Tratto da http://www.repubblica.it/news/ired/u...ml?ref=hpsbdx1
"USA: BERLUSCONI, BUSH HA PAGATO GLI SFORZI IN IRAQ
Chi in questi anni e' stato piu' vicino a Silvio Berlusconi nei suoi viaggi all'estero giura che "al momento non c'e' stata nessuna telefonata con Bush", ma che nei prossimi giorni "sicuramente ci sara'". Il rapporto tra il presidente americano e l'ex presidente del Consiglio del resto non si e' interrotto con il voto di aprile e l'ex premier continua a guardare sempre con attenzione a quanto succede oltreoceano. Per questo motivo l'analisi dell'ex premier che viene fornita dalle stesse fonti e' quella di chi gia' metteva in conto questo risultato. "Anche perche' - ha spiegato Berlusconi ad alcuni suoi consiglieri - le elezioni di medio termine e' risaputo che tendano a colpire chi ha governato. E' successo da noi, succede in Europa ed accade anche in America". Quindi nessuna sorpresa, per di piu' "non c'e' stato alcun tracollo", e anzi "per tradizione i governi americani hanno difficolta' a tenere Camera e Senato, basta guardare anche al governo Clinton". Tuttavia, dopo le considerazioni di un voto che ha colpito il governo anche a causa degli scandali di corruzione che lo hanno sfiorato, Berlusconi non poteva non tener conto del riflesso sul voto della politica americana in Iraq. "Bush ha pagato gli sforzi in Afghanistan e in Iraq...", ha commentato. A marzo scorso, davanti al Congresso americano, l'ex premier era stato chiaro: "Noi - aveva spiegato - continuiamo ad essere grati agli Stati Uniti per l'alto prezzo di vite umane che voi continuate a pagare nella lotta contro il terrorismo per assicurare la nostra sicurezza comune e per difendere i diritti umani nel mondo". Ora - e' il ragionamento di Berlusconi - quell'impegno continuo ha logorato l'immagine del governo americano. "Ha certamente pesato la gestione della guerra", il fatto che non si sta vincendo e "che nei cittadini americani ci sia una evidente stanchezza" nell'interpretare il ruolo di 'difensori' della liberta' nel mondo."
Tratto da http://www.estense.com/?module=displ...02&format=html
Notizia inserita il 8/11/2006 - 153
''L'avanzata dei democratici alla Camera era prevista''
Fini: ''Il voto non sconfessa la politica di Bush in Iraq''
Roma. "Non sarei così netto nel giudicare il voto americano come un voto contro la politica in Iraq di Bush. L'avanzata dei democratici alla Camera era prevista, ma non c'è stata quella valanga che qualcuno auspicava o prevedeva". Lo ha detto al Gr1 il leader di An, Gianfranco Fini. "Il fatto che al Senato ci sia ancora la possibilità di una maggioranza repubblicana è la dimostrazione che non si può dire che sia stata sconfessata la politica di Bush". Secondo l'ex ministro degli Esteri, inoltre, "è presto per dire" se cambierà la strategia americana, perché "Washington si rende conto che l'Iraq rappresenta una situazione più grave di quello che era stato previsto nel momento dell'attacco a Saddam. Quindi una strategia di uscita dalla situazione irachena è già allo studio del Dipartimento di Stato e della Casa Bianca". L'elezione di Nancy Pelosi a presidente della Camera può aprire la strada a una candidatura femminile per la Casa Bianca? "E' probabile e certamente per molti aspetti è auspicabile", ha risposto Fini. Quanto invece all'affermazione di Hillary Clinton, conclude: "Quello forse era il risultato più facile da prevedere".
Non c'è che dire, analisi lucida e precisa.