DECLASSIFICATI DOCUMENTI DELL'INTELLIGENCE USA SUI FATTI DEL '56
Washington, 5 nov. - (Adnkronos) - Nella Budapest dell'invasione
sovietica del '56, i servizi segreti americani riuscirono ad infiltrare
piccoli gruppi paramilitari e unita' di guerra psicologica. Si trattava di
emigrati che erano riusciti ad entrare nel paese del Patto di Varsavia
gia' nei primi anni cinquanta, denominati 'Red Sox' o 'Red Cap' o ancora
'Volunteer Freedom Corps'.
Anche se ufficialmente l'Agenzia non ne ha mai confermato l'esistenza, da
alcuni documenti appena declassificati in occasione
del cinquantenario dei fatti d'Ungheria emerge che questi gruppi
riuscirono a portare a termine diverse operazioni e fornire preziose
informazioni al quartier generale oltreoceano, in piena Guerra Fredda.
La penetrazione della Cia al di la' della cortina di ferro colpì
particolarmente i sovietici.Tanto da far sentenziare il 28 ottobre 1956 al
generale Klement Voroshilov durante la sessione del Presidio:''i servizi
segreti americani sono piu' attivi in Ungheria dei compagni Suslov e
Mikoyan''.
Tuttavia, sempre secondo i file declassificati dalll'intelligence USA
sulla rivolta ungherese, l'Agenzia nata nel 1947 dalle ceneri dell'Office
Strategic Service (Oss), non potè contare che su un solo ufficiale di
collegamento a Budapest: Geza Katona, che ha permesso allo storico Charles
Gati, professore della John Hopkins University, di rivelare il suo nome
nel libro appena pubblicato dal titolo 'Failed illusions: Moscow,
Washington, Budapest and the 1956 Hungarian Revolt'.