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  1. #1
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    Umbria. Dove regna "Il Capitale" oggi più spietatamente. Votano la guerra, parlano di pace... sinistra "radikale", sei peggio dell'antrace ! Breaking news: (ri)nasce il partito dell'insurrezione !
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    Predefinito "A sinistra del PD" o semplicemente anticapitalisti ?

    Salve a tutti.

    Premetto che non vi dovrete alterare più di tanto, dal momento che non scriverò su questo forum tutti i giorni, essendo la sinistra radicale un'area politica da cui sono distante anni luce.
    Ma volevo comunque chiedere se secondo voi ha senso questa "corsa a sinistra" del costituendo Partito Democratico. Che senso ha poi realizzarte qualcosa a sinistra del PD se insieme ad esso governerete ?
    A differenza vostra, quello che secondo me serve non è definirsi più "a sinistra" del PD, bensì anticapitalisti e coerentemente, dato che il PD non mi sta simpatico, collocarsi all'opposizione del governo da esso retto e contro i vari satelliti/alleati che insieme ad esso governano.
    Cosa ne pensate ?

  2. #2
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    "Semplicemente".... Accidenti, ti pare semplice essere anticapitalisti oggi? Mi pare più semplice invece schierarsi a sinistra di un area, quella riformista, che comunqua la rigiri abbandona una ad una tutte le tematiche della sinistra, sul piano della politica economica (lotta al precariato e sostegno delle classi più deboli contro gli interessi monopolistici), della politica estera (contro l'asse Usa-Israele che è il principale ostacolo alla risoluzione dei conflitti) e dei diritti civili, vista l'egemonia cattolica nel futuro PD (oggi anche Veltroni rende omaggio alla Chiesa e alle virtù della fede...). Insomma io non trovo affatto strano, comunque la si pensi, che in Italia resti una sinistra! Anzi, guarda un po', a me piacerebbe che ci fosse anche una destra vera, e non quest'accozzaglia di populismo (Berlusconi), secessione (Bossi), nazionalismo (Fini) e bigottismo (Casini)...

  3. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da Esmor Visualizza Messaggio
    Salve a tutti.

    Premetto che non vi dovrete alterare più di tanto, dal momento che non scriverò su questo forum tutti i giorni, essendo la sinistra radicale un'area politica da cui sono distante anni luce.
    Ma volevo comunque chiedere se secondo voi ha senso questa "corsa a sinistra" del costituendo Partito Democratico. Che senso ha poi realizzarte qualcosa a sinistra del PD se insieme ad esso governerete ?
    A differenza vostra, quello che secondo me serve non è definirsi più "a sinistra" del PD, bensì anticapitalisti e coerentemente, dato che il PD non mi sta simpatico, collocarsi all'opposizione del governo da esso retto e contro i vari satelliti/alleati che insieme ad esso governano.
    Cosa ne pensate ?

    Ti rispondo da "vecchio"...

    Vedi...tutti sono bravi a fare i radicali sia di dx che di sx, specie se si ha l'età per esserlo.
    Entusiasmo, la visione della vita "limitata" al periodo vissuto, la visione naif dei problemi con la convinzione che basti volere per fare le cose...niente di nuovo, siamo stati tutti chi più chi meno interventisti, rivoluzionari, trancianti.

    Quanti di voi si sono avvicinati all'estremismo solo per il fatto di credere:
    ...se ci fossi io....se ci fossimo noi...e via di seguito.

    Un mio carissimo amico già avanti inn età come me, mi ripete in continuazione...Andrea, per risolvere i problemi dell'Italia ci vuole un'altro Stalin..rifiutando però l'idea, che magari altri pensano allo stesso modo cambiando solo il nome ma sposando in pieno concetto.

    Questo è il fallimento della democrazia, democrazia malata di protagonismo e succube del profitto.

    Anticapitalisti sempre, almeno fino a quando il capitalismo continuerà a manifestarsi sotto queste forme,forme del precariato, dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo, delle false guerre, del consumismo sfrenato a uso e consumo del capitale...
    ciao...e benvenuto se hai voglia di discutere.

