equizi, che ha attaccato a 360 gradi puntando l'indice contro «i potentati locali delle costruzioni, contro il Gruppo Maltauro, Il Gruppo Marchetti, Il Gruppo Ingui e la Cmr, una coop Rossa». Un ambiente descritto come un potentato locale che sta condizionando il consiglio fino «a svendere Vicenza come una prostituta». Sulla stessa linea Ciro Asproso che ha parlato di una maggioranza mossa «da una completa idiozia». Ma col passare delle ore la tensione cresceva. Mentre Emilio Franzina attaccava duramente la giunta e il comando Ederle «gli americani non si integrano. I militari a Vicenza si fanno conoscere solo per gli stupri, le ubriacature e i lap dance». Così mentre il vicesindaco Valerio Sorrentino sorrideva con sarcastico la tensione è esplosa definitivamente con Franzina che ha contrattaccato: «È inutile il tuo sorrisino di m..., ripreso ad arte da Tva, che segue una strategia precisa».
In aula si è avvertito un boato. Poco dopo si è registrata la reazione di Pellizzari che si è lamentato «dello scarso senso di democrazia del centrosinistra che è intollerante nei confronti delle scelte. A ruota di Pellizzari è arrivata la seconda battuta della Dal Lago: «Mi verrebbe voglia di votare no assieme al mio gruppo per inchodare il governo di Roma alle sue responsabilità. Ma noi siamo una forza politica seria e voteremo a favore dell'insediamento».
L'intervento di Franca Equizi; tra i più duri contro l'amministrazione non è stato mandato in onda da Tva. Nella sua arringa la ex leghista, ora nel gruppo misto non ha risparmiato nessuno, la stessa Tva, i quotidiani locali e il mondo delle costruzioni da destra a sinistra: accusati di utilizzare le probabili commesse per la Ederle 2 come occasioni di facile guadagno realizzate «pesando sulle spalle della città».