Guerra in Iraq e Afghanistan

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MORTI ALTRI DUE SOLDATI USA, SEI FERITI. La morte di altri due soldati americani e il ferimento di altri sei viene segnalato stasera dal comando militare Usa a Bagdad. Un razzo ha colpito una base della coalizione a nord-ovest di Bagdad: un soldato vi è rimasto ucciso e altri quattro feriti. Successivamente, un soldato della Prima Divisione di Fanteria è morto in un incidente stradale nelle vicinanze di Ad-Dwar, a nord di Bagdad, dove altri due soldati sono rimasti feriti.

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IRAQ: KUFA, QUATTRO CIVILI MORTI E 13 FERITI. Quattro civili sono morti e tredici sono rimasti feriti negli scontri oggi tra le forze americane e le milizie del leader radicale sciita Moqtada Sadr a Kufa, malgrado l'annuncio di una tregua ieri.

IRAQ: SCONTRI NEI PRESSI DI BAQUBA, UCCISO UN CIVILE. Un civile iracheno morto e altri quattro feriti sono il bilancio di scontri tra guerriglieri e forze statunitensi nei pressi di Baquba, cittadina a nord di Baghdad. "Una pattuglia americana è stata attaccata con un lanciarazzi a Bohroz, 5km a sud di Baquba, ed è seguita una sparatoria tra aggressori e militari", ha raccontato l'ufficiale di polizia Ziad Mohammed. Gli scontri hanno avuto luogo nei pressi della moschea, mentre i fedeli si allontanavano al termine della preghiera del venerdì.

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I CORPI DEI DUE GIAPPONESI IN UN OSPEDALE VICINO A BAGDAD. Due cadaveri, con vaste ustioni tali da rendere difficile il riconoscimento, ma con ogni probabilità dei due giornalisti giapponesi free lance aggrediti nella notte tra ieri e oggi in Iraq, sono all'ospedale di Mahamujaf, una trentina di chilometri a sud di Bagdad. Lo hanno reso noto all'agenzia di stampa giapponese 'Kyodo' medici dell'ospedale.

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Il consigliere iracheno al Rubaie: «Gli Usa onoreranno gli accordi»
Iraq, vicina la tregua nelle città sante.
Moqtada al-Sadr ha proposto il cessate il fuoco a Kerbala, Najaf e Kufa. Gli Stati Uniti: abbiamo cessato le operazioni.

NAJAF - Tregua in Iraq. Le forze armate americane hanno sospeso l'offensiva contro i miliziani del leader sciita ribelle Moqtada al Sadr nella città santa di Najaf, a 160 chilometri a sud di Baghdad. Lo ha confermato oggi un portavoce americano. Dan Senor, portavoce dell'amministrazione americana, ha detto ad una conferenza stampa che gli Usa passeranno la responsabilità della sicurezza alla polizia irachena.

LA TREGUA - Sarebbe stato direttamente il leader radicale sciita Moqtada al-Sadr a proporre la tregua.

La tregua riguarda le città sante di Kerbala, Kufa e di Najaf: in quest'ultima lo stesso Sadr è asserragliato da settimane, protetto dai guerrigliieri del sedicente Esercito «al-Mahdi».
Secondo il piano appena proposto le milizie di al Sadr cesseranno le violenze, metteranno fine agli attacchi contro i militari statunitensi e lasceranno gli edifici governativi delle tre città. L'accordo dovrebbe stabilire anche la sorte di alcuni membri dell'Armata, accusati di essere implicati nella morte di un altro religioso, avvenuta lo scorso anno. Il tutto a patto che gli uomini della coalizione rientrino nelle proprie basi e restituiscano il controllo delle città sacre alla polizia irachena.

L'ESERCITO - In una lettera inviata da Al Sadr ai dirigenti sciiti di Najaf, il giovane leader ha proposto di tenere «discussioni generali» in seno alla comunità sciita per discutere del futuro dell’esercito Al Mahdi, e ha chiesto di rinviare ogni procedimento penale a suo carico, in attesa che sia convocata questa riunione.

I SOLDATI UCCISI - Tre marines sono stati uccisi nelle ultime ore nella provincia di Anbar, quella di Fallujah, a ovest di Baghdad, mentre gli uomini conducevano «operazioni di sicurezza e stabilità» di cui non si hanno particolari. Con l'uccisione dei tre marines sono saliti oltre la soglia di 800 i militari statunitensi uccisi in Iraq dall'inizio dell'invasione, nel marzo 2003. Secondo calcoli ufficiosi le perdite Usa sarebbero adesso 801: 586 i caduti, 215 le vittime di fuoco amico o incidenti. Le perdite, più in generale, sono almeno 904, con le 103 di altri Paesi della coalizione, fra cui 18 italiani. Le cifre non tengono conto delle vittime civili, ostaggi o altro. In Afghanistan, il numero delle perdite americane è di 122. Il totale delle perdite americane sui due fronti è, perciò, di almeno 923. Non si hanno dati sulle perdite degli alleati degli americani in Afghanistan.