  4. #4
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    Parlo per me sola, naturalmente. A me il solo pensiero di Stalin fa venire i brividi nella schiena brrrr Quanto a Berlinguer, pur ammirando la statura morale del personaggio, anche qui mi vengono i brividi se penso al compromesso storico. E però sono socialista e di sinistra e non vedo nè socialismo nè sinistra nel partito democratico: a me non sta bene la legge Biagi di cui vorrei l'abolizione, sono per la scuola e la sanità assolutamente pubbliche e senza nessun finanziamento per le private, per il reddito di cittadinanza, per l'edilizia popolare per giovani copppie e giovani singles, per i diritti degli immigrati, contro lo strapotere vaticano, sono per il ritiro non solo dall' Irak ma anche dall'Afghanistan, per la libertà di ricerca scientifica, per i Pacs, per la pillola del giorno dopo ecc Tutto questo sicuramente non viene sostenuto dal partito democratico. Di conseguenza, secondo me, l' unità si può trovare sugli obiettivi condivisi, non su Stalin o Berlinguer o comunque su cose di nessuna attualità. Da tutto ciò si capisce che io vorrei una federazione fra rifondazione, sinistra ds, pdci, verdi ecc e non certo un partito unico, che mi sembra una forzatura.

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da Esmor Visualizza Messaggio
    Salve a tutti.

    Premetto che non vi dovrete alterare più di tanto, dal momento che non scriverò su questo forum tutti i giorni, essendo la sinistra radicale un'area politica da cui sono distante anni luce.
    Ma volevo comunque chiedere se secondo voi ha senso questa "corsa a sinistra" del costituendo Partito Democratico. Che senso ha poi realizzarte qualcosa a sinistra del PD se insieme ad esso governerete ?
    A differenza vostra, quello che secondo me serve non è definirsi più "a sinistra" del PD, bensì anticapitalisti e coerentemente, dato che il PD non mi sta simpatico, collocarsi all'opposizione del governo da esso retto e contro i vari satelliti/alleati che insieme ad esso governano.
    Cosa ne pensate ?
    Il senso sta nel tentare di spostare a sinistra i rapporti di forza all' interno della coalizione, mi pare evidente.

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da LibertàEguale Visualizza Messaggio
    "Semplicemente".... Accidenti, ti pare semplice essere anticapitalisti oggi? Mi pare più semplice invece schierarsi a sinistra di un area, quella riformista, che comunqua la rigiri abbandona una ad una tutte le tematiche della sinistra, sul piano della politica economica (lotta al precariato e sostegno delle classi più deboli contro gli interessi monopolistici), della politica estera (contro l'asse Usa-Israele che è il principale ostacolo alla risoluzione dei conflitti) e dei diritti civili, vista l'egemonia cattolica nel futuro PD (oggi anche Veltroni rende omaggio alla Chiesa e alle virtù della fede...). Insomma io non trovo affatto strano, comunque la si pensi, che in Italia resti una sinistra! Anzi, guarda un po', a me piacerebbe che ci fosse anche una destra vera, e non quest'accozzaglia di populismo (Berlusconi), secessione (Bossi), nazionalismo (Fini) e bigottismo (Casini)...
    "lotta al precariato e sostegno delle classi più deboli contro gli interessi monopolistici"

    "contro l'asse Usa-Israele che è il principale ostacolo alla risoluzione dei conflitti"

    Ripeto queste due frasi prendendole pari-pari dalla tua risposta per dirti che questi sono a mio avviso obiettivi anticapitalisti.
    Io assolutamente non sono uno di quelli che si disinteressano di questi obiettivi asserendo che l'unica strada sia la via extraparlamentare dell'insurrezione con il raggiungimento - tutto e subito - degli obiettivi di lungo termine.
    Quelli da te citati sono obiettivi di medio termine di cui da parte mia trovo che sia sicuramente giusto e necessario interessarsene.
    La questione che sollevo è tutt'altra: ammessa e concessa la buona fede, siete sicuri che tali obiettivi siano portati avanti dai partiti della "sinistra radicale" quali Rifondazione o il Pdci ?
    Per quel che mi riguarda, benissimo anche la via riformista... il problema è che questi partiti secondo me non la stanno e non la vogliono affatto portare avanti, come dimostrano i vari voti a favore di provvedimenti che vanno in direzione opposta a quanto detto sopra sia a livello nazionale (Afghanistan, Iraq, Libano, prossima finanziaria 2007 che nulla di anticapitalista contiene ma che dalla sinistra radicale sarà votata) che a livello locale (ad esempio nella mia città in Consiglio comunale voti favorevoli all'apertura del terzo inceneritore).

