Amici,
posto in diversi thread alcuni stralci (sono lunghi, lo so, ma era impossibile ridurli ulteriormente) di articoli di matrice paleolibertaria/tradizionalista straordinariamente interessanti.
Dite la vostra
Italianhawk
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L'INCOERENZA INTELLETTUALE DEL CONSERVATORISMO
di Hans-Hermann Hoppe
Il conservatorismo moderno, negli Stati Uniti e in Europa, è confuso e distorto. Dalla prima Guerra Mondiale in poi, con la trasformazione di U.s.a. ed Europa in democrazie di massa, il conservatorismo si è trasformato da forza ideologica anti-egalitaria, aristocratica e antistatalista, in un movimento di statalisti conservatori: l’ala destra dei socialisti e dei social-democratici.
La maggior parte dei sedicenti conservatori contemporanei sono allarmati, come dovrebbero, per la decadenza della famiglia, il divorzio, le nascite illegittime, il multi-culturalismo, la perdita di autorità, la disgregazione sociale, il libertinismo sessuale e il crimine.
Che ciò sia vero per i cosiddetti neo-conservatori non richiede qui ulteriori spiegazioni. (...)
È anche vero però che vi sono molti conservatori sinceramente preoccupati della disintegrazione e delle disfunzioni della famiglia e del declino culturale. Penso in particolare al conservatorismo rappresentato da Patrick Buchanan e dal suo movimento. Il conservatorismo di Buchanan non è diverso da quello dei vertici del partito Repubblicano come a lui e ai suoi seguaci piace credere. In un aspetto decisivo il loro tipo di conservatorismo è in pieno accordo con quello dell’establishment repubblicano: entrambi sono statalisti. (...)
I seguaci di Buchanan, del resto, ammettono senza problemi il loro statalismo. Essi detestano e ridicolizzano il laissez-faire, i liberi mercati e il commercio, la ricchezza, le élites e la nobiltà; e sostengono un nuovo populismo proletario che amalgami il conservatorismo sociale e culturale con l’economia socialista. (...)
Il programma di social-nazionalismo di Buchanan è solo un altro sogno tanto impudente quanto impossibile. Nessun desiderio può alterare il fatto che mantenere le istituzioni centrali del welfare state e desiderare tornare a famiglie, norme, condotte e cultura tradizionale siano obiettivi incompatibili. Si può avere una cosa, lo Stato sociale, oppure l’altra, la morale tradizionale, ma non si possono avere entrambe, dato che l’economia nazional-socialista, il pilastro dell’attuale sistema di Stato assistenziale che Buchanan vuole lasciare inalterato, è proprio la causa delle anomalie culturali e sociali. Per chiarificare quanto detto è sufficiente richiamare una delle più fondamentali leggi dell’economia secondo cui qualsiasi redistribuzione coercitiva di ricchezza, indipendentemente dal criterio su cui si basa, implica sempre il prendere da chi ha qualcosa per darla a chi non la ha. Di conseguenza, l’incentivo ad avere viene ridotto, e l’incentivo a non avere viene accresciuto. Ciò che di solito ha il “proprietario” è qualcosa considerato un bene e ciò che non ha il “non proprietario” è considerato un male o una carenza di qualcosa. Infatti, questa è l’idea sottostante qualunque redistribuzione: alcuni hanno troppi beni e altri non abbastanza. Il risultato di ogni redistribuzione, quindi, è che ognuno produrrà meno beni e più mali, meno perfezione e più deficienze. Sussidiando con i fondi delle tasse (cioè con denaro estorto ad altri) persone povere, più povertà (un male) verrà creata. Sussidiando persone disoccupate, più disoccupazione verrà creata. Sussidiando le madri senza marito, più donne non sposate, più nascite illegittime, etc… ci saranno.
Sollevando gli individui dall’obbligo di provvedere al proprio reddito, alla propria salute, alla sicurezza, all’istruzione dei figli e alla vecchiaia, viene ridotta l’ampiezza e l’orizzonte temporale della intraprendenza privata, mentre si perde il valore del matrimonio, della famiglia, dei figli e delle parentele. Vengono promossi vizi come l’irresponsabilità, l’incapacità di pensare al futuro, la negligenza, la malattia ed anche i comportamenti distruttivi, mentre vengono punite le virtù come la responsabilità, la lungimiranza, la diligenza, la salute e il risparmio.
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