Il Cgia di Mestre avverte: Manovra, tasse per l’87%

L’87 per cento delle misure previste nella Finanziaria 2007 sono costituite da nuove tasse. È quanto emerge dall'analisi effettuata dall'Ufficio studi della Cgia di Mestre: sui 34,7 miliardi di euro che compongono la manovra finanziaria, afferma l’associazione artigiani e piccole imprese, 30,2 sono di nuove entrate e solo 4,5 di euro si riferiscono ai tagli della spesa pubblica. Dunque, “il governo Prodi ha clamorosamente disatteso le promesse fatte in campagna elettorale. Analizzando la distribuzione dei tagli alla spesa - prosegue - si nota che questi ultimi riguarderanno il 'sistema Stato' per un importo complessivo di 4,5 miliardi di euro”.
Per l’associazione mestrina, “le misure riguarderanno la riorganizzazione della macchina pubblica (3,5 miliardi di euro), l'accorpamento di settori del Pubblico impiego (0,5) e la valorizzazione del patrimonio pubblico (ancora 0,5)”. Sul fronte delle nuove entrate, invece, “i provvedimenti si sprecano - prosegue la Cgia - le misure di contrasto all'evasione fiscale e la rivisitazione degli studi di settore (operazioni che 'colpiranno' chi oggi è già conosciuto dall'Amministrazione finanziaria, mentre poco o nulla si farà per combattere l'economia sommersa e quella criminale), daranno un gettito di 7,9 miliardi di euro”.
Nella previdenza, l'aumento dei contributi agli autonomi, apprendisti e lavoratori dipendenti, porterà nelle casse dell'Inps un gettito pari a 5,1 miliardi di euro. Il prelievo del Tfr garantirà, invece, un gettito di 6 miliardi di euro. Sempre sul fronte delle entrate tributarie, la rimodulazione delle aliquote Irpef, la riforma di quelle aliquote sui redditi di capitale, la tassa di successione e gli aumenti del bollo auto porteranno nelle casse erariali complessivamente 3,6 miliardi di euro.
Infine, la questione legata alla Sanità e agli Enti locali.
“Secondo il governo - esordisce il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi - queste misure sono conteggiate come tagli alla spesa pubblica. In realtà non è così. Nel momento in cui riducono i trasferimenti ai comuni, pari a 4,4 miliardi di euro, per lo Stato è sicuramente un risparmio ma per i cittadini tutto questo si tramuterà in un probabilissimo aumento delle addizionali Irpef locali‘.
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