Mi spiace MrBojangles ma questo aggrava e non lenisce.
Che l'indulto non fosse pensato per svuotare carceri che si riempiranno nuovamente tra 6 mesi ma per non farvi entrare ben noti personaggi era chiaro.
Ma si,hanno ragione coloro i quali colgono l'occasione per polverizzare in un nanosecondo quella superiorita' morale e culturale che ho sempre riconosciuto alla meta' sinistra del globo.
Mi sento fottuto e ingannato,ho postato qui e altrove filippiche contro la cultura dell'inganno e della truffa,ho sbeffegiato con solidi argomenti e un pizzico di divertimento tutti quelli che stupidamente confondevano abilita' e intraprendenza con chiacchiera e sotterfugio,onesta' e volonta' con inganno e malafede.
Dopo l'epopea berlusconiana,la sua conquista dei mercati a suon di mazzette e lo scippo di seggi con le menzogne populiste,dopo aver condannato il bassissimo livello di cultura sociale dallo stesso promosso pensavo che con un governo di sinistra,per quanto variegato e contradditorio,sarebbe iniziata una nuova stagione.
Non parlo di economia,parlo di etica e moralita',pensavo che finalmente avrei assistito ad una "selezione sociale" inarrestabile perche' proveniente dalle pance nauseate delle persone,pensavo che gradualmente avrei visto tornare al potere persone di spessore,dei nuovi padri fondatori di una nuova repubblica e invece la prima iniziativa,veloce,fulminea e' stata quella di cancellare ogni pendenza penale presente a futura.
Per di piu' con la menzogna,cosa insopportabile e offensiva.
Ad essere obiettivi... i beneficiari hanno giustamente colto la palla in balzo... doverosamente ringraziando CHI ha proposto l'occasione-indulto... diamo la colpa al 50%?... Fin qui forse ci siamo... ma da simpatizzante di "sinistra" dopo anni di lotta per la legalità (che riguardava proprio i beneficiari)... questa porcata non posso digerirla ... a mio parere è più colpevole CHI l'ha proposta e non chi ha concorso all'approvazione (ci mancherebbe)... servirà come esperienza per la prossima... ammesso che ci sarà una prossima volta...
B.
Ricordino:
Disgrazia e ingiustizia
Marco Travaglio
06 Giugno 2006
C’era anche Andreotti, l'altro giorno, insieme al ministro Mastella a Regina Coeli, con grave sprezzo del pericolo.
Ma alla fine l'han fatto uscire.
Mastella in compenso ha annunciato ai detenuti: "Come ministro della Giustizia, sono più ministro vostro che dei magistrati".
Forse dovrebbe dare una ripassatina alla legge che delinea le funzioni del Guardasigilli: scoprirà che non parla di svuotare le carceri o di scegliere fra detenuti e giudici; parla di assicurare a magistrati e polizia giudiziaria i mezzi necessari per far rispettare le leggi.
L'amnistia dovrebbe essere un'eccezione, ma nella Prima Repubblica era la regola: ogni paio d'anni s'aprivano le celle, diffondendo nella società la fondata impressione che rispettare le leggi è roba da fessi.
Ora ci risiamo.
Si dice che la vuole il Vaticano, come se l'Italia dovesse prendere ordini da uno Stato straniero.
E si dice che le carceri sono sovraffollate.
Il che è vero. Ma resta anzitutto da capire che cosa c'entrino col decongestionamento delle carceri i reati finanziari che il forzista Peppino Gargani pretende di infilare nell'amnistia, altrimenti il suo partito non la vota.
Per corruzione, falso in bilancio e frode fiscale in galera c'è solo Ricucci.
In compenso per quei reati sono stati condannati o sono imputati i padroni della ditta: Berlusconi, Previti, Dell'Utri e altri galantuomini.
Un'amnistia per questi delitti non libererebbe un solo detenuto, e per giunta cancellerebbe tutti i processi in corso.
Il duo Bondi-Cicchitto pretende poi che l'Unione conservi le leggi-vergogna, compresa la Cirielli, responsabile numero uno dell'ultimo boom di carcerazioni.