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da T34 Visualizza Messaggio
    Ti rispondo da "vecchio"...

    Vedi...tutti sono bravi a fare i radicali sia di dx che di sx, specie se si ha l'età per esserlo.
    Entusiasmo, la visione della vita "limitata" al periodo vissuto, la visione naif dei problemi con la convinzione che basti volere per fare le cose...niente di nuovo, siamo stati tutti chi più chi meno interventisti, rivoluzionari, trancianti.

    Quanti di voi si sono avvicinati all'estremismo solo per il fatto di credere:
    ...se ci fossi io....se ci fossimo noi...e via di seguito.

    Un mio carissimo amico già avanti inn età come me, mi ripete in continuazione...Andrea, per risolvere i problemi dell'Italia ci vuole un'altro Stalin..rifiutando però l'idea, che magari altri pensano allo stesso modo cambiando solo il nome ma sposando in pieno concetto.

    Questo è il fallimento della democrazia, democrazia malata di protagonismo e succube del profitto.

    Anticapitalisti sempre, almeno fino a quando il capitalismo continuerà a manifestarsi sotto queste forme,forme del precariato, dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo, delle false guerre, del consumismo sfrenato a uso e consumo del capitale...
    ciao...e benvenuto se hai voglia di discutere.
    Beh... innanzitutto non sono affatto stalinista, mi considero "socialista libertario".
    Il problema, come nel mio intervento direttamente sopra a questo, è sempre lo stesso: ben vengano lotte di breve e medio termine per cambiare gradualmente la realtà, il problema è che, stando ai fatti concreti, non mi pare affatto che questo cambiare le cose attraverso anche un riformismo gradualista sia nella volontà dei partiti della Sinistra Radicale.
    Il problema insomma, non è (solo) il mio estremismo: Bertinotti e Diliberto non sono dei nuovi Cafiero o Mario Capanna ? Benissimo. Il problema è che però non sono neanche dei novelli Riccardo Lombardi, che mi sarebbe andato un po' meno bene, ma comunque bene.

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da Esmor Visualizza Messaggio
    Beh... innanzitutto non sono affatto stalinista, mi considero "socialista libertario".
    Il problema, come nel mio intervento direttamente sopra a questo, è sempre lo stesso: ben vengano lotte di breve e medio termine per cambiare gradualmente la realtà, il problema è che, stando ai fatti concreti, non mi pare affatto che questo cambiare le cose attraverso anche un riformismo gradualista sia nella volontà dei partiti della Sinistra Radicale.
    Il problema insomma, non è (solo) il mio estremismo: Bertinotti e Diliberto non sono dei nuovi Cafiero o Mario Capanna ? Benissimo. Il problema è che però non sono neanche dei novelli Riccardo Lombardi, che mi sarebbe andato un po' meno bene, ma comunque bene.
    C'è indubbiamente del vero in quello che dici, non lo contesto. Hai citato Riccardo Lombardi, un socialista che fa impallidire i "comunisti" di oggi, per la sua lucida prospettiva di superamento del capitalismo verso l'autogestione sociale. Oggi certe prospettive stentano a vedersi, mi basterebbe fare dei fatti concreti in quella direzione. Purtroppo si vede che, al di là delle volontà politiche, qualunque governo italiano deve fare i conti con le istituzioni di Bruxelles, con le compatibilità del sistema-euro e via dicendo. Per cui c'è sempre il dilemma, per la sinistra che vuol restare tale, o mangi sta minestra o salti la finestra (leggi il ritorno di Berlusconi...). E' dura, non c'è che dire.

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da Esmor Visualizza Messaggio
    Beh... innanzitutto non sono affatto stalinista, mi considero "socialista libertario".
    Il problema, come nel mio intervento direttamente sopra a questo, è sempre lo stesso: ben vengano lotte di breve e medio termine per cambiare gradualmente la realtà, il problema è che, stando ai fatti concreti, non mi pare affatto che questo cambiare le cose attraverso anche un riformismo gradualista sia nella volontà dei partiti della Sinistra Radicale.
    Il problema insomma, non è (solo) il mio estremismo: Bertinotti e Diliberto non sono dei nuovi Cafiero o Mario Capanna ? Benissimo. Il problema è che però non sono neanche dei novelli Riccardo Lombardi, che mi sarebbe andato un po' meno bene, ma comunque bene.
    Non mi sembra di averti dipinto come Stalinista...ho semplicemente portato un esempio che in libertà invocano molti compagni.
    Bertinotti è Bertinotti e Diliberto è Diliberto, dobbiamo metterci in testa che le stagioni di lotta come il 68 sono finite, hanno generato mostri che ci hanno portato all'Italia odierna.
    Pensate al fatto che un partito come FI rasenta il 30% (brogli permettendo) e le sinistre tutte insieme superano a mala pena la stessa percentuale.

