Varese - Il Fronte indipendentista Lombardia di Max Ferrari si presenta e attacca il Carroccio
«La Lega Nord ha illuso e poi venduto il popolo padano»
««Non sono razzista, ma gli immigrati inquinano. Ogni nuovo arrivato vuol dire una macchina in più, detersivo in più, una lavatrice in più. È un dato di fatto». Per presentare il suo Fronte indipendentista Lombardia ha scelto il 4 novembre, la festa dell'Unità Nazionale. Max Ferrari, ex direttore di TelePadania scende in politica, si presenta e spara a zero sulla Lega. Sul «Carroccio che in cinque anni di governo non ha saputo risolvere la questione settentrionale, che non è un soggetto politico affidabile ma una protesi di Forza Italia e che ha proposto agli italiani la sua controdevolution». Ferrari attacca Umberto Bossi, Roberto Calderoli e Rosy Mauro. Non gli interessa la Padania, quella è una «grana di quel partito romano denominato Lega Nord».
Vuole la Lombardia indipendente -alle pareti un grosso striscione che chiama la “secessione” - lo statuto speciale, l'autonomia legislativa, un livello di immigrazione che non deve superare il 3 per cento e per nessun motivo il voto agli immigrati. «C'è un Nord produttivo e spremuto e un Sud mantenuto. Per questo motivo scenderemo in campo alle prossime elezioni provinciali. Proporremo una o due persone giuste per ottenere lo statuto speciale della Regione Lombardia e trattenere la quasi totalità delle tasse versate dai cittadini. La Lega invece non ha portato a termine nemmeno il federalismo fiscale. Non possiamo aspettarci che il governo Prodi risolva in sei mesi quello che loro non hanno risolto in cinque anni».
Ferrari ha raccontato passo a passo il suo programma. Al suo fianco, sotto lo stemma dove campeggia un Sole delle alpi rosso fuoco, due candidati ancor più estremisti e radicali: «La Lega Nord ha tradito il popolo padano - ha commentato Pietro Checchi -. L'ha illuso e poi l'ha venduto. Noi ce ne siamo andati per combattere per la nostra gente e per questo meritiamo la fiducia». «Il Fronte indipendentista Lombardia è fatto soprattutto dai giovani - ha aggiunto Roberto Marcante, rappresentante della sezione giovanile -. Siamo il pilastro su cui fondare i nostri popoli padano-alpini. Questo stato e i suoi governanti hanno cercato di formare un'etnia nazionale italiana forzando l'immigrazione verso il nostro Paese. Dagli altri stati arrivano persone che non si accontentano più di fare i lavori umili, ora iniziano anche a fondare le loro imprese e i giovani lombardi devono fare i conti anche con questo».