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  1. #1
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    Predefinito Storace a Fini : " è ora che tu ti dimetta "

    S’erano tanto amati

    Luca Telese

    E così ancora una volta, i due amici di sempre hanno incrociato le lame mostrandoci scintille. Francesco Storace ha intinto la sua lingua affilata nel calamaio di Panorama, e ha usato contro il suo leader le parole che fanno più male: «Caro Fini, è ora che ti dimetti». E poi, per aggiustare bene il carico, ha cercato il tallone d'Achille, come solo chi conosce sa, a colpo sicuro: «Fini è un leader... scaduto, abbiamo bisogno di un ricambio. Lui sopporta il partito: un tempo era un leader amato, oggi è solo temuto». Mentre Fini, l'interessato, l'ex principale, l'amico, ha risposto con la caustica sintesi che riserva ai problemi più fastidiosi. «Dice così? Lo apprendo adesso. Ho amicizia per Francesco Storace, ma politicamente sta sbagliando tutto. Perché dovrei dimettermi se ho con me la stragrande maggioranza dei delegati e degli elettori di An?».
    Certo, da due che hanno condiviso tutto è lecito attendersi tutto, e soppesare anche le più feroci delle polemiche con una punta di scetticismo e l'eterno sospetto di un raffinatissimo gioco delle parti. Se non altro perché Fini e Storace si sono conosciuti a Il Secolo d'Italia ormai trent'anni fa, e chiunque andasse a rileggersi il prezioso libro di Mauro Mazza su I Ragazzi di via Milano troverebbe i ritratti vividi dei due protagonisti di oggi. Storace reporter ruvido, inchiestista e attacchino impavido ex autista di corrente per Michele Marchio. L'ex ragazzo di Acca Larentia che aveva preso il posto di chi non ce l'aveva fatta più ad andare avanti dopo la tragica strage del gennaio '78 diventandone segretario.
    Fini il delfino designato da Giorgio Almirante, fiduciario studentesco, abituato a compilare con diligenza le note di servizio e distribuire le agenzie ai redattori. Storace fascista descamisado di periferia, Fini fascista «a-fascista» tirato dentro il vortice della politica per l'episodio ormai mitologico di un picchetto extraparlamentare che voleva impedirgli di vedere John Wayne in Berretti verdi. Due fatti per stare l'uno con l'altro per la legge dei contrari, «Checco» con il sorriso e la battutaccia guascona pronta, «Gianfranco» carisma glaciale e freddura sulla punta della lingua. Storace «brutto sporco e cattivo come tutti noi» (per stare alle parole di uno che li conosce bene come Teodoro Buontempo), Fini «con quella valigetta di pelle, che non ho mai capito cosa cazzo ci fosse dentro, ma che rispetto a noi lo faceva apparire un lord».
    La data in cui la storia comincia davvero è un torrido pomeriggio di estate: 9 luglio 1991, una nota quasi asettica informa: «Il segretario del Msi-Dn Gianfranco Fini ha nominato capo dell'ufficio stampa del partito il giornalista Francesco Storace, che opererà alle sue dirette dipendenze». Come accade per tutti i grandi portavoce, spesso è vero il contrario, ed è il leader algido, che nelle mani di Storace diventa un soggetto mediatico di successo. Storace ha 32 anni. Fini è un vecchio-nuovo leader di 39, appena risorto dopo una sconfitta congressuale omerica. Il clima? Da Ultimi giorni di Pompei, come ha raccontato lo stesso Storace a Stefano di Michele de l'Unità in una delle sue mirabili sintesi: «Rauti voleva sfondare a sinistra, aveva solo sfondato il partito. Le percentuali erano ai minimi storici, da prefisso telefonico. Noi non contavamo un cazzo, avevamo poco da dire, e se lo dicevamo non ci riprendeva comunque nessuno». Invece Tangentopoli fa franare la Prima Repubblica e i due cervelli fini costruiscono la propria fortuna sulla scia del presidente picconatore Francesco Cossiga. Ancora Storace: «Ogni volta che lui faceva una esternazione, Gianfranco faceva un comunicato riprendendo la dichiarazione spiegandola. Dopo un po' tutti iniziarono a pensare che Fini era d'accordo con Cossiga, e noi finimmo su tutti i giornali tutti giorni, quelli del Colle e del Piccone. Ovviamente - eh, eh - non era vero nulla». Durante la battaglia elettorale di Roma, contro Rutelli, i due diventano una macchina da guerra: Storace informale, politicamente scorretto ed efficacissimo, Fini mediatico, catodico, telegenico. Poi dopo Fiuggi, Storace diventa Epurator, Governator, leader di opposizione, capo corrente, e molti dicono che in realtà sia d'accordo con il leader. Quando fonda con Gianni Alemanno la protocorrente Cantiere Italia (poi la Destra Sociale), in realtà frena la diaspora verso la Fiamma di Rauti; quando convoca le masse all'Excelsiorper protestare contro la Svolta dello Yad Vashem, in realtà impedisce anche la transumanza verso la Mussolini. Uno identitario, l'altro post: il gioco di squadra funzionava ancora. Racconta la governatrice diessina dell'Umbria Maria Rita Lorenzetti che un giorno si ritrova con Storace a una conferenza Stato-Regioni. Fini, vicepremier, è dall'altra parte del tavolo, circondato da tecnici di Palazzo Chigi in grisaglia.
    Il quadro fa impressione. E lei, umbra verace: «A Storà! Ma quelli so tutti fascistoni come te?». E lui, ridendo: «Tutti tranne quello in mezzo con gli occhiali! Eh, eh, eh!». Quello, cioè Fini, che in un esecutivo, ride per l'aneddoto, perché era come se l'orgoglio missino e la furia oppositrice di Storace fossero la migliore certificazione possibile delle sue discontinuità golliste. Ma dal «congressino» storaciano di Fiuggi in poi, due mesi fa, qualcosa si è rotto nell'equilibrio del marciare divisi e colpire uniti: i sondaggi dicono che la Fiamma da sola vale il 2%, con un partito vero intorno non meno del 5%, e se Fini si deve liberare della Fiamma per entrare nel Ppe, non può lasciarla a nessun concorrente. Così, se mai c'è stato, ora che in palio c'è uno dei simboli più pesanti della storia d'Italia, il gioco delle parti non può più celebrarsi senza che uno dei due amici abbia la peggio.