    Quindi c'è da ragionarci, come mai? perché?

    Poco incisivi o troppo radicali? nessuno riesce ancora a capire cosa impedisce ad un paese come l'Italia avere in campo una forza SOCIALISTA che occupi lo spazio che gli è proprio come in tutti i moderni paesi occidentali.
    I DS si sono convinti che basti democristianizzarsi per raggiungere lo scopo...i risultati non sembrano molto entusiasmanti, perdono unendosi con la margherita e vengono premiati se corrono divisi.
    C'è voglia di sinistra, sinistra moderna, socialista o "comunista" europea, ma non di scontro o peggio ancora di rottura.

    Questo è il mio pensiero, solo catalizzando la sinistra in un progetto comune e unitario potremo aspirare a crescere, se invece vogliamo mantenere le peculiartà dei singoli cespugli saremo sempre perdenti e senza rappresentanza qualificata nelle sedi dove si prendono le decisioni che contano.

    Io lavoro e mi spendo per la prima ipotesi, altri preferiscono mantenere alta l'identità sorvolando magari sulle necessità quotidiane nel nome di una sinistra
    utopistica e ben lontana dal vedersi riconosciuta numericamente.
    Con il 2% o il 6% non si va da nessuna parte...con il 30% il PCI condizionava, queste sono le cose che contano.

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da T34 Visualizza Messaggio
    Non mi sembra di averti dipinto come Stalinista...ho semplicemente portato un esempio che in libertà invocano molti compagni.
    Bertinotti è Bertinotti e Diliberto è Diliberto, dobbiamo metterci in testa che le stagioni di lotta come il 68 sono finite, hanno generato mostri che ci hanno portato all'Italia odierna.
    Pensate al fatto che un partito come FI rasenta il 30% (brogli permettendo) e le sinistre tutte insieme superano a mala pena la stessa percentuale.
    Tutto questo a mio avviso non spiega né giustifica il fatto che la sinistra radicale a differenza di altre esperienze del passato (movimento operaio prima, sinistra socialista durante, nuova sinistra poi, estrema sinistra infine) non intenda in alcun modo trasformare la realtà.
    Se la scelta è tra da una parte un "progetto comune e unitario" come quello della "sinistra radicale", nella quale non mi riconosco e che non considero affatto come naturale prosequio o evoluzione (al massimo involuzione) del movimento operaio, della sinistra socialsita, della nuova sinistra e dell'estrema sinistra, e dall'altro mantenere le peculiarità, preferisco quest'ultima opzione.
    Personalmente sto valutando, da libero pensatore socialista libertario, di aderire alla FAI. Inviterei poi altri a valutare di aderire al PCL ferrandiano, a Battaglia Comunista, o alla sinistra socialsita.
    Non riuisciremo a cambiare niente in questi modi ? Non temete, con il pessimismo che mi contraddistingue già razionalmente l'avverto, anche se la speranza resta.
    Ma se, appunto la scelta è tra quanto ho detto e la sinistra radicale, poco cambia, dal momento che quest'ultima non sta (volontariamente) riformando in nessun modo la politica, basti vedere la finanziaria e la politica economica, la politica estera, le scelte di polticia ambientale, e via dicendo.
    Comunque, diciamo così, non si cambia nulla. A questo punto tanto vale, in un periodo così avaro, continuare a far vivere e tenere in vita quelle esperienze (FAI, PCL, Battaglia comunista, Sin.soc.) che comn tanta generosità si sono adoperate in passato per cambiare la realtà. Tenerle in vita anche con tubi e flebo significa tenere in vita il legame con le lotte del passato, sperando di rianimarle in futuri tempi migliori, mentre farle morire significa recidere anche qualsiasi legame storico col passato, così come distruggere qualsiasi speranza di cambiamento in tempi futuri.

 

 
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