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Il momento del rilascio di Larry Fuller, un texano condannato per stupro e scagionato dal test del Dna dopo avere scontato ventincinque anni di carcere. L'uomo, un nero di 57 anni, reduce della guerra in Vietnam, da ieri è tornato a essere un uomo libero. Il suo caso, l'ultimo in ordine di tempo di una lunga serie di errori giudiziari, ha riacceso i riflettori sui pregiudizi razziali e le deficienze del sistema giudiziaro statunitense.
Negli ultimi cinque anni, nella sola contea di Dallas, sono stati dieci i detenuti scagionati in seguito al test del Dna. Per Fuller, condannato nel 1981 a cinquant'anni di carcere, si era mobilitata l'associazione legale "Innocent Project". "Ogni volta che il test del Dna dimostra una condanna sbagliata, dobbiamo cercare di capire che cosa non ha funzionato durante il processo, per evitare che gli errori si ripetano", ha sottolineato Maddy deLone, direttore generale dell'associazione, "Quando il Dna rivela che in una sola contea vi sono state dieci condanne sbagliate, non si può continuare a ignorare la necessità di una riforma".