    Roma, 169
    FINI, STORACE STA SBAGLIANDO TUTTO IN TERMINI POLITICI
    "Storace chiede le mie dimissioni? Io ho amicizia per Storace, ma sono alla guida del partito da molti anni. Sono stato eletto dai congressi" e "credo di avere ancora il consenso della stragrande maggioranza" degli iscritti. In un partito democratico, comunque, e' lecito il dissenso". Lo ha detto il leader di An, Gianfranco Fini, ospite di Maurizio Costanzo a 'Buon pomeriggio'. Quanto alla vicenda giudiziaria che ha coinvolto l'ex ministro della Salute, Fini si e' detto convinto "che ne uscira' in modo adamantino. Non ha responsabilita'", ha proseguito Fini, e comunque "Storace sta sbagliando tutto in termini politici. Sono pero' convinto che sia oggetto di una montatura". Fini ha ribadito "piena fiducia nella magistratura", ma al tempo stesso chiede "tempi celeri".


  2. #2
    SMF
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    che stiano facendo il gioco di squadra anche ora?
    Chi lo sa....ad ogni modo, come ho detto in altre occasioni, Storace deve dimostrare di voler fare veramente opposizione interna al partito.
    Insomma, Storace passi dalle parole ai fatti.
    Altrimenti tanto vale fare come propone Alemanno più o meno, cioè cercare di influenzare da "destra" la rifondazione del partito, se vogliamo metterla in termini politici e strategici.

  3. #3
    Ardito Fiumano
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    sta di fatto che bisogna cambiare...siamo all'opposizione ed ora come mai bisogna approfittarne per vedere all'interno di se stessi...dove stiamo andando? perchè lo stiamo facendo? il poltronismo ha rotto il cazzo...spazio ad una destra più di piazza, una destra veramente sociale(correnti a parte) oggi ho partecipato alla manifestazione dell'ugl...ragazzi, eravamo non so quante decine di migliaia, un corteo immenso...questo è un chiaro segnale che una destra dei lavoratori e dei poveri è possibile...bisogna solo volerlo...la vogliamo? o più che altro...la vuole fini? lui dice sempre di si...vediamo se ciò corrisponde alla realtà...o se va alle conferenze dei metalmeccanici solo per tenersi i loro voti...

