Gioventù Europea: si prenda atto che la Turchia è incompatibile con l'UE
fonte: www.gioventueuropea.com / www.legionario.org
ROMA - 03 novembre. Minacce, manifestazioni, proteste, spari contro il consolato italiano ad Istanbul, questo è quello sta precedendo il viaggio del Pontefice in Turchia. Un viaggio divenuto a rischio ma che Benedetto XVI ha deciso di compiere nonostante tutto, considerando anche che non incontrerà il premier turco Tayyip Erdogan, impegnato in un vertice a Riga, anche se sembrerebbe che in agenda l’incontro era previsto per il 28 novembre. “Tutto questo non fa che confermare la nostra posizione che ci vede nettamente contrari all’ingresso delle Turchia nell’Unione Europea. Questo paese ha dimostrato ancora una volta di essere incompatibile con la nostra cultura e la nostra civiltà”. Lo dichiara Federico Rocca responsabile nazionale di Gioventù Europea. Nessuno ha dimenticato l’uccisione di Don Andrea Santoro, le persecuzioni di cui sono oggetto ogni giorni i cristiani in Turchia, le confische dei beni della chiesa, l’impossibilità di edificare nuove chiese ed il fatto che esse siano considerate patrimonio dello stato turco. Insomma le libertà individuali, religiosi o politiche che siano, in Turchia non sono rispettate così come dovrebbero, per non parlare dei diritti civili. In molti casi le donne godono di libertà limitate e molti detenuti vengono ancora torturati. A tutto ciò si aggiungono questioni storiche come l’occupazione militare di Cipro ed il riconoscimento del genocidio del popolo armeno da sempre negato dalle autorità turche che anzi reprimono ogni tentativo di verità storica nel paese con condanne e censure a scrittori, poeti, storici e politici che osano parlarne. La Turchia è inoltre uno dei paesi più indebitati all'interno del Fondo Monetario Internazionale e dal momento che non può pagare i suoi debiti, è comprensibile che cerchi qualcuno che lo faccia al suo posto, vale a dire l'Unione Europea. Riflettendo su questo quadro non si può non prendere atto dell’impossibilità politica, storica, culturale ed economica di far entrare la Turchia nella UE e chi continua ad ostinarsi lo fa solamente per altri interessi che non sono quelli europei. Ecco perché è giusto che il Papa compia questo viaggio - prosegue la nota del movimento - con la speranza del dialogo e per dar voce ai tanti cristiani che ogni giorno soffrono il loro essere fedeli non musulmani in Turchia, ma se questo è un fatto di religioni, il mondo e l’Europa riflettano su tutto il resto che è altrettanto grave e pericoloso per il nostro futuro. I movimenti europei contrari all’ingresso turco nella UE scendano in piazza per manifestare questo dissenso, è giunto il momento di farlo in tutte le città d’Europea, difendiamo la nostra civiltà e non facciamo in modo che in piazza ad incendiare le nostre ambasciate e le nostre chiese ci siano solo dei fanatici integralisti convinti che il nostro continente sia ormai una facile terra di conquista. Nei nostri giovani dobbiamo far rinascere lo spirito di appartenenza ad una comunità – conclude Rocca - la forza e l’orgoglio di difendere i valori e le radici della propria terra, è con la consapevolezza e l’affermazione di tutto ciò che noi potremo vincere la sfida contro l’islam integralista e fondamentalista.