Milano, 8 nov. (Apcom) - "Alla fine tutto andrà per il meglio e nessuno ci perderà mezza lira". Con queste parole il leader della Lega Umberto Bossi, il 16 agosto 2006 da Pontida, rassicurava i militanti che hanno perso i soldi nella vicenda della banca Credieuronord, ma l'11 novembre l'assemblea straordinaria di Euronord Holding, ciò che rimane dell'istituto di credito leghista, voterà lo scioglimento volontario della società e la nomina dei liquidatori. In pratica rischiano di svanire definitivamente le già deboli speranze dei piccoli azionisti-militanti di rivedere, almeno in parte, i propri soldi. A meno che a tamponare le perdite non provvedano, in forma del tutto volontaria, gli stessi militanti-dirigenti della Lega con un'autotassazione del 15% del proprio stipendio.
Da due anni Fabrizio Fenoglio, ex segretario della Lega di Asti e ora presidente del comitato "Amici della Credieuronord", chiede senza successo che il Carroccio si faccia promotore di questo fondo volontario, rivolto specialmente a deputati e senatori del partito, per compensare le perdite. "Abbiamo indicazioni che ci fanno sperare, durante l'assemblea di sabato, in un segnale concreto in questa direzione. Aspettiamo che si faccia vivo qualche big come Calderoli o Giorgetti" dichiara Fenoglio a tre giorni dall'assemblea. "Abbiamo avuto delle avvisaglie positive - aggiunge - che speriamo vengano confermate. La sensazioni tra di noi è di grande fiducia in una soluzione dignitosa della vicenda".
La cosiddetta "banca della Lega", divenuta poi Euronord Holding dopo un tentativo fallito di salvataggio per incorporazione nella Bpi di Gianpiero Fiorani, era nata nel 1998 grazie alla sottoscrizione di migliaia di azionisti-militanti. Dopo l'assemblea del 30 aprile 2005 alcuni soci sono esciti dalla società e le azioni sono state valutate 4,12 euro a fronte di una valore di acquisto di circa 25 euro. Una volta saltata la fusione in Bpi, una sentenza del Tribunale di Milano ha confermato le accuse di riciclaggio legate al fallimento di Radio 101 e chiesto il sequestro conservativo del capitale dell'Euronord.
L'attuale cda, scrive un piccolo azionista sul sito Internet del comitato, dovrebbe poter contare sulle quote dei vari parlamentari che sono stati chiamati a ricapitalizzare la Credieuronord nell'aprile 2004 per salvarla allora dalla bancarotta. Le restanti quote sono tenute dai circa 2500 soci rimasti. "Il liquidatore - si legge nel sito - è importane che sia una persona di cui i soci hanno piena fiducia. Se votassimo in modo compatto si darebbe un segnale forte, a chi di dovere, che la costituzione del fondo diventa una questione moralmente prioritaria".