Così con una mano si affollano le carceri e con l'altra si sfollano: geniale.
Dunque, o si accetta il doppio ricatto, o Forza Italia non vota l'amnistia.
E questa non passa, visto che richiede i due terzi del Parlamento (ed è bene che il quorum resti tale, onde evitare che ogni maggioranza vada al governo e cancelli i reati degli amici).
Piano, allora, con gli annunci.
Nel ciclico dibattito sull'amnistia, circolano varie leggende metropolitane.
La prima è che l'Italia abbia troppi detenuti: in realtà, in rapporto alla popolazione, ne abbiamo tanti quanti il resto d'Europa, o addirittura meno.
Il guaio è che abbiamo troppi delinquenti: nessun paese europeo ha tre regioni e mezza nelle mani delle mafie, né conosce un così alto tasso di devianza delle classi dirigenti (da Tangentopoli a Bancopoli a Calciopoli).
Oltretutto molti reati di grave allarme sociale restano impuniti per il 90-95%.
Se, come si spera, il nuovo governo aumentasse dell'1% l'efficienza della macchina repressiva, o diminuisse di qualche giorno la durata dei processi salvandone qualcuno dalla prescrizione, il numero dei detenuti crescerebbe a dismisura.
E nessun'amnistia potrebbe far fronte al nuovo fabbisogno di posti -cella.
Per decongestionare le carceri,è molto meglio una politica mirata di depenalizzazioni (in tema di droga e di immigrazione), pene alternative in luoghi sicuri, trasferimenti dei detenuti malati in comunità sorvegliate, edilizia carceraria, e magari un indulto che levi 1-2 anni a chi sconta condanne lunghe.
Altra leggenda: le carceri traboccano di "ladri di polli".
In realtà il grosso dei detenuti per i reati meno gravi sono in custodia cautelare e restano dentro per pochi giorni o settimane, dandosi il cambio in un continuo turn-over che nessun'amnistia potrà mai fermare.
Quanto ai detenuti definitivi, in espiazione pena, sono perlopiù autori di reati gravi: di mafia, di armi, di sangue, di traffico di droga, di pedofilia, di terrorismo.
Proprio quelli che, per timore di impopolarità, tutti sono d'accordo di escludere da un provvedimento di clemenza.
Per finire dietro le sbarre, bisogna superare i 3 anni di pena (al di sotto ci sono i domiciliari e i servizi sociali): dunque commettere reati gravi. Scarcerare i colpevoli di questi reati significa rischiare che qualcuno - come purtroppo è probabile- torni a delinquere, rinfocolando rigurgiti forcaioli e tentazioni di giustizia di piazza.
Tutta acqua al mulino del centrodestra, che strilla contro "la sinistra alleata dei criminali" e intanto lavora nell'ombra per salvare i soliti noti, sponsorizzando l'amnistia per i reati finanziari.
Come se le carceri pullulassero di bancarottieri, corruttori ed evasori fiscali.
In realtà gli autori di questi reati stanno in Parlamento.
E, possibilmente, vorrebbero restarci.
N.B.: scritto lo scorso giugno.
L'indulto è stato portato in Parlamento dal carneade Buemi (rosapugnista radicale spalleggiatore del Banana, per dieci anni, fino alla compilazione delle liste bloccate) e da un altro emerito imbecille "riformista" del quale STO CERCANDO di dimenticare il nome.
Il "metodo" è lo stesso usato con la bozza Boato o con il lodo Maccanico (per non dire della Cirielli): si mandano avanti gli UTILISSIMI idioti e poi si "combina" l'inciucio.
Salvo poi scaricare mediaticamente le "colpe" sui "comunisti".
Tanto, il Motorino azzurro è sempre in moto.
Premesso che questo indulto ha scontentato tutti, mi pare legittimo e ragionevole che se l'indulto deve essere per assassini, rapinatori ed altri gravi reati debba essere concesso anche per i reati tributari e fiscali, che sono meno gravi.