La Padania di oggi
Dicembre, per la Lega e per i padani sparsi in tutto il mondo, sarà un momento importante perché le tematiche delle comunità italiane residenti all'estero saranno al centro della prima convention del movimento espressamente organizzata per questo. Un appuntamento al quale la Lega vuole arrivare preparata al massimo, perché sarà l'occasione per un confronto che ritenevamo non più rinviabile.
Senatore Stefani, lei è il responsabile della Lega per gli Italiani all'estero ed è l’artefice di questo appuntamento.
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Come definirebbe oggi gli italiani all’estero?
«Per quanto mi riguarda, e credo debba essere un pensiero generale, sono una risorsa, e lo sono anche per il Paese perché, nonostante innumerevoli difficoltà, hanno saputo affermarsi e quindi possono essere anche per i nostri giovani un esempio da seguire. Ma, vorrei aggiungere, sono una risorsa anche per noi nel momento in cui le dissennate politiche del governo in materia di immigrazione sembrano favorire solo quella extracomunitaria e con una fortissima caratterizzazione religiosa non cattolica».
Può essere più chiaro?
«Dico questo perché decine di migliaia di figli di nostri immigrati, dispostissimi a venire in Italia a lavorare per quella che è la loro Patria, si vedono scavalcati, o comunque ostacolati, da altri che vengono da Paesi poveri, ma non per questo possono essere considerati maggiormente benvenuti rispetto a loro. Chi ha già dimenticato le migliaia di giovani italo-argentini che hanno tentato in tutti i modi di ottenere, speditamente, il riconoscimento della nazionalità italiana e si sono trovati davanti un muro di intoppi burocratici? Questa è storia, non certo demagogia. E mentre siamo costretti a “importare” infermieri professionali dai Paesi dell'Oriente, molti nostri fratelli lontani non vengono messi in condizione di tornare - o, in molti casi, di venire per la prima volta - in Italia».
Cosa si aspetta dall' appuntamento di dicembre?
«Sono sicuro che la convention regalerà a tutti noi delle certezze, la prima delle quali è la saldezza dei legami tra i nostri ideali e quelli dei padani all'estero. Anche se sono sicuro che le nostre idee sono condivise pure da chi padano all'estero non è, ma sa bene che solo la Lega sta veramente cercando di salvare le radici culturali, religiose e democratiche dell'Italia intera. Le nostre porte, quindi, restano aperte a tutti coloro che vedono nel federalismo, nella tutela dei singoli patrimoni culturali, nella salvaguardia delle radici religiose dei capisaldi della politica in Italia, ma anche all'estero perché questi sono patrimoni comuni, che uniscono tutti coloro che, dal mare di Sicilia alle bellissime Alpi sentono forte il legame con la propria terra».
Ma come, l'itaglia non puo' accogliere immigrati perche' e' sovrappopolata e piena, pero' puo' accogliere milioni di argentini? E Stefani non sa che la maggioranza di quei bravi cattolici argentini che verrebbero in padania in virtu' di un presunto bisnonno, verrebbero a gravare sulle pensioni, sanita', welfare? E poi l'accenno lirico finale...dall'alpi a sicilia ovunque e' legnano ma va a dare via il cul, sinceramente, detto da un padano all'estero.... anzi, resta in itaglia e io resto all'estero, cosi' non rischiamo di incontrarci.