Inaugurata a Roma la mostra che espone la duplice "Conversione di San Paolo" di Caravaggio. Fino al 15 novembre, la cappella Cerasi in piazza del Popolo espone, - dopo 400 anni e grazie al volere della famiglia Odescalchi, proprietaria del dipinto- la celebre opera del pittore, sottoposta, negli ultimi cinque mesi, a un delicato e difficile lavoro di restauro. Sarà così possibile avere un confronto diretto con l'altra "Conversione di s. Paolo", il dipinto realizzato sempre su tela dal pittore e che dal 1605, sostituendo misteriosamente la prima versione, decora la cappella di piazza del popolo. Con il confronto delle due opere è possibile una nuova lettura della "Conversione" Odescalchi, capace di spiegare il motivo per cui quella prima versione non fu mai esposta nella Cappella Cerasi. Giovanni Baglione, storico nemico di Caravaggio, commentò il fatto parlando di un rifiuto da parte della committenza, che non aveva gradito l'interpretazione del pittore lombardo, costretto a farne quindi una seconda versione. L'insinuazione di Baglione ha condizionato per secoli la critica, ma ogni probabilità fu lo stesso Caravaggio a ritirare l'opera, dopo il restauro che fece il Maderno e che trasformò la cappella.