La diligenza del buon padre di famiglia


L’entità del debito pubblico richiama tutta la classe politica ad una riflessione profonda sui costi che i cittadini sostengono per mantenere i diversi livelli di governo locale, quali comuni, province, regioni, circoscrizioni, comunità montane.
Ognuno di questi enti ha una sua struttura ed una sua burocrazia che spesso trasformano la gestione della cosa pubblica in “lentocrazia” a causa di conflitti di competenze, pratiche burocratiche complesse, centri di potere, inefficienze, per non parlare poi dell’incremento della corruzione. In Italia ci sono 8.102 comuni, di cui ben 3.654 sotto i 2.000 abitanti e ci sono circa 350.000 consiglieri comunali, senza contare consiglieri provinciali, regionali, di circoscrizione.
I costi di tali strutture gravano pesantemente sul bilancio degli enti locali, su quelli dello stato e, di conseguenza, sulle tasche dei cittadini.
Il primo passo verso un ammodernamento ed un effettivo decentramento dell’apparato politico amministrativo può essere compiuto accorpando i comuni più piccoli, riducendo contemporaneamente il numero dei consiglieri comunali, provinciali e regionali.
Una riflessione andrebbe anche avviata sulla dimensione delle nostre regioni, dimensione che appare eccessiva rispetto alla realtà di altri stati europei.
La Lombardia ad esempio è più popolosa di paesi come Austria, Svizzera, Danimarca, Irlanda, Norvegia e Svezia oppure una Sicilia divisa in due regioni avrebbe in ognuna di esse una popolazione superiore a quella di 58 nazioni indipendenti.
Dunque un’azione concertata di riforma che da un lato faccia diminuire la spesa per lo stato e dall’altro doti il governo locale di strutture più vicine alle esigenze della gente e di uno stato moderno, stato in cui la burocrazia e’ al servizio dei cittadini e non esiste unicamente per auto-alimentarsi.


Movimento Repubblicani Europei

Coordinamento Provinciale di Milano