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ITALIANO
Il Governo d'Israele non ne vuole sapere di incontrare gli europarlamentari di Strasburgo. Non almeno fino a quando nella delegazione in partenza per Tel Aviv continuerà a esserci Marine Le Pen, figlia di Jean Marie, leader del Fronte nazionale. Accusato di essere xenofobo e antisemita, il partito di Le Pen, e soprattutto il seguito che continua ad avere in una parte consistente dell'elettorato francese, è fonte di preoccupazione per le autorità israeliane. Ma il rifiuto rischia di sfociare in un incidente diplomatico: la missione, che doveva partire sabato, è stata rinviata a data da destinarsi. Ci vuole del tempo per risolvere il doppio imbarazzo: da un lato il Governo israeliano ha fatto sapere che «non intende intrattenersi con una delegazione di cui faccia parte un qualsiasi membro del Fronte nazionale »; dall'altro Strasburgo osserva che non spetta a un Paese terzo decidere chi deve far parte o meno del gruppo di parlamentari in visita. In questo modo, si sostiene, potrebbe crearsi un precedente pericoloso.