Ricevo e inoltro:
Nei giorni scorsi in Senato è stata intitolata una sala a Carlo Giuliani.
Russo Spena del Gruppo di Rifondazione Comunista, Gruppo promotore dell'iniziativa, ha dichiarato: <<Questo gesto rinvia anche agli avvenimenti del luglio 2001 a Genova, a quella contestazione del G8 che io considero il vero spartiacque storico per la nascita dei movimenti. È così che vogliamo ricordare Carlo Giuliani: non solo come un ragazzo che non c´è più, ma come testimone della voglia di cambiamento e della spinta a incrinare un intero sistema di potere che animano le nuove generazioni. Per questo abbiamo deciso di intitolare a Carlo Giuliani la sede dell´ufficio di presidenza del nostro gruppo al Senato».
Tutti coloro che non condividono una virgola di questa scelta, nè delle parole di Russo Spena facciano girare questo messaggio!
Pensiamo che le targhe dovrebbero ricordare gli eroi. E che i giovani "testimoni della voglia di cambiamento delle nuove generazioni" siano altri.
Da cattolici, preghiamo per Carlo Giuliani, come per tutti i morti. E da laici, abbiamo per lui una grande pietà umana, dovuta a un ragazzo che ha perso la vita giovanissimo.
- Quelli che fanno volontariato.
- I missionari cattolici che lottano tutti i giorni nel Terzo Mondo, contro ogni ingiustizia.
- I genitori che vogliono strappare i bimbi dai regimi oppressivi e dagli orfanatrofi dove subiscono violenze.
- Chi cerca di regalare al proprio prossimo una vita migliore.
- Più minimalisticamente, anche tutti coloro che ogni giorno - in silenzio - rispettano le leggi, lavorano seriamente, lottano per un micromondo o anche più semplicemente una famiglia migliore.
- Coloro che magari non la predicano, ma praticano la nonviolenza nella vita di tutti i giorni.
- Coloro che, in una parola, non vanno in giro con estintori agitati minacciosamente contro i defender dei carabinieri.
Ma i nostri "testimoni", se permettete, sono altri.
Forse si ha una concezione dell´eroismo un pò antiquata, quando si pensa che questa debba essere legata al compiere azioni straordinarie a fin di bene, al sacrificio della propria vita per la salvezza di un´altra, al compiere un gesto per l´onore della patria, e non qualificare come eroico il tentato omicidio di un carabiniere.
Il povero ragazzo morto è, suo malgrado, al centro di una vergognosa opera di strumentalizzazione che ha avuto il suo apice con la nomina a Senatrice di sua madre Heidi, la quale, forse, avrebbe fatto meglio a riflettere sulle sue responsabilità di madre ed educatrice, piuttosto che andare ad occupare uno scranno al Senato dal quale, probabilmente, cercherà di scaricare tutte le colpe sulla società.