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IRAN: 2.500 ASPIRANTI SUICIDI PER IRAQ E GERUSALEMME. Circa 2.500 iraniani si sono iscritti a una lista aperta da un gruppo fondamentalista per diventare "martiri", cioè per partecipare ad azioni suicide, contro le forze straniere in Iraq e quelle israeliane a Gerusalemme. Lo ha detto uno dei responsabili al quotidiano Sharq.

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IRAQ: KIRKUK, TRUCIDATI CAPO DIFESA CIVILE CURDA E FAMIGLIA. Strage a Kirkuk, principale centro petrolifero del Kurdistan iracheno: ignoti aggressori hanno trucidato a colpi di arma da fuoco il responsabile in città del corpo della Difesa Civile curda, generale Saber Mohammed Saber, e la sua famiglia.

IRAQ: RIPRENDONO I COMBATTIMENTI A KUFA. Combattimenti di nuovo sono in corso stamane nella città irachena di Kufa, molto vicina a Najaf, tra reparti americani e miliziani sciiti. E' il secondo giorno di scontri da quando è stata annunciata, giovedì scorso, una tregua tra le due parti.

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Nella zona petrolifera di Khobar, l'attacco di un commando di Al Qaeda a un residence. Ancora incerto il bilancio e la dinamica. Gli attentatori si sono asserragliati in un edificio con alcuni prigionieri, le forze speciali vanno all'assalto. Già liberati in precedenza gli ostaggi di nazionalità libanese.

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SCONTRI A KUFA, MOLTI MILIZIANI UCCISI E 9 CIVILI FERITI. Nei combattimenti contro le truppe americane riesplosi per il secondo giorno consecutivo a Kufa, una decina di chilometri a nord della città santa sciita di Najaf, sarebbero rimasti uccisi un imprecisato ma comunque elevato numero di guerriglieri dell'Esercito 'al-Mahdi': la milizia personale del leader radicale sciita Moqtada al-Sadr. Feriti inoltre almeno nove civili, due dei quali in modo grave. Lo hanno riferito fonti militari, giornalistiche e ospedaliere sul posto.

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Ma che combattono a fare se deve essere un massacro quasi inevitabile di miliziani Irakeni?

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Commando in azione a Khobar. Morti un americano e un inglese
Arabia Saudita, terroristi fanno 16 vittime.
Al Qaeda rivendica l'azione, 9 i civili uccisi. Il commando sequestra alcuni ostaggi, irrompono le forze speciali.

RIAD - Almeno 16 persone, tra cui alcuni occidentali, sono rimasti uccisi in scontri a fuoco avvenuti nella parte orientale dell'Arabia Saudita. Lo hanno riferito fonti dei servizi di sicurezza. I civili caduti nell'attacco sono almeno 9, sette dei quali stranieri. Gli altri sono agenti delle forze saudite di sicurezza. Tra i morti, secono le fonti, ci sono un americano (dettaglio confermato dall'ambasciata Usa), un britannico, un egiziano, due filippini, un indiano, un pakistano, oltre a due civili arabi. L'azione è stata rivendicata da Al Qaeda. Un comunicato attribuito all'organizzazione di Bin Laden e in cui si rivendicano gli attacchi di questa mattina contro la città saudita di Al Khobar, è comparso su un sito internet islamico. La rivendicazione è firmata «la rete di Al Qaeda nella penisola arabica». «Con la grazia di Dio - dice il messaggio - una squadra di nostri eroici mujaheddin ha attaccato oggi compagnie americane ... che sono specializzate in petrolio e che rubano la ricchezza dei musulmani».

COMMANDO - Il commando di uomini armati ha aperto il fuoco contro diversi complessi residenziali nella città di Khobar, situata sul Golfo Persico, di fronte alle coste del Bahrain. Secondo fonti diplomatiche, ci sarebbero state almeno tre distinte azioni che hanno preso di mira centri residenziali cittadini. Le forze di sicurezza saudite hanno fatto irruzione nel compound dove erano asserragliati con un certo numero di ostaggi alcuni sospetti miliziani islamici. In precedenza, 5 cittadini libanesi erano stati rilasciati dai terroristi.

COMPOUND - La presa di ostaggi, così come la precedente sparatoria, sono avvenute nel complesso residenziale «Oasis», che sorge in prossimità del Centro Petrolifero al-Khobar, in cui hanno i propri uffici le principali compagnie occidentali del settore estrattivo.

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AUTOBOMBA DAVANTI BASE USA A MOSUL, 6 SOLDATI USA FERITI. Sei soldati della coalizione sono rimasti feriti dall'esplosione di un'autobomba nei pressi della base Usa Talafar, nella città di Mosul, 370 chilometri a nord di Bagdad, riferiscono fonti militari Usa. L'ordigno è esploso alle 8.00 (ora locale) e quattro dei feriti sono stati medicati e sono tornati in servizio, mentre degli altri due non si hanno notizie precise.