Originariamente Scritto da
Esmor
Tutto questo a mio avviso non spiega né giustifica il fatto che la sinistra radicale a differenza di altre esperienze del passato (movimento operaio prima, sinistra socialista durante, nuova sinistra poi, estrema sinistra infine) non intenda in alcun modo trasformare la realtà.
Se la scelta è tra da una parte un "progetto comune e unitario" come quello della "sinistra radicale", nella quale non mi riconosco e che non considero affatto come naturale prosequio o evoluzione (al massimo involuzione) del movimento operaio, della sinistra socialsita, della nuova sinistra e dell'estrema sinistra, e dall'altro mantenere le peculiarità, preferisco quest'ultima opzione.
Personalmente sto valutando, da libero pensatore socialista libertario, di aderire alla FAI. Inviterei poi altri a valutare di aderire al PCL ferrandiano, a Battaglia Comunista, o alla sinistra socialsita.
Non riuisciremo a cambiare niente in questi modi ? Non temete, con il pessimismo che mi contraddistingue già razionalmente l'avverto, anche se la speranza resta.
Ma se, appunto la scelta è tra quanto ho detto e la sinistra radicale, poco cambia, dal momento che quest'ultima non sta (volontariamente) riformando in nessun modo la politica, basti vedere la finanziaria e la politica economica, la politica estera, le scelte di polticia ambientale, e via dicendo.
Comunque, diciamo così, non si cambia nulla. A questo punto tanto vale, in un periodo così avaro, continuare a far vivere e tenere in vita quelle esperienze (FAI, PCL, Battaglia comunista, Sin.soc.) che comn tanta generosità si sono adoperate in passato per cambiare la realtà. Tenerle in vita anche con tubi e flebo significa tenere in vita il legame con le lotte del passato, sperando di rianimarle in futuri tempi migliori, mentre farle morire significa recidere anche qualsiasi legame storico col passato, così come distruggere qualsiasi speranza di cambiamento in tempi futuri.