Originariamente Scritto da
Ercolina
Quanto lavora il Presidente
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Ogni giorno alla televisione e sui quotidiani non si parla d’altro che dei viaggetti che il nostro amato Ciampi deve fare per manifestazioni popolari, per qualche funerale, per onorare i caduti partigiani per mano dello “sporco fascismo”e per qualche serata di gala.
Io provo tanta tenerezza nel vedere un uomo, ormai non più giovane, ogni giorno lasciare il tepore della sua bella casettina per assistere a cerimonie al freddo, al gelo, sotto la pioggia.
Veramente il Quirinale non è una casettina ma i coniugi Ciampi si sacrificano a vivere nel lusso sfarzoso, in una magione enorme, con protocolli a non finire, mentre il loro desiderio sarebbe un altro, perché a quella età si desidera vivere ovattati dal silenzio, dalla pace, fare un po’ di giardinaggio, alla sera sedersi davanti alla televisione, bere una bella tisana calda rilassante, su una comoda sedia a dondolo che piano, piano, ti culla e ti abbandona fra le braccia di Morfeo.
Ed invece, il nostro Presidente con la Sua dolce mogliettina, sono costretti a condurre una vita colma di inviti; ogni giorno, ogni santissimo giorno, li vediamo parati a festa, con il sorriso smagliante sul loro viso come i regnanti che non possono mai permettersi di rifiutare e si sacrificano per il prestigio della casata ( Ciampi per la Repubblica Italiana) anche quando vorrebbero un giusto riposo o perché ammalati.
Ma, vi rendete conto, cari amici, che faticaccia si deve sobbarcare il nostro numero uno? E’ da ammirare il suo senso del dovere, poiché Lui sa che è il Presidente della Repubblica, che deve dare buon esempio, la parola sacrificio non deve esistere. Per la Patria tutto si deve fare, anche offrire la propria vita per la libertà, per la democrazia.
Come è carino vederlo assistere alle parate che Lui adora e che ne fa fare in continuazione. Gli da soddisfazione morale vedere marciare i nostri soldati, sfilare i carri armati, sventolio di bandiere e poi… udire l’Inno di Mameli, questo è ciò che più lo gratifica.
Sua moglie gli è sempre accanto, non lo lascia neppure per un istante, come ogni brava donna innamorata del marito. E pensare che, forse, il suo desiderio sarebbe quello di restare a casa, preparare il cibo per il suo adorato, fare la donna di casa come…A proposito vi è stata una moglie di Capo di Governo dal nome Donna Rachele, che mai ha seguito il marito, mai è stata presente a ricevimenti, pensava solo ai suoi figli, a preparare gustosi manicaretti al marito, da vera donna di casa, come dovrebbero essere tutte le persone di sesso femminile. Questo un tempo, ora le cose sono diverse: chi se ne frega più di cuocere vivande, pulire la casa, educare i figli, tutto ciò è da trogloditi. Ed ha, perfettamente, ragione la signora Ciampi, a seguire il marito, essere sempre alla moda, partecipare a banchetti, tanto nella sua casettina vi è talmente tanto personale che sarebbe da idioti fare la spesa, portare il cane a spasso, se lo possiede, tutto questo non è per lei, ma per una semplice donnetta di umili origini e non sia mai detto che lei scenda a simili volgarità.
Però che bello sentire alla televisione il nostro adorato Ciampi quando tiene sermone, quando ricorda e si commuove per i partigiani morti per la Patria, quando lo si vede andare nei paesucoli per porgere una corona d’alloro per ricordo indelebile di chi salvò l’Italia dall’odiato fascismo e dai dannati tedeschi.
E se voltassi pagina, che ne direste, cari lettori?
Il nostro Presidente, ovvio causa l’età, non si rammenta più che ha fatto gli studi in Germania, dall’odiato nemico e continua a parlare un tedesco perfetto? Eppure la passione per le parate militari le deve aver apprese in Germania: stupende sfilate indimenticabili e, durante il Fascismo perché il Duce amava vedere i giovani nelle loro divise procedere a passo marziale per le vie di Roma tra il tripudio del popolo.
Vuoi vedere che qualche lingua viperina è capace di pensare ad un plagio?
No, non sia mai detto che Ciampi, il nostro grande Capo di Stato si abbassi a tal punto.
Si tratta né più, né meno di pura analogia. Lo dice la reazionaria che è molto, molto umana.
E quando parla di morti caduti per la liberazione, non pensa che è di una faziosità un po’ repellente? Forse, per il caro Ciampi, vi sono due categorie di italiani: i partigiani da osannare e ricordare, i ragazzi di Salò che non hanno tradito e sono andati consapevoli incontro alla morte, questi da ripudiare.
No, caro signor Presidente della Repubblica, i morti, gli eroi vanno rispettati tutti quanti, siano essi sinistroidi o fascisti. Erano tutti italiani, e il passato non si deve dimenticare perché “ Un uomo non muore per qualcosa in cui non crede!