Comunque la CNN ha detto che per i "first results is a manner of hours", una questione di ore.
Comunque la CNN ha detto che per i "first results is a manner of hours", una questione di ore.
sarà interessante l'elezione del governatore di new york i democratici candidavano un pm che si è distinto nelle indagini finanziarie
In molti Stati le macchine si sono inceppate e i seggi hanno aperto in ritardo
In alcuni casi gli scrutatori sono dovuti tornare alle schede cartacee
Problemi con il voto elettronico
e c'è chi teme il caos elettorale
WASHINGTON - I timori della vigilia si sono materializzati già all'apertura dei seggi: in moltissime circoscrizioni i nuovi macchinari per il voto elettronico hanno creato problemi e lo spettro del caos in stile presidenziali 2000 si allunga sulle elezioni americane di metà mandato. In alcuni casi gli scrutatori non sapevano come far funzionare le macchine, in altri i congegni elettronici non hanno funzionato. Con il risultato che in vari seggi l'inizio delle operazioni di voto è stato ritardato e in altri si è tornati alle schede cartacee.
Circa il 40% degli elettori chiamati al voto si dovrebbe esprimere toccando il nome del candidato sullo schermo di un computer che dovrebbe registare la preferenza. Diversi Stati si sono dotati di recente di nuove apparecchiature con l'intento dichiarato di prevenire truffe. Ma il sistema elettronico non convince e nelle ultime settimane diversi gruppi, oltre ai legali dei due partiti principali, si sono attivati per controllare le operazioni di voto ed eventualmente contestare i risultati. Ai problemi legati ai congegni elettronici si aggiungono poi quelli che secondo alcuni potrebbero derivare dall'iscrizione alle liste elettorali e dalle norme sull'identificazione dei votanti varate da vari Stati.
Secondo "Proteggere le elezioni" - struttura messa su da varie organizzazioni tra le quali l'Associazione nazionale per la promozione degli afroamericani (Naacp) - nelle prime ore dopo l'apertura dei seggi sono stati registrati oltre 250 disguidi nell'Ohio, che nelle presidenziali del 2004 fu al centro di polemiche con i democratici che denunciarono brogli, e un numero variabile tra 51 e 250 in altri Stati tra i quali New York, California, Texas, Florida, Arizona, Michigan, Georgia, Tennessee.
Uno dei casi più eclatanti è quello dell'Ohio. Un esempio è quello della scuola di un quartiere abitato principalmente da afroamericani a Cleveland Est, dove all'apertura dei seggi alle 6.30 locali (le 12.30 italiane) non funzionava nessuna delle 11 apparecchiature per il voto elettronico. Solo dopo due ore le macchine si sono sbloccate ma gli scrutatori si sono rifiutati di consegnare agli elettori schede cartacee fino a quando non si è presentato un avvocato di "Proteggere le elezioni".
Problemi anche in Indiana, dove in una contea si è tornati alle schede vecchia maniera in 175 seggi su 914 e in un'altra è stata chiesta al tribunale l'autorizzazione a prolungare l'orario di apertura dei seggi perché per ore non è stato possibile avviare le operazioni.
C'è poi il caso del Tennessee, uno degli Stati in cui si profila un testa a testa. Problemi col voto elettronico si sono avuti nell'area di Memphis, l'unica a maggioranza democratica, abitata prevalentemente da afroamericani. E in campo democratico c'è già chi avanza il sospetto che il mancato funzionamento delle macchine sia voluto, per indurre gli elettori a rinunciare al voto.
Fonte: Repubblica.it
Il lupo perde il pelo ma non il vizio...
mpff che casino
alle 11 dovrebbero esserci i primi exit pool da quello che dice la cnn
c'e' da dire che come al solito i giornali italiani esagerano .. sulla CNN dicono che problemi ci sono stati (come al solito) .. la tesi poi di Est Cleveland e' un po' forzata.