domenica 12 novembre 2006 cronaca pag. 11
giornale di vicenza
La “banca della Lega” punta a risarcire i soci
Decisa la liquidazione
per “Credieuronord”
L’assemblea straordinaria di Euronord holding spa - riferiscono le agenzie di stampa - ha dichiarato ieri la messa in liquidazione della società. Così, dopo un’ora e mezza circa di riunione, la cosiddetta “banca della Lega Nord” è giunta praticamente giunta al capolinea. I voti favorevoli, espressi in azioni, su un totale di 288.770, sono stati 282.065, quelli contrari 3.800 e gli astenuti 2.905.
L’assemblea, che ha decretato lo scioglimento volontario della società, ha inoltre nominato i quattro liquidatori (Marcello Sala, presidente; Nicola Cecconato; Andrea Bignami ed Eric Stefano Carlo Bodda). Votato anche lo spostamento della sede legale da Milano (via Cartesio), a Treviso (via Risorgimento). Per i soci della Euronord holding, società che ha ceduto l’azienda bancaria della Lega (Credieuronord) alla Banca popolare Italiana, guidata in quel periodo da Gianpiero Fiorani, l’incubo di perdere tutti i risparmi per ora è soltanto rinviato. Dopo la messa in liquidazione della società si attende ora il pronunciamento del tribunale di Milano sulla causa civile intentata dagli stessi soci (fra i quali ci sono anche vicentini) che in questo modo sperano di individuare i responsabili del fallimento e di riottenere almeno una parte dei circa 10 milioni di euro di capitale investito ormai otto anni fa.
Speranza alimentata anche dalle promesse da parte di deputati e dirigenti leghisti di costituire un fondo con il quale rimborsare i soci danneggiati. «Abbiamo avuto garanzie che il comitato per il fondo volontario è stato già costituito - ha detto Fabrizio Fenoglio, ex segretario della Lega Nord di Asti e ora presidente del comitato degli amici del Creditoeuronord - lo scioglimento è un atto dovuto e per ora ci riteniamo soddisfatti. Magari ci vorranno due o tre anni ma la vicenda non sarà fatta cadere. Ora è tutto nelle mani dei parlamentari e dei consiglieri comunali, regionali e provinciali della Lega, perché sono loro a dover tirare fuori i soldi. Diciamo pure una sorta di devoluzione tutta inter nos».