  4. #4
    Super Troll
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    Storace chiede il congresso e le dimissioni di Fini e stavolta sul serio? E' troppo tardi avrbbe dovuto farlo davvero nel 2003 quando a parole diceva di volerlo fare durante il congresso autoconvocato dell'Hilton in cui si contestava Fini dopo le sue dichiarazioni sul "male assoluto".Nel 2003 Storace non si era infatti ancora bruciacchiato politicamente con la storia del laziogate, aveva un forte prestigio all'interno di AN (soprattutto su una buona parte della base dei militanti)e poteva contare sull'appoggio della corrente di destra sociale. Quando fece il congresso autoconvocato dell'Hilton insomma si trovava nelle migliori condizioni strategiche per chiedere davvero un congresso autentico in cui mettere in discussione la leadership di AN ma poi non lo fece perchè preferì accordarsi sottobanco con Fini e oggi che sembra davvero intenzionato a chiedere veramente il congresso per lui è troppo tardi.Il treno delle occasioni passa una volta sola.

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da c@scista Visualizza Messaggio
    Storace chiede il congresso e le dimissioni di Fini e stavolta sul serio? E' troppo tardi avrbbe dovuto farlo davvero nel 2003 quando a parole diceva di volerlo fare durante il congresso autoconvocato dell'Hilton in cui si contestava Fini dopo le sue dichiarazioni sul "male assoluto".Nel 2003 Storace non si era infatti ancora bruciacchiato politicamente con la storia del laziogate, aveva un forte prestigio all'interno di AN (soprattutto su una buona parte della base dei militanti)e poteva contare sull'appoggio della corrente di destra sociale. Quando fece il congresso autoconvocato dell'Hilton insomma si trovava nelle migliori condizioni strategiche per chiedere davvero un congresso autentico in cui mettere in discussione la leadership di AN ma poi non lo fece perchè preferì accordarsi sottobanco con Fini e oggi che sembra davvero intenzionato a chiedere veramente il congresso per lui è troppo tardi.Il treno delle occasioni passa una volta sola.
    Quoto.

  6. #6
    Cuore Nero
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    Citazione Originariamente Scritto da c@scista Visualizza Messaggio
    Storace chiede il congresso e le dimissioni di Fini e stavolta sul serio? E' troppo tardi avrbbe dovuto farlo davvero nel 2003 quando a parole diceva di volerlo fare durante il congresso autoconvocato dell'Hilton in cui si contestava Fini dopo le sue dichiarazioni sul "male assoluto".Nel 2003 Storace non si era infatti ancora bruciacchiato politicamente con la storia del laziogate, aveva un forte prestigio all'interno di AN (soprattutto su una buona parte della base dei militanti)e poteva contare sull'appoggio della corrente di destra sociale. Quando fece il congresso autoconvocato dell'Hilton insomma si trovava nelle migliori condizioni strategiche per chiedere davvero un congresso autentico in cui mettere in discussione la leadership di AN ma poi non lo fece perchè preferì accordarsi sottobanco con Fini e oggi che sembra davvero intenzionato a chiedere veramente il congresso per lui è troppo tardi.Il treno delle occasioni passa una volta sola.

    come non quotare.
    non capisco proprio dove vuole andare a parare.
    Alemanno un progetto preciso c'è l'ha...ed è in piena sintonia con il nuovo corso di An, riempire di contenuti di destra sociale, conservatori e identitari il nuovo corso del partito.
    Storace fa pure bene a tenere alti i valori di destra. ma questa di chiedere congressi e dimissioni di Fini è proprio una pagliacciata.

  7. #7
    fedalmor
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    Citazione Originariamente Scritto da Cuore Nero Visualizza Messaggio
    come non quotare.
    non capisco proprio dove vuole andare a parare.
    Alemanno un progetto preciso c'è l'ha...ed è in piena sintonia con il nuovo corso di An, riempire di contenuti di destra sociale, conservatori e identitari il nuovo corso del partito.
    Storace fa pure bene a tenere alti i valori di destra. ma questa di chiedere congressi e dimissioni di Fini è proprio una pagliacciata.
    Peraltro ha offuscato un'intervista di Fini pressoché impeccabile da Costanzo...

  8. #8
    Cuore Nero
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    Citazione Originariamente Scritto da fedalmor Visualizza Messaggio
    Peraltro ha offuscato un'intervista di Fini pressoché impeccabile da Costanzo...
    infatti. Fini è quello che è ma non si può rifiutare in blocco.
    anche a me è piaciuto molto quello che ha detto in quella intervista.

  9. #9
    SMF
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    Citazione Originariamente Scritto da c@scista Visualizza Messaggio
    Storace chiede il congresso e le dimissioni di Fini e stavolta sul serio? E' troppo tardi avrbbe dovuto farlo davvero nel 2003 quando a parole diceva di volerlo fare durante il congresso autoconvocato dell'Hilton in cui si contestava Fini dopo le sue dichiarazioni sul "male assoluto".Nel 2003 Storace non si era infatti ancora bruciacchiato politicamente con la storia del laziogate, aveva un forte prestigio all'interno di AN (soprattutto su una buona parte della base dei militanti)e poteva contare sull'appoggio della corrente di destra sociale. Quando fece il congresso autoconvocato dell'Hilton insomma si trovava nelle migliori condizioni strategiche per chiedere davvero un congresso autentico in cui mettere in discussione la leadership di AN ma poi non lo fece perchè preferì accordarsi sottobanco con Fini e oggi che sembra davvero intenzionato a chiedere veramente il congresso per lui è troppo tardi.Il treno delle occasioni passa una volta sola.
    Sono d'accordo con te.
    Fra l'altro oggi l'immagine di Storace come "uomo di destra radicale" s'è parecchio offuscata dopo la querelle delle elezioni regionali 2005 ma anche delle elezioni politiche 2006 (si veda la polemica sugli impresentabili) con la Mussolini, AS ma anche con la Fiamma di Romagnoli dopo la campagna elettorale del 2006, perciò di certo non porterebbe in AN alcun militante di quell'area alla destra di AN con cui aveva buoni rapporti fino a poco tempo fa (del resto, il coordinamento per il MUTUO SOCIALE candidò un suo esponente proprio nella lista civica di Storace come un indipendente).
    Inoltre, oggi, spesso si contraddice: dice che vuole riportare AN su un binario di destra sociale e nazionale, che non sputi sulle proprie radici storiche e politiche nel Fascismo e nel MSI. Cosa condivisibile...ma poi se mi fa le interviste su Libero dicendo che sul palco alla manifestazione del 2 dicembre non vuole la Mussolini perchè è "un'estremista di destra, con degli alleati impresentabili e delle amicizie oscure" mi fa cadere le braccia se non qualcos'altro

  10. #10
    fedalmor
    Ospite

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    Citazione Originariamente Scritto da Giò91 Visualizza Messaggio
    Sono d'accordo con te.
    Fra l'altro oggi l'immagine di Storace come "uomo di destra radicale" s'è parecchio offuscata dopo la querelle delle elezioni regionali 2005 ma anche delle elezioni politiche 2006 (si veda la polemica sugli impresentabili) con la Mussolini, AS ma anche con la Fiamma di Romagnoli dopo la campagna elettorale del 2006, perciò di certo non porterebbe in AN alcun militante di quell'area alla destra di AN con cui aveva buoni rapporti fino a poco tempo fa (del resto, il coordinamento per il MUTUO SOCIALE candidò un suo esponente proprio nella lista civica di Storace come un indipendente).
    Inoltre, oggi, spesso si contraddice: dice che vuole riportare AN su un binario di destra sociale e nazionale, che non sputi sulle proprie radici storiche e politiche nel Fascismo e nel MSI. Cosa condivisibile...ma poi se mi fa le interviste su Libero dicendo che sul palco alla manifestazione del 2 dicembre non vuole la Mussolini perchè è "un'estremista di destra, con degli alleati impresentabili e delle amicizie oscure" mi fa cadere le braccia se non qualcos'altro
    Storace s'è bruciato il cervello, purtroppo (o per fortuna?).

 

 
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