Ugo, prova questo...
http://mezzomondo.nelblog.it/frasi-d...e-automatiche/
Ugo, prova questo...
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è esattamente quello che ho detto prima, parlando di PMT.
Vedi Ugolupo, nel tuo discorso è evidente la contraddizione direi esistenziale di molti leghisti in buona fede: l'odio-amore per una nazione. l'Italia, esattamente cosi' come si può provare odio-amore verso una donna che ci respinge, che ci umilia, che ci offende ma che non siamo capaci di cancellare dalla nostra vita.
Quando un qualsiasi esponente della lega, compreso Vecchio Paglia, si pone problemi di compatibilità, delle pensioni da tagliare "perchè non è giusto che uno vada in pensione a 57 anni (dopo 37 anni di contributi e magari 37 anni di fabbrica)", naturalmente nulla dicendo sulle ruberie di chi fino a pochi anni fa poteva andare in pensione con 18 anni di contributi (statali) o di chi fino a qualche anno fa poteva andare in pensione con pensioni basse ma cmq regalate se rapportate ai contributi versati (agricoltori e commercianti PADANI), oppure fasulle del tutto (invalidità fasulle) allora io dico che questo esponente politico parla da italiano.
Se parlasse da padano, si porrebbe dalla parte delle generazioni di padani che dopo una vita di lavoro si trovano beffati.
( per quello che può valere, io non sono fra questi, essendo già in pensione; ma vedo il dramma di chi nato negli anni '50 ha incominciato a lavorare a 14 anni ed oggi si vede preso in giro da un partito che dice di rappresentarlo)
Faccio notare che questi privilegi sono stati ridotti od eliminati per merito della sx.
Quando tu ti poni il problema di cosa sarà se gli islamici o i cinesi faranno la secessione, tu parli, consapevole o no, da italiano.
Il discorso che fa la lega "la colpa è dei padani che non ci votano" è quanto di più mistificante possa esistere; la colpa è della lega che non è riuscita a conquistare la fiducia del popolo che pretende di rappresentare, anzi buona parte di quella fiducia l' ha buttata via con comportamenti ambigui e contraddittori quando non in mala fede.
Purtroppo per i popoli padano-alpini la speranza di un futuro migliore è legata alla presa di coscienza di altre popolazioni dello Stato italiano: i meridionali per primi.
In politica non si può sempre prendere la gente per il culo, ed è difficilissimo riconquistare la fiducia una volta persa. Ecco perchè non stimo molto chi, come Vecchio Paglia, parla solo adesso, quando la situazione è ormai irrimediabile.
Una sua parola chiara e forte, in tempi non sospetti, avrebbe forse evitato alla lega di fare gli errori che ha fatto; ma pronunciare questa parola chiara e forte richiedeva una libertà interiore che P. forse non ha.
non c'è amore-odio (odi et amo per dirla alla latina, anche se a dirlo era catullo di sirmione). io, per esempio, non mi sento dei loro. se loro sono italiani, io no. non ho nè le loro qualità nè i loro difetti. io sono altro da loro. e sul mio stampo penso che siano molti di coloro che scrivono su questo forum.
sicuramente Vecchio Paglia non aveva il potere di far cadere le montagne; ma una sua parola, assieme a quella di altri, avrebbe forse costretto Bossi ( o chi per lui, dopo la malattia) a prendere posizione, magari, come al solito, ad espellerlo: ma questa sarebbe stata una operazione-verità che alla fine avrebbe giovato alla causa padana.
Quello che io, da antico ex simpatizzante, rimprovero ai quadri dirigenti della lega è proprio questo: il totale, assoluto conformismo ai voleri del capo, senza un briciolo di autonomia intellettuale; in confronto a loro il "centralismo democratico" del PCI è un esempio di democrazia interna.
Parlavo di libertà interiore perchè P., a differenza per esempio di Max Ferrari, godeva ( e gode tuttora) di indipendenza economica dalla lega e quindi avrebbe potuto facilmente parlare senza pagare un prezzo enorme in termini di esistenza propria e della propria famiglia (non mi piacciono gli eroi, soprattutto quando non sono necessari); certo si sarebbe tirato addosso le maledizioni del capo e dei suoi cortigiani; ma non mi sembra un prezzo eccessivo.
Tutto quello che dici sul lega e padani è purtroppo vero tranne per una cosa: il "vecchio paglia" di critiche pesanti alla lega ne ha fatte eccome (le ho anche personalmente sentite ad un convegno della LLCP) prova ne è il fatto che è stato messo da parte, non più candidato e osteggiato dagli organi ufficiali della lega.
Ringrazio della risposta.
Però come al solito non riesco a spiegarmi bene.
Il mio pensiero si riferiva non a questi giochi contabili di mettere a bilancio gli accantonamenti per le spese future, se questo fosse stato fatto si sarebbero accumulate contabilmente delle cifre enormi da suscitare il furore latino dei predatori.
Parlavo di cose “leggermente” più gravi.
Per anni si è parlato che il punto debole del potere centrale sono i debiti dichiarati in modo improprio. Quando nel ’94 si è andati al governo vi fu una grande aspettativa perché si pensava che un ministro avrebbe alzato i coperchi e fatto saltare il marcio.
Eravamo illusi sperando che qualcuno avesse fatto qualcosa di eclatante, fu persino consigliato al Capo di fare un fondo con tutti i parlamentari per aiutare l’uomo che forse avrebbe dovuto espatriare se avesse rivelato il tutto. Si consigliò agli illuminati della setta di proteggere l’uomo mettendolo capolista alle Europee successive nel 99.
Poveri noi, così sprovveduti, da non capire a cosa serviva la lega.
Che il sistema si accartocciasse allora o fra qualche anno, non cambia, ( si è solo accumulato un enorme ritardo).
Se l’attuale presidente Prodi resistesse per tre finanziarie finalmente si potrebbe dire che vota uno o vota l’altro non cambia nulla e i Padani continuano a pagare.
E’ solo il collante etnico-territoriale a dare una possibile speranza.
Il bilancio dello Stato ha tre possibilità:
O è veritiero
O e falsificato e nessuno se ne accorge( ed allora lo devono dichiarare i responsabili come hanno fatto in Grecia)
O è falsificato e non si vuole dire nulla.
Tremonti, che tiene moltissimo alla sua immagine ed alla sua bravura, più smaliziato, per non essere criticato sui libri di Storia quando prima o poi uscirà il trucco, dichiara, cautelandosi, che esiste la finanza creativa.
Il trattato di Basilea 2 forse (ripeto forse) permette al potere finanziario di impedire al dilagare a livello di Stati questa creatività di origine latina, vogliono affidarne la sua esecuzione solo alle banche; queste sono maggiormente più affidabili per il “sistema” dovendo rispondere a nessuno al di fuori di se stesse.
Non voglio scendere in nessuna polemica verso qualunque cosa vorrai ribattere.
Il tuo pensiero è stato oltremodo chiaro.
Combatto, se possibile, solo il centralismo coloniale.
Per noi poveri exmilitanti disillusi, quando usciremo “ se riusciremo” , allora verrà messo tutto in chiaro.
Le possibilità di lotta devono essere usate da noi deboli solo quando inizieremo a confrontarci con i conati del centralismo latino.