Già, anche ai tempi di Craxi "Ha dovuto prendere atto dei furti!"! Della serie dei senza vergogna! Impudenza stratosferica!!
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L'indulto? Accettato non senza sofferenza» «Da ministro dell'Interno - ha detto in un'intervista a Polizia Moderna - ho dovuto prendere atto della volontà del Parlamento» (?!?!)Il ministro Giuliano Amato (Emblema)
MILANO - Giuliano Amato critico sull'indulto. «Da ministro dell'Interno - ha detto in un'intervista che uscirà sul numero di novembre del mensile Polizia Moderna - ho dovuto prendere atto della volontà del Parlamento non senza sofferenza». «È chiaro che un provvedimento del genere crea problemi a chi fa il nostro lavoro» - ha spiegato il ministro, precisando però che c'è un problema «più generale» da affrontare. Il problema a cui il titolare del Viminale si riferisce è quello della «certezza della pena».
«DELINQUENTI SCARCERATI PER MILLE MOTIVI» - Troppi delinquenti arrestati - spiega Amato - vengono scarcerati per mille motivi. Questo determina sfiducia nei cittadini e nelle forze dell'ordine. È una questione che coinvolge evidentemente anche altri ministeri». Ma - conclude il ministro - «credo che il Governo debba fare una riflessione seria sulle misure che si possono adottare per interrompere questo fenomeno, senza per questo ridurre le garanzie dei cittadini».
REPLICA A DISTANZA DI MASTELLA - Immediata replica a distanza di Clemente Mastella a Giuliano Amato. «Anch'io ho partorito l'indulto con sofferenza» ha detto il Guardasigilli, specificando però che si è trattato di una «sofferenza necessaria». «Con Amato - prosegue Mastella - ci siamo sentiti lunedì e abbiamo stabilito che ci sono tante cose da modificare; perchè - spiega - uno degli indulti permanenti della giustizia italiana è rappresentato dalle prescrizioni. Nessuno dice - ha lamentato il ministro - che vanno in prescrizione tantissimi reati e quindi tanti delinquenti, tanti da processare, finiscono latitanti o sono in attesa di un giudizio che non arriva mai».
«CHIEDERE SCUSA AI CITTADINI» - Chi ha votato la legge sull'indulto ora chieda scusa ai cittadini. Lo afferma Carolina Lussana, responsabile giustizia della Lega, che replica al ministro dell' Interno Giuliano Amato. «Alle lacrime di coccodrillo di Fassino si aggiunge anche il mea culpa di Amato che - osserva - rincorrendo i malumori dell'opinione pubblica, si accorge degli effetti negativi dell'indulto, più volte denunciati dalla Lega. Un governo irresponsabile, che prima approva un provvedimento così pericoloso, e poi se ne pente. Purtroppo non è possibile chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati. Ma il colpo di spugna non si ferma ai delinquenti scarcerati: il 90% dei processi in corso, come denunciato dal Csm, sarà vanificato dall'indulto».
CERTEZZA DELLA PENA - Quello della certezza della penaè un tema caro al ministro dell'Interno Amato. Già la settimana scorsa da Napoli, il titolare del Viminale è intervenuto sull'argomento, in occasione della firma del «patto per la sicurezza» della città. L'incertezza della pena, ha detto in quell'occasione, è «un indulto non dichiarato che sta nelle maglie larghe della nostra legge». Un problema, ha spiegato il titolare del Viminale, che ha «molte cause ma su alcune di esse bisogna intervenire da subito», perchè «se c'è una cosa che sgomenta chi è vittima del crimine e anche chi lavora per fermarlo è proprio veder vanificato tutto questo lavoro». Ed ha aggiunto che ci sono «diversi aspetti della nostra disciplina processual-penalistica che devono essere toccati».
07 novembre 2006