Poi ci sono quelli che ti obiettano: caro, guarda che anche nel Vangelo si dice che le donne sono inferiori e che debbono portare il velo, come recita la Prima lettera di San Paolo ai Corinzi:
«Sappiate che di ogni uomo il capo è Cristo, e capo della donna è l'uomo. Ogni uomo che prega con il capo coperto manca di riguardo al proprio capo, ma ogni donna che prega senza velo sul capo manca di riguardo al proprio capo. (...) Per questo la donna deve portare sul capo un segno della sua dipendenza. (...) Non è forse la natura a insegnarci che è indecoroso per l'uomo lasciarsi crescere i capelli, mentre è una gloria per la donna lasciarseli crescere? La chioma le è stata data a guisa di velo. Se poi qualcuno ha il gusto della contestazione, noi non abbiamo questa consuetudine e neanche le Chiese di Dio».
Da ateo non devoto mi permetto tuttavia di obiettare che una differenza tra islamismo e cattolicesimo sta proprio nel come le due religioni si rapportano ai testi sacri.
L'Islam è sdraiato su un'interpretazione fedele del Corano da 1300 anni, il cattolicesimo con tutte le sue resistenze si è invece evoluto tra concili ed encicliche e secolarizzazioni varie.
Il risultato è che la Chiesa cattolica non discrimina tra uomini e donne (oggi) e che la veletta in testa (oggi) al limite se la mette vostra nonna se è meridionale.
Un certo islam, invece, tra burqa e niqab, è una macchina del tempo puntata sul Medioevo.

F.F. su il Giornale